“L’inizio della vita del figlio non si può leggere senza leggere la vita della mamma; e la vita dopo la nascita non si capisce se non si legge la vita prima di nascere”.

Quando si parla di “utero in affitto” – invece di considerare la donna come se fosse un forno intercambiabile in cui si fa cuocere un pane (che resta estraneo al forno) – bisognerebbe tener presenti le parole citate, tratte dal bel libro del neonatologo Carlo Bellieni, intitolato I primi 1000 giorno d’oro (Ancora). Continua

Il presidente francese Macron ha sollevato la questione dell’aborto al G7(uscendone sconfitto) per propaganda personale. Ma ne è scaturito un assalto politico del Pd e dei giornaloni a Giorgia Meloni. Perché? La legge sull’aborto c’è già, dunque su cosa nasce lo scontro?

La polemica iniziò alla nascita dello stesso governo Meloni, quando la premier affermò di non voler toccare la legge 194, ma di volerla applicare integralmente, anche nelle parti che possono aiutare la donna a decidere di non abortire. Da allora, incredibilmente, i partiti di sinistra attaccano la premier che – a loro avviso – attenterebbe al “diritto di abortire”.

In realtà lei fa riferimento proprio alla filosofia della legge 194, votata dal Pci, filosofia che dal partito guidato da Enrico Berlinguer fu particolarmente enfatizzata. Ma che oggi il Pd e la sinistra hanno rinnegato. Così, paradossalmente – oggi è la Meloni – non la Schlein – che può citare le parole di Berlinguer, molto imbarazzanti per il Pd. Continua

La sgangherata architettura della UE è così caotica – non essendo uno Stato, non avendo né una Costituzione, né un Parlamento vero – che le procedure per definire la nuova Commissione europea – l’organo di governo – sono molto complicate e poco chiare.

Essa deve avere un delegato di ognuno dei Paesi della UE (con la carica di Commissario), ma deve esserci anche un qualche accordo politico fra i partiti che garantisca il consenso. Un meccanismo che induce a cercare maggioranze numeriche rabberciate, magari con accordi di potere nei corridoi. È una strada impervia. Continua

La recente indagine dell’Istat sui giovani, il futuro, la famiglia e i figliha sorpreso tutti (lo vedremo). Se son rose fioriranno… Intanto ci ha ricordato una cosa fondamentale: occorrono misure economiche e servizi che favoriscano la natalità, certo, ma la scelta di mettere al mondo figli non è solo una questione economica, è anzitutto conseguenza di un sentimento della vita, individuale e comunitario. Continua

In vista delle elezioni europee – e quindi del redde rationem – a sinistra è iniziato il fuggi fuggi da questa UE, governata dalla Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen, che fu votata dalla coalizione Ppe, Socialisti, liberali e Macron (con l’aggiunta del M5S).

Evidentemente si rendono conto di quanto sono impopolari le politiche fanaticamente ideologiche (e pure inutili) che – anzitutto su spinta della sinistra – hanno imposto ai popoli, con costi insostenibili per la gente comune. Continua

La Giornata del Tricolore, ieri, è stata sofferta dal Pd: nessun leader del partito ha ritenuto di pronunciare una sola parola. Evidentemente sono imbarazzati da quella bandiera, cioè dal concetto di Patria (parola che invece il presidente Mattarella ha pronunciato) e dall’Italia evocata dal Capo del governo Meloni (“custodire le nostre radici”).

Ma così non si accorgono di regalare al centrodestra i valori che dovrebbero essere di tutti e che sono quelli della Costituzione (l’Italia, la patria, l’identità nazionale, l’interesse nazionale). Continua

“Dicono che non ci siano molte speranze per la piccola Indi, ma fino alla fine farò quello che posso per difendere la sua vita. E per difendere il diritto della sua mamma e del suo papà a fare tutto quello che possono per lei”.

Da padre, che conosce per esperienza il dramma dei genitori di fronte al dolore dei figli, sono grato a Giorgia Meloni e sono orgoglioso che il Capo del governo del mio Paese abbia pronunciato queste parole, facendo di tutto per portare all’ospedale Bambino Gesù la piccola Indi, per curarla e accompagnarla. Continua

In questi giorni sui quotidiani si fa il bilancio del primo anno del governo Meloni. Ma c’è pure chi fa un bilancio ideologico chiedendosi a che punto è la guerra alla cosiddetta “egemonia culturale della sinistra”.

È stata la Meloni stessa, il 27 maggio, a iniziare la riflessione: “Ci avevano detto che la sinistra aveva una egemonia culturale, ma non era egemonia culturale, era egemonia di potere. Ora c’è nervosismo perché si teme di perdere quell’egemonia”. Continua

“Nei suoi ultimi giorni alla Casa Bianca, Barack Obama ha approfittato dei poteri di cui ancora godeva per revocare la legge che garantiva il diritto di asilo ai rifugiati provenienti da Cuba non appena fossero riusciti a mettere piede sul territorio americano”.

Con questa notizia, che evidenziava una delle tante “ambiguità” Democratiche, iniziava la prefazione di Sergio Romano a un libro – uscito qualche anno fa – di Kelly M. Greenhill intitolato “Armi di migrazione di massa. Deportazione, coercizione e politica estera” (Leg Edizioni). Continua