Lettera al Meeting
Il Meeting riminese quest’anno comincia con un autogol che fa sorridere. Ottima idea usare le parole di Cervantes per mettere a tema la libertà (vedremo poi lo svolgimento: anche all’interno di CL). Ma gli organizzatori sono incorsi in un clamoroso infortunio prendendo a prestito dallo scrittore spagnolo non solo le parole del titolo, ma anche il suo squinternato personaggio – Don Chisciotte – e promuovendo questo straordinario imbecille a “eroe” del Meeting stesso, come un Cavaliere che “rappresenta fondamentalmente la lealtà verso un ideale che corrisponde infinitamente al cuore dell’uomo” (così si legge sulla rivista di CL).
In realtà Don Chisciotte non è un cavaliere è piuttosto la grottesca caricatura dell’antico cavaliere medievale. Possibile che non se ne siano accorti? Tanto valeva allora evocare pure Brancaleone da Norcia. E’ incredibile indicare come modello di umanità un picchiatello di quelli che si mettono lo scolapasta in testa e a cavallo della scopa gridano “carica!” contro un mulino a vento. Continua