Ieri il papa – all’udienza con i parlamentari cattolici – ha esordito così: “Vorrei chiedere scusa, per non parlare ancora in piedi, ma ancora sono nel periodo post-operatorio e devo farlo seduto. Scusatemi”.

Che il pontefice abbia un problema di salute è noto, ma non è chiaro qual è la situazione. Abbiamo visto lunedì scorso (su queste colonne) tutti i dubbi e le domande che sono state sollevate dalla comunicazione ufficiale vaticana sull’intervento chirurgico del 4 luglio. Da più parti si ripete ciò che l’agenzia “Infovaticana” ha scritto il 10 agosto: “La salud del Papa no es la quen dicen”. Continua

In Vaticano sempre più insistentemente si parla di un nuovo Conclave. Papa Francesco avrebbe infatti manifestato l’intenzione di lasciare.

A dicembre prossimo, fra l’altro, compie 85 anni che è la stessa età di Benedetto XVI al momento della rinuncia. Ma il motivo della rinuncia di Bergoglio non sarebbe anzitutto l’età, ma lo stato di salute che è finito sotto i riflettori in modo improvviso ed imprevisto con l’intervento chirurgico del 4 luglio scorso al Policlinico Gemelli.

In realtà non si sarebbe trattato di un intervento programmato (si dice che perfino il Segretario di Stato, card. Parolin, non sapesse del ricovero). Inoltre pare che i medici del Gemelli avrebbero voluto trattenere il papa in ospedale più a lungo. Continua

Ieri papa Bergoglio ha fatto appello a tutti: “Vaccinarsi, con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto di amore… è un modo semplice ma profondo di promuovere il bene comune e di prenderci cura gli uni degli altri, specialmente dei più vulnerabili… E contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto di amore. Amore per sé stessi, amore per familiari e amici, amore per tutti i popoli”.

Questo pronunciamento probabilmente è finalizzato a persuadere i fedeli ancora diffidenti. Ma difficilmente convincerà le opposizioni ideologicheal vaccino di alcune frange cattoliche. Anzi, potrebbe avere l’effetto opposto.

Perché la disastrosa caratteristica di molti cattolici novax è proprio quella di fare di tutta l’erba un fascio, mescolando questioni politiche, sanitarie e religiose in un confuso minestrone, paventando oscuri disegni di una planetaria dittatura biotecnocratica”, di cui tutti i poteri sarebbero in qualche modo complici e di cui i vaccini rappresenterebbero l’aspetto più minaccioso. Continua

Con il Motu proprio “Traditionis custodes”, papa Bergoglio ha spazzato via la liberalizzazione della messa in rito antico di Benedetto XVI che, nel 2007, aveva voluto rispondere alla richiesta di tanti, anche giovani, attirati dall’antica liturgia la quale era stata proibita dopo il Concilio.

Joseph Ratzinger, che pure era un uomo del Concilio Vaticano II, aveva raccontato: “rimasi sbigottito per il divieto del messale antico, dal momento che una cosa simile non si era mai verificata in tutta la storia della liturgia. Si diede l’impressione che questo fosse del tutto normale”. Continua

Cosa sta succedendo nella Chiesa Cattolica? Siamo alla vigilia di un terremoto? Molti segnali inducono a pensarlo e quello arrivato ieri dalle colonne di “Repubblica” – a firma di Alberto Melloni – è davvero clamoroso, perché mostra il duro divorzio di certe aree cattoprogressiste da papa Bergoglio che prima sostenevano entusiasticamente.

Melloni – simbolo della “Scuola di Bologna” e dell’ala “progressista” della Chiesa – inizia la sua requisitoria sottolineando che il cardinale tedesco Marx, nella sua recente lettera di dimissioni, “ha di fatto chiesto le dimissioni del Papa”. Continua

Allungare il brodo si può, ma se si esagera si ottiene solo acqua (o brodaglia di cattivo sapore). E’ capitato ieri al “Corriere della sera” che ha costruito addirittura due pagine su poche frasette di Benedetto XVI, incontrato da Massimo Franco e dal direttore Fontana.

Fra l’altro nei pochi pensieri attribuiti a Benedetto XVI c’erano due scoop, ma il “Corriere” ha accuratamente evitato di evidenziarli nel titolo.

Anzitutto un apprezzamento per Mario Draghi. Poi, più importante, una considerazione critica su Joe Biden che è cattolico, personalmente sarebbe contro l’aborto, ma – dice Benedetto XVI – “come presidente tende a presentarsi in continuità con la linea del partito Democratico” (una linea abortista). Inoltre, ha aggiunto Ratzinger, “sulla politica gender non abbiamo ancora capito bene quale sia la sua posizione”.

Parole che – lo riconosce lo stesso “Corriere” – “danno voce alla diffidenza e all’ostilità di buona parte dell’episcopato Usa verso Biden e il suo partito, considerati troppo liberal”.

Visto che invece Bergoglio è un acceso sostenitore di Biden, come si è visto anche in campagna elettorale, le parole di Benedetto XVI sono un vero scoop e avrebbero meritato il titolo. Continua

Nel disperato annaspare di questi giorni, Nicola Zingaretti – dopo essere stato “smacchiato” pure da “Repubblica” e da Concita De Gregorio – ieri è andato nel programma di Lucia Annunziata e (senza capire che la guerra è finita) ha riproposto la demonizzazione della Lega attribuendole “il progetto politico per cui il nuovo era un attacco alle democrazie occidentali e la morte dell’Europa”.

Cosa che, detta da chi viene dal Pci e guida il partito erede del Pci, da chi ha iniziato la sua segreteria con una clamorosa gaffe sul ruolo positivo che ebbe l’Urss, è quantomeno sorprendente.

Peraltro il suo vice Andrea Orlando, ancora nel 2019, andava – a nome del Pd – a rendere omaggio alla tomba di Togliatti nell’anniversario della morte, quel Togliatti che, con il suo Pci, non fu proprio un paladino delle “democrazie occidentali”, né un sostenitore della Comunità europea (vedi il libro di Luca Cangemi, “Altri confini. Il Pci contro l’europeismo”). Continua

Cosa cambia per l’Italia in Europa (cioè per i nostri interessi nazionali) con un Primo Ministro come Mario Draghi?  

Per comprenderlo bisogna partire dalla geniale battuta di Indro Montanelliche diceva: quando si farà l’Europa unita, i francesi ci entreranno da francesi, i tedeschi da tedeschi e gli italiani da europei.

Le parole di Montanelli fotografavano perfettamente quella che sarebbe stata la stagione di Prodi e Ciampi, per dire i due nomi simbolo dell’europeismo ingenuo, retorico ed entusiasta degli anni Novanta e Duemila. Era l’europeismo italico che vedeva l’Unione Europea come un felice prolungamento di “Giochi senza frontiere”, sulle note dell’Inno alla gioia, mentre gli altri Paesi sgomitavano per far prevalere i loro interessi nazionali. Ci è costato salato: anni di collasso economico. Continua

Il sogno di un’élite globalizzata occidentale è precisamente quello di stabilire una nuova religione mondiale. Per questo piccolo gruppo, le antiche religioni, e in particolare la Chiesa Cattolica, devono trasformarsi oppure morire. Devono abbandonare la propria dottrina e il proprio insegnamento morale, così da riuscire a realizzare una religione mondiale planetaria, una religione senza Dio, senza dottrina e senza insegnamento morale, una religione del consenso. Questa religione finirebbe in realtà per mettersi unicamente al servizio degli interessi finanziari… Siamo di fronte a un’iniziativa politica, ideologica, atea, a una dittatura aberrante e inammissibile.

Card. Robert Sarah, Si fa sera e il giorno ormai volge al declino (Cantagalli)

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La vera minaccia viene dalla dittatura universale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddire le quali comporta l’esclusione dal consenso di base della società… La società moderna intende formulare un credo anticristiano: chi lo contesta viene punito con la scomunica sociale. Avere paura di questo potere spirituale dell’Anticristo è fin troppo naturale

Benedetto XVI

Da Peter Seewald, “Benedetto XVI. Una vita”

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A 96 anni Eugenio Scalfari continua ad elargire all’umanità le sue perle di saggezza. E pare che voglia proseguire a lungo perché si preoccupa per il sole che fra 5 miliardi di anni si spegnerà.

Infatti, spaziando dalla filosofia alla letteratura, dalla politica alla teologia, gli capita spesso di concludere con l’allarme perché “il Sole – la nostra stella portante – sta invecchiando” e, anche se “ci vorranno millenni per vedere un sole ombroso”, lui, Scalfari, è preoccupato. Evidentemente prevede di esser presente allo spiacevole evento e già riflette sul da farsi.

Ieri però ha evitato il solito finale sul sole e, dopo aver scritto del rapporto fra Benedetto XVI e papa Bergoglio, a sorpresa, ha concluso così: “Questo è il futuro, e non ci dimentichiamo le particelle elementari che ruotano intorno al principe di Salina. Speriamo bene”. Continua