Il quotidiano dei vescovi Avvenire è cristiano? L’abc della fede è la gratitudine per quello che Dio ci dà. Papa Francesco invita a ringraziarlo “riconoscendo che tutto il bene è dono suo” e così ha fatto Donald Trump dopo essere scampato per un centimetro alla pallottola.

Ma Avvenire ieri lo ha attaccato per questo paragonandolo al patriarca di Mosca che evocò Dio per giustificare l’invasione dell’Ucraina. I due fatti sono del tutto opposti. La gratitudine di Trump è casomai identica a quello di Giovanni Paolo II quando, anch’egli, sopravvisse all’attentato. Continua

In qualità di mosca bianca, sul Corriere della sera di ieri, Ernesto Galli della Loggia ha firmato un editoriale in cui riflette sull’“Intifada studentesca”, in corso negli atenei americani ed europei, notando che essa ignora totalmente le ragioni di Israele: questo lo induce a ritenere che quindi “il vero obiettivo” sia un altro.

La “rivolta giovanile antisraeliana”, spiega, è “programmaticamente e radicalmente ostile all’Occidente in quanto tale”, Israele è solo “un simbolo, un capro espiatorio” del “rifiuto nei confronti dell’Occidente, della sua storia, dei suoi valori, dei fondamenti della sua antropologia – dall’ordine della bisessualità ad una genitorialità fondata sulla presenza di un uomo e di una donna”. Continua

Sulla riforma del MES – considerate le gravi conseguenze che la sua ratifica può produrre in Italia –  dovremmo avere un dibattito argomentato e approfondito fra i partiti e sui media. Invece niente. Nessun confronto fra opposte ragioni.

Ieri, per esempio, il Corriere della sera aveva l’editoriale di Ferruccio De Bortoli che iniziava così: “Prima o poi l’odiato Mes bisognerà firmarlo. O meglio trangugiarlo. E allora sarà interessante ascoltare le motivazioni di un sofferto sì al Meccanismo Europeo di stabilità considerato a lungo – per ragioni di pura propaganda – il peggior nemico dell’interesse nazionale”. Continua

Questa è la mia riflessione – pubblicata su “Libero” – sul “caso Carron”, una pagina che CL deve lasciarsi alle spalle per tornare finalmente a Giussani e riprendere il cammino interrotto alcuni anni fa. Cammino che può essere ripreso solo – come ripete la Santa Sede – rendendosi conto degli errori che sono stati fatti e con un rinnovamento di persone che non può riguardare il solo Carron. Davide Prosperi, incaricato dalla Chiesa di guidare il Movimento di CL verso questa rinascita, merita la fiducia, l’amicizia e l’aiuto di tutti.

 

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Dal Meeting di Rimini sono passati quest’anno il presidente della Cei, molti ministri dell’attuale governo, i due vicepremier e addirittura il presidente della Repubblica. Continua

Per tutta questa legislatura (2018-2023) i sondaggi hanno costantemente rilevato che le intenzioni di voto degli italiani restano in maggioranza per il centrodestra (sempre diversi punti sopra agli avversari). Un consenso confermato anche dalle urne vere delle europee (2019) e delle regionali (2018-2020).

Così oggi, a pochi mesi dalle elezioni politiche, sono cominciate le fibrillazioni. Ma non solo dei partiti, come sarebbe normale: anche dei media. Per esempio, al “Corriere della sera” – come si dice a Roma – “nun ce vonno sta”. L’idea della possibile vittoria del centrodestra li agita, li angoscia. Perciò s’offrono. A quanto pare s’offrono come suggeritori di idee per scongiurare la vittoria del centrodestra e per evitare che il Pd finisca all’opposizione.

Bisogna riconoscere che il Pd è già bravissimo di suo a restare in sella pur perdendo le elezioni e lo ha dimostrato in questa legislatura: è stato lo sconfitto dalle elezioni del 2018 (precipitò addirittura al suo minimo storico e al minimo storico del centrosinistra in Italia), ma è riuscito egualmente a restare al governo per quattro dei cinque anni. Continua

Sul “Corriere della sera”, da un paio di mesi diventato il “Guerriero della sera”, due grandi firme come Paolo Mieli e Angelo Panebianco, elmetto in testa, hanno lanciato, attorno al 24 maggio, l’ideona di un asse Pd-FdI in nome dell’atlantismo bellico, forse ispirati dalla data militaresca: “Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio/ dei primi fanti il ventiquattro maggio;/ l’esercito marciava per raggiunger la frontiera/ per far contro il nemico una barriera…”.

Il “nemico” sarebbe chi non s’infervora per l’invio di armi in Ucraina, ovvero Lega, Forza Italia e M5S, giudicati imbelli panciafichisti, o addirittura putiniani, per aver espresso dubbi sulla strategia bellicista di Biden, Stoltenberg e Draghi. Continua

Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi a proposito della guerra in Ucraina(una settimana fa, venerdì e ieri) sono improntate al realismo, alla volontà di pace e al desiderio di evitare ricadute economiche devastanti per l’Italia e per il mondo:

“Non posso che condividere la preoccupazione di tanti per uno sviluppo incontrollato del conflitto. Il fatto stesso che si parli, con qualche leggerezza di troppo, del possibile uso di armi nucleari significa mettere in discussione quella soglia, ben chiara a tutti persino negli anni della guerra fredda, che escludeva l’uso dell’arma atomica in un conflitto locale. Non possiamo che condividere quindi gli appelli di quanti – primo fra tutti Papa Francesco – invocano di fare ogni sforzo per giungere alla pace al più presto. Per porre fine all’orrore della guerra, e al tempo stesso per garantire al popolo ucraino il suo legittimo diritto all’indipendenza e alla libertà”.

Ma se neppure il Papa era stato risparmiato dall’accusa di putinismo, per aver strenuamente fatto appello alla trattativa, non poteva certo essere risparmiato il Cavaliere. Continua

Sta cambiando il vento per Mario Draghi? Di certo nessuno ha avuto il vento favorevole come lui, in questi quindici mesi del suo governo.

È difficile ricordare, nella storia repubblicana, un esecutivo sostenuto dalla quasi unanimità del Parlamento e dal coro – pressoché completo – dei media (nazionali e internazionali), oltreché dai governi occidentali. Peraltro senza conflittualità sociale (che non è poca cosa).

Data questa situazione favorevolissima, di cui mai nessuno aveva goduto, si speravano e si annunciavano grandi risultati. Invece oggi la situazione non è affatto entusiasmante e si cominciano a vedere delle crepe nel consenso al premier e al suo governo. Continua

Le Metamorfosi di Ovidio? Nulla rispetto alle metamorfosi dei comunisti italici, comprese le più recenti con le quali sono diventati “pasdaran” dell’ortodossia atlantica, severi censori del pacifismo e predicatori umanitari.

E questo senza mai riconoscere l’errore di essere stati comunisti al tempo dell’Urss di Breznev e Andropov. Anzi ritengono di avere tutti i titoli perdare lezioni oggi di atlantismo e umanitarismo.

Prendiamo l’editoriale (sul “Corriere della sera” di venerdi) di Walter Veltroni, il quale è una persona gentile, intelligente e piacevole, ma in quel pezzo ha cucinato un confuso minestrone in cui riesce a cantare le lodi del Nord Vietnam comunista che combatteva contro “l’invasione straniera” degli Usa e – al tempo stesso – le lodi dei soldati Usa che sbarcarono in Italia e in Normandia per combattere contro il nazifascismo (non furono due “invasioni” per la libertà?). Continua

Come ha scritto Tomaso Montanari, un intellettuale di sinistra, è tragicomico vedere “ex comunisti, operaisti, esponenti di Lotta Continua” che, per far dimenticare il loro passato, oggi sull’Ucraina sono “passati all’occidentalismo fanatico”. Sembrano Luttwak.

La devozione alla Casa Bianca, per alcuni ex, è granitica come ieri quella del Pci verso il Cremlino rosso.

Non pensano all’interesse degli europei (italiani compresi) i quali non vogliono sprofondare in un guerra duratura e nella catastrofe economica. Loro sognano di abbattere Putin (come vorrebbe Biden).

Un esempio? Il Corriere della sera. Da un po’ è diventato “l’Unità del terzo millennio”: vengono infatti dall’Unità sia il direttore, sia i principali editorialisti come Walter Veltroni e Antonio Polito (Paolo Mieli viene addirittura da “Potere operaio”…). Continua