L’ETA’ DELL’ORO DI DRAGHI? NON PER GLI ITALIANI
Da una settimana i giornali mainstream (e i relativi strilloni) ci rappresentano l’epoca Draghi come un’età dell’oro che è stata sciaguratamente interrotta. In effetti Draghi ci consegna un vero e proprio paradiso terrestre.
Non fosse per qualche piccolo dettaglio, come il debito pubblico aumentato (più 150 miliardi forse 180) pur con maggiori introiti fiscali (13 miliardi in più), i poveri arrivati a quasi 6 milioni, l’assurda gestione della pandemia, il Pnrr nato vecchio e già spiaggiato, l’inflazione record, l’immigrazione incontrollata, la criminalità nelle grandi città, la siccità su cui nulla si è fatto (con l’agricoltura in ginocchio), la pessima gestione della crisi ucraina dove Draghi (contro la tradizione italiana e la posizione di Francia e Germania) si è schierato per l’ultra bellicismo trasformando l’Italia in un bersaglio per la Russia e infilandoci in una drammatica crisi del gas che (oltre ai costi proibitivi) in autunno potrebbe portarci al razionamento con possibile ulteriore crollo del pil.
Insomma a parte questi piccoli dettagli tutto benone e fortuna che c’era in maggioranza anche parte del cdx che ha bloccato alcune pessime idee di Pd e M5S, limitando molto i danni.
Poteva andar pure peggio. Bilancio finale dell’epoca Draghi: gli italiani stanno male, ma per i fabbricanti di armi pare che si annuncino tempi d’oro.
FATTA QUESTA CONSIDERAZIONE ECCO IL PEZZO CHE HO FATTO OGGI PER LIBERO
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È stato Henry Kissinger a esprimere un pensiero che oggi – potremmo dire – unisce quanti si oppongono alla deriva ideologica nichilista in America e in Europa.
Dovrebbe essere meditato da tutti, ma temo che non otterrebbe applausi da Sinistra. Mentre potrebbe quasi venire adottato dai tre partiti del centrodestra come loro carta d’identità ideale
Dunque Kissinger ha scritto: “Un popolo non deve mai perdere la fede in se stesso; coloro che sguazzano felici nelle imperfezioni della loro società o le trasformano in una scusa per abbandonarsi a un’orgia nichilistica finiscono in genere col corrodere tutti i vincoli sociali e morali; e a lunga scadenza, con il loro attacco spietato a tutte le credenze, non fanno altro che moltiplicare le sofferenze”.
È un pensiero che vale anche oggi. Pure per noi, nell’Italia che si prepara alle elezioni politiche. Non vediamo forse da anni diffondersi un’ideologia nichilista che corrode “tutti i vincoli sociali e morali” e attacca duramente “tutte le credenze” e i valori del nostro popolo su cui l’Italia ha basato la sua ricostruzione, il suo miracolo economico e il superamento di tutte le crisi?
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