In questi mesi Antonio Gramsci – molto studiato anche all’estero – è stato evocato spesso nel dibattito pubblico italiano. Eppure sembra che persista un argomento tabù: la sua (controversa) conversione. C’è qualche storico controcorrente come Luigi Nieddu che, indagando i tanti misteri dei suoi ultimi due anni e della sua morte, ne ha parlato, nel 2014, nel suo libro L’ombra di Mosca sulla tomba di Gramsci (Le Lettere), ma fra gli storici di area l’ipotesi è liquidata drasticamente.

Un esempio recente. Lo storico Angelo d’Orsi ha pubblicato, con Feltrinelli, Gramsci. La biografia e alla fine del suo libro racconta gli ultimi tre giorni del leader comunista. Continua

Ultimamente si leggono cose curiose su Antonio Gramsci e la cosiddetta “egemonia culturale”. Secondo Maura Gancitano (Repubblica, 13/1), “per come la intendeva Antonio Gramsci l’egemonia doveva essere un potere acquisito dalle persone comuni, soprattutto quelle ai margini della società e non una selezione operata da pochi. Qualcosa di plurale, condiviso, molteplice” e non “un autoritarismo culturale”.

Non si sa da dove Gancitano ricavi questa idea. Ma ieri lo storico Giuseppe Vacca, già dirigente e parlamentare del Pci, poi Pds, docente universitario, direttore e poi presidente dell’Istituto Gramsci, intervistato da “Libero”, ha chiarito molte cose. Continua

“È Tu scendi dalla stelle il più antico canto popolare italiano ancora in uso. Ed è il più antico non solo tra quelli religiosi. Composto intorno alla metà del Settecento dal missionario napoletano Alfonso de Liguori(1696-1787), questo canto natalizio risuona tutt’oggi nelle chiese”.

Così scrive Angelomichele De Spirito che al santo ha dedicato diversi saggi e il libro “Alfonso De Liguori vescovo a forza e moralista geniale”(Studium). Continua

“Il filosofo neo-marxista Ernst Bloch ha visto in Sherlock Holmes e nel suo ‘metodo detettivo’ il frutto migliore del positivismo, l’istanza rigorosa di un metodo che osserva i fatti sfuggendo alle fantasie, che sarebbe stata portata alla sua perfezione dallo stesso Karl Marx. C’è da credere che il povero Bloch avrebbe avuto qualche delusione dagli infortuni di Sherlock Holmes con le fate di Cottingley e con lo spiritismo. Tuttavia, da un altro punto di vista, non vi è nulla di ‘strano’ nella coesistenza fra positivismo e credenza negli spiriti e nelle fate in Conan Doyle”.

Così scrivevano Massimo Introvigne e Michael W. Homer nel 1992, presentando il libro di Arthur Conan Doyle, “The Coming of the Fairies” del 1922 (“Il ritorno delle fate”, Sugarco). Varie pubblicazioni ora tornano a parlarne e “Il Venerdì di Repubblica” ha dedicato loro un articolo intitolato “Conan Doyle lo spiritista”. Continua

L’ideologia dei diritti che ha portato Elly Shlein alla segreteria del Pd e che riempie le pagine dei giornali mainstream è da anni l’ideologia delle élite, abbracciata dalle grandi organizzazioni internazionali.

Lo storico Roberto De Mattei ha scritto: “Impotenti sul piano politico, l’Onu e l’Unione europea” si sono trasformati “da soggetti politici in laboratori ideologici” dei nuovi diritti. Continua

Enrico Mentana ha rilanciato sui social la foto di un cinghiale che, sotto la sede della 7, sta con il muso infilato in una montagna di rifiuti che fermentano sulla strada, attorno a un cassonetto. Cronaca quotidiana a Roma.

Roberto Gualtieri è diventato sindaco della capitale nell’ottobre 2021, promettendo di ripulire finalmente la città piena di spazzatura (in polemica con la precedente amministrazione di Virginia Raggi).

Ma le cose non sono cambiate. Ciò che in ogni grande capitale è normale, a Roma pare un’impresa impossibile. Continua

Sul “Corriere della sera”, da un paio di mesi diventato il “Guerriero della sera”, due grandi firme come Paolo Mieli e Angelo Panebianco, elmetto in testa, hanno lanciato, attorno al 24 maggio, l’ideona di un asse Pd-FdI in nome dell’atlantismo bellico, forse ispirati dalla data militaresca: “Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio/ dei primi fanti il ventiquattro maggio;/ l’esercito marciava per raggiunger la frontiera/ per far contro il nemico una barriera…”.

Il “nemico” sarebbe chi non s’infervora per l’invio di armi in Ucraina, ovvero Lega, Forza Italia e M5S, giudicati imbelli panciafichisti, o addirittura putiniani, per aver espresso dubbi sulla strategia bellicista di Biden, Stoltenberg e Draghi. Continua

APOCALITTICI INTEGRATI

Non c’è solo un certo sgangherato millenarismo dei Novax. C’è anche quello ecologista, che è molto mainstream e annuncia continuamente l’apocalisse per il riscaldamento globale che – a sentire la narrazione dominante – sarebbe dovuto alle attività umane.

Una ventina di anni fa Bjørn Lomborg pubblicò un grosso volume per contestare – punto per punto – l’allarmismo verde: “The Skeptical Environmentalist” (“L’ambientalista scettico. Non è vero che la terra è in pericolo”, Mondadori), un best seller che sollevò molte discussioni. Un libro da rileggere.

Nei giorni scorsi Lomborg, sul settimanale “Tempi” (5/12), ha scritto della recente conferenza Onu sul clima di Glasgow ironizzando su questo simposio che si è presentato come la nostra ‘ultima chance’ per contrastare la ‘catastrofe climatica’ e ‘salvare l’umanità’”. Continua

MERCATISMO

La polemica lanciata dal vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano contro il governo Draghi perché – fra gli altri – si avvale di due economisti “liberisti” è surreale per tanti motivi.

Ma ce n’è uno particolare. Il Pd – e ancor prima l’Ulivo – è stato totalmente immerso in quel “pensiero unico” che – come scrive Michael Sandel in “La tirannia del merito” (Feltrinelli) – considera i “meccanismi del mercato” come “i principali strumenti per realizzare il bene pubblico”. Continua