In vista delle elezioni europee – e quindi del redde rationem – a sinistra è iniziato il fuggi fuggi da questa UE, governata dalla Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen, che fu votata dalla coalizione Ppe, Socialisti, liberali e Macron (con l’aggiunta del M5S).

Evidentemente si rendono conto di quanto sono impopolari le politiche fanaticamente ideologiche (e pure inutili) che – anzitutto su spinta della sinistra – hanno imposto ai popoli, con costi insostenibili per la gente comune. Continua

È un progresso? O piuttosto un regresso? Una trentina di anni fa i lupi sono usciti dal mondo delle fiabe, dalla letteratura, dai libri di storia e – non è chiaro il perché – hanno cominciato a riprodursi nei nostri boschi. Sempre di più e con danni sempre maggiori agli allevamenti.

Il Financial Times scrive che l’Italia ne ha più di tremila esemplari ed è in cima alla classifica europea. La Commissione europea ha calcolato che i lupi ogni anno uccidono, nei Paesi Ue, più di 65.500 capi di bestiame. Continua

Il volume “La saggezza e l’audacia” (Feltrinelli), che ha la prefazione di Sergio Mattarella, raccoglie gli interventi di David Sassoliall’Europarlamento e sarà presentato a Roma il 9 gennaio con Ursula von der Leyen, Romano Prodi ed Enrico Letta.

“La Repubblica” definisce Sassoli, morto un anno fa, “vero interprete dello spirito di Ventotene” e riporta una sua frase: “Dobbiamo recuperare lo spirito di Ventotene”. Ma di che si tratta? Continua

In Europa è in corso – in queste ore – un vero terremoto, che ha mandato in frantumi l’asse del potere della UE  fondato sull’alleanza fra popolari, socialisti e liberali. E siccome è da lì che è stato imposto all’Italia il governo giallorosso (che è minoranza nel Paese) questo terremoto europeo potrebbe investire anche il già traballante esecutivo ConteBis, già minato da mille grane.

L’altroieri il secondo candidato di Macron  alla Commissione europea, Thierry Breton, ha superato per un soffio il primo esame in commissione giuridica: solo per un voto, 12 sì e 11 no.

Ma è accaduto con un ribaltone politico  perché hanno votato contro Pse, Verdi e Sinistra (Gue) e a favore Ppe, macroniani-liberali, conservatori e i “sovranisti di governo”. Inoltre il sì ha prevalso “grazie all’assenza di un deputato leghista”, scrive Stefano Folli su “Repubblica”. Continua

Il vero braccio di ferro in corso – in questo ferragosto rovente per il Governo – è fra il “partito straniero” e il partito della sovranità degli italiani.

E’ lo scontro di sempre che continua finché non sarà ridata la parola agli italiani e saranno loro a risolverlo. Ma è appunto per impedire che decidano gli italiani che il “partito straniero” si è mosso in forze (ricordo che, secondo quanto ha scritto Roberto D’Alimonte sul “Sole 24 ore”, il 72 per cento degli italiani vorrebbe il voto anticipato).

Giulio Sapelli, uno dei più lucidi analisti, coltissimo e di vaste conoscenze internazionali, ha fornito in queste ore gli spunti più interessanti per capire cosa sta accadendo.

Sapelli sostiene che “la via maestra sono le urne”. Così sarebbe scongiurato un governo fra Pd e M5S, cioè fra chi ha perso le elezioni politiche  (il Pd, al minimo storico nel 2018) e chi ha perso le elezioni europee (il M5s, dimezzato nel 2019) i quali vogliono solo impedire di governare a chi rappresenta la grande maggioranza degli italiani. Continua