Vittorio Messori è uno degli scrittori italiani viventi più conosciuti e più tradotti nel mondo. Se non fosse un cattolico Doc (di quelli che non frequentano i salotti) sarebbe osannato come un mito dal sistema mediatico e dalle accademie.

È amato dal popolo cristiano, ma non dalle élite intellettuali verso le quali lui – conoscendole bene – non ha mai avuto i complessi di inferiorità clericali, anche perché il suo approdo alla Chiesa Cattolica è dovuto a una conversione adulta, avvenuta quando era già ventenne. Continua

Con la morte del filosofo Gianni Vattimo, il 19 settembre, si è diffusa nella rete, soprattutto fra i cattolici, una sua dichiarazione sorprendente di cui però non era chiara la provenienza (qualcuno rimandava a Radio vaticana, altri a giornali o tv).

I dubbi relativi alla fonte della citazione dovevano essere chiariti anche perché il contenuto di quella dichiarazione del filosofo era molto interessante. Finalmente si è scoperto che a riportare le parole di Vattimo, anni fa, era stato uno dei più autorevoli intellettuali italiani Vittorio Messori, nel libro Pensare la storia, pubblicato nel 1992 dalle edizioni Paoline (questa è dunque la fonte). Continua

PAPA (E) RE

Milena Gabanelli e Andrea Ducci, sul Corriere della sera (24/11), hanno raccontato una vicenda molto interessante: “Il tesoro dei Savoia nascosto in Bankitalia”.

Il sottotitolo spiega meglio di cosa si tratta: “Lo scrigno con 6.732 brillanti e duemila perle fu consegnato da Umberto II a Luigi Einaudi all’indomani del referendum, 75 anni fa. Vale 300 milioni di euro, ma oggi a chi appartiene?”.

Proprio a quella vicenda storica ha dedicato tre capitoletti Vittorio Messori nel suo nuovo libro “La luce e le tenebre. Riflessioni fra storia, ideologie e apologetica (Sugarco).

Nel volume, che fa parte della messoriana collana “Vivaio” ed è un’altra straordinaria miniera di notizie storiche, l’autore fa riferimento alle memorie del marchese Alfredo Solaro del Borgo, che fu amministratore di Umberto II e che fu mandato in Vaticano perché il giovane ex sovrano e i suoi familiari, “visto il sequestro cui erano sottoposti i suoi beni”, quando nel 1946 dovettero partire per l’esilio, “risultavano privi di denaro”. Continua

Allungare il brodo si può, ma se si esagera si ottiene solo acqua (o brodaglia di cattivo sapore). E’ capitato ieri al “Corriere della sera” che ha costruito addirittura due pagine su poche frasette di Benedetto XVI, incontrato da Massimo Franco e dal direttore Fontana.

Fra l’altro nei pochi pensieri attribuiti a Benedetto XVI c’erano due scoop, ma il “Corriere” ha accuratamente evitato di evidenziarli nel titolo.

Anzitutto un apprezzamento per Mario Draghi. Poi, più importante, una considerazione critica su Joe Biden che è cattolico, personalmente sarebbe contro l’aborto, ma – dice Benedetto XVI – “come presidente tende a presentarsi in continuità con la linea del partito Democratico” (una linea abortista). Inoltre, ha aggiunto Ratzinger, “sulla politica gender non abbiamo ancora capito bene quale sia la sua posizione”.

Parole che – lo riconosce lo stesso “Corriere” – “danno voce alla diffidenza e all’ostilità di buona parte dell’episcopato Usa verso Biden e il suo partito, considerati troppo liberal”.

Visto che invece Bergoglio è un acceso sostenitore di Biden, come si è visto anche in campagna elettorale, le parole di Benedetto XVI sono un vero scoop e avrebbero meritato il titolo. Continua

In questi giorni con la sua presenza addolorata e discreta, fra i vivi e i morti, fin dalla notte del terremoto, il vescovo di Ascoli, monsignor D’Ercole, ha provato ad annunciare l’unica vera speranza. Per tutti.

Dice la Sacra Scrittura che Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi” (Sap 1,13), ma anzi ha dato la vita di suo Figlio per amore nostro e ha costruito per noi una casa che nessuno potrà mai abbattere: “Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, la santa dimora dell’Altissimo. Dio sta in essa: non potrà vacillare” (Sal. 45, 5-6).

Questa è la nostra vera casa. A volte basta una semplice immagine per intuirlo. Continua

Circola un’indiscrezione su un presunto scontro fra papa Bergoglio e Benedetto XVI, ma io ritengo che non possa esserci stato. Se non altro per il carattere dei due, politico-gesuitico il primo, mite e gentile il secondo. Entrambi molto attenti ad osservare forme rispettose.

Può essersi trattato di una lamentela, con il sapore della velata critica, da parte di Bergoglio, ma lì in Vaticano anche un lieve sussulto è il segnale di un sommovimento profondo.

Sembra infatti che Bergoglio non abbia gradito l’elogio pubblico che Benedetto XVI ha fatto del cardinale Robert Sarah, il prelato africano che ha appena pubblicato in varie lingue il libro “Dio o niente”. Continua

Ieri abbiamo appreso – nientemeno dalle pagine di “Avvenire”, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana – una cosa che nemmeno io ero arrivato a scrivere, nel mio libro “Non è Francesco”, sulla (tuttora) misteriosa “rinuncia” di Benedetto XVI.
Infatti alla pagina 2 del giornale dei vescovi si poteva leggere, testualmente, che ci sono stati “ambienti che, per i soliti motivi di potere e sopraffazione, hanno tradito e congiurato per eliminare papa Ratzinger, pur riconosciuto ‘fine teologo’, e l’hanno spinto alla rinuncia”.
Avete letto bene. E’ una notizia dirompente. 
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CARO PAPA BERGOGLIO, QUEI TERRORISTI SONO ISLAMICI !!!! RIPETO: ISLAMICI !!!! LE E’ COSI’ DIFFICILE DIRLO ?

Scusate, ma io non riesco a capire… Possibile che mai, mai mai – dico mai !!!! – papa Bergoglio riesca a dire la parola “Islam” o “musulmani” o “islamismi” o “terroristi islamici” quando si tratta di massacri come quelli di Parigi o le persecuzioni e i macelli di cristiani in Iraq, in Sudan e altrove?
Ho letto il testo del papa sul sito vaticano. Provate voi a trovare un riferimento all’Islam:
Maiiiii !!!! Possibile?
Qua il celebre discorso di Benedetto XVI a Ratisbona dove chiedeva ai musulmani di decidere di rifiutare il nesso fra religione e violenza.
Benedetto XVI è un grande papa. Invece Bergoglio… mah…

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BERGOGLIO HA FATTO CARDINALI I VESCOVI “PROGRESSISTI” CHE AL SINODO HANNO APPOGGIATO LE COSE PIU’ ETERODOSSE O CHE SI SONO SCONTRATI CON BENEDETTO XVI. INVECE NON HA VOLUTO FARE CARDINALI I GRANDI VESCOVI DEI CRISTIANI PERSEGUITATI.

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