È difficile capire lo stato confusionale in cui è precipitata la Conferenza Episcopale italiana guidata dal card. Matteo Zuppi. Trovarsi al contempo in guerra con il Papa e con il Governo italiano – solo per la brama di mostrarsi “progressisti” – è una pessima idea ed è un fatto inedito.
Ma i vescovi continuano con l’autolesionismo. L’ultimo episodio è accaduto ieri: il vicepresidente della Cei, mons. Francesco Savino, senza rendersene conto, ha chiesto l’abolizione del Concordato (che sarebbe una sorta di suicidio per la Chiesa italiana). Continua