Quando si torna a parlare della Brexit e l’Unione Europea si comporta sempre più spesso come un super Stato, che sovrasta gli Stati, torna di grande attualità il filosofo conservatore inglese Roger Scruton.

Il suo “Manifesto dei conservatori” fu pubblicato in Italia da Raffaello Cortina Editore nel 2007 con una prefazione di Giuliano Ferrara il quale scriveva: “mi ritrovo nelle sue idee portanti e anche nelle osservazioni apparentemente più laterali, dal di dentro della mia esperienza di conservatore d’occasione”. Continua

Sembrerà incredibile, ma si deve sapere che l’Italia va: veloce e anche di corsa. La notizia sorprendente è questa, sebbene nascosta o sepolta nelle pagine dei giornali piene di catastrofismi, lamentazioni e cupe previsioni.

A leggere i quotidiani infatti sembra che il nostro Paese sia sempre sull’orlo del baratro, che la bancarotta sia dietro l’angolo, che il degrado generalizzato incomba su di noi. Pare che ci aspetti la completa disfatta. Continua

Le dichiarazioni di Berlusconi sulla guerra in Ucraina hanno fatto infuriare il “partito della guerra”, soprattutto perché è storicamente impossibile contestare l’atlantismo del Cavaliere.

Eppure ci hanno provato certi (autonominati) paladini dell’ortodossia atlantica che (com’è ovvio) arrivano tutti da sinistra.

Anzitutto Paolo Mieli (viene dal ’68 e da Potere operaio) che ieri ha addirittura assimilato Berlusconi ai “Partigiani della pace” del tempo di Togliatti (Berlusconi comunista?) in un editoriale sul “Corriere della sera”, diretto da Luciano Fontana, già capo dell’ufficio centrale dell’Unitàdi Veltroni, il quale Fontana, sempre ieri, ha sparato contro “quei politici molto comprensivi verso Putin” (ma è stato Macron a dichiarare che se si vuole la pace è meglio “non umiliare la Russia”).

Poi c’è Giuliano Ferrara, nato nell’élite comunista, che è stato sessantottino e dirigente del Pci. Sul “Foglio” dell’atlantismo dogmatico c’è pure Adriano Sofri – che fu capo e simbolo di “Lotta Continua” – di cui ieri è stata ripubblicata un’intervista a Pannella contro il pacifismo. Continua

“Che implicazioni ha la svolta autoritaria dello stato italiano? Tutto va secondo le procedure della democrazia, e alla fine ci sarà la ratifica parlamentare, esiste la libertà di stampa e di critica, ma bisogna dirlo: la sostanza è quella di una democrazia illiberale”.

Chi ha scritto queste cose a proposito del Green pass? Giorgio Agamben? Massimo Cacciari? Carlo Freccero? No. L’ultragovernista Giuliano Ferrara. Ha esagerato col paradosso. Ovviamente il Green pass può essere criticato, ma non è certo la morte della “democrazia liberale”.

In questi giorni pure Giorgio Agamben è tornato sull’argomento, in audizione al Senato, arrivando a dire: E’ possibile che cittadini di una società che si pretende democratica si trovino in una situazione peggiore di quelli dell’Unione Sovietica di Stalin?” Un pensiero assurdo. Evidentemente si ignora cosa era il comunismo staliniano. Continua

Il PD si dà all’ittica  celebrando i giovanotti che a Bologna ne puntellano il potere cinquantennale. Giuliano Ferrara  – fan delle Sardine  – ha riconosciuto che il loro è “un movimento spontaneo di fiancheggiamento dell’establishment”.

Vogliono oscurare gli oppositori al regime Pci-Pds-Ds-Pd e così raccolgono l’ovvia gratitudine di Bonaccini. Infatti il Pd sembra dominato ormai solo dal terrore di perdere il potere, a Bologna come a Roma, e tutte le sue scelte sono dettate dall’ansia di barricarsi nel Palazzo, nonostante le disfatte elettorali.

Preferisce gli applausi delle Sardine alle voci di pensatori autorevoli della Sinistra  che indurrebbero a riflettere. Eppure sono diversi quelli che ne contestano gli errori. Continua

Che l’Italia si trovi ad essere fuori dai Mondiali di calcio – che ci hanno sempre visto protagonisti e molte volte vincitori – provoca un senso di frustrazione e umiliazione. Anche perché il calcio è stato l’unico modo in cui gli italiani per anni hanno potuto esprimere il loro patriottismo e il loro orgoglio nazionale.

I Mondiali ci hanno permesso di sventolare il tricolore nelle strade (riconoscendosi tutti in esso) cosa che – in tutti gli altri giorni dell’anno – esponeva al sospetto, se non all’accusa, di fascismo. La stessa parola Patria è bandita da tempo.

Per una strana coincidenza – che ancora una volta intreccia il Calcio con la nostra storia politica – questa esclusione dai Mondiali sembra arrivare come suggello finale di un periodo in cui l’Italia non solo ha perso colossali quote di sovranità (politica ed economica), ma si è anche fatta umiliare in tutti i modi possibili.

Grazie a una classe dirigente subalterna agli stranieri e inadeguata siamo stati trattati da scendiletto e gli altri paesi e le nomenklature europee si sono sentite in diritto per anni di darci ordini, tirarci pedate, affibbiarci ammonimenti, rimbrotti e perfino insulti. E il nostro interesse nazionale è andato a ramengo.

Ma – per una strana coincidenza – l’Italia s’è desta, si sta destando, proprio negli stessi giorni in cui inizia il Mondiale che ci vede esclusi. Infatti si è insediato a Roma un governo che per la prima volta da molti anni non si fa mettere i piedi in testa e lo fa capire al mondo con molta decisione. Un governo a “trazione Salvini”. Continua

BERGOGLIO
“I tempi cambiano e noi cristiani dobbiamo cambiare continuamente”
(Omelia di stamani chiaramente riferita al Sinodo)
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LA SACRA SCRITTURA
“Non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”
(SAN PAOLO, Romani 12, 2)
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LA CHIESA
“Non dovremmo rimanere fanciulli nella fede, in stato di minorità. E in che cosa consiste l’essere fanciulli nella fede? Risponde San Paolo: significa essere ‘sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina…’ (Ef 4, 14). Una descrizione molto attuale! Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero… Continua

Il dramma in corso dei cristiani perseguitati vede i laici (perfino governi anticlericali come quello francese) quasi più sensibili del mondo cattolico ed ecclesiastico. Dove si trattano con poca sensibilità e qualche fastidio le vittime, mentre si usa una reticente cautela – cioè i guanti bianchi – verso i carnefici. Continua