Passi per Moni Ovadia che sull’Unità di ieri si confonde su Ruini chiamandolo “il cardinale Francesco Ruini”.
Come dire che il leader della Quercia è Amilcare Fassino. Ma il titolo che il giornale fondato da Antonio Gramsci strillava, poche pagine prima, era davvero epocale: “E in Vaticano sventola bandiera rossa”.
Mi è sembrato un lapsus freudiano, perché al Concistoro (di cui parlava l’articolo) c’erano “berrette rosse” non “bandiere rosse”. Evidentemente all’Unità – mi sono detto – come vedono rosso vanno in stato di eccitazione.
I comunisti non sono riusciti a portare i cavalli dei cosacchi ad abbeverarsi in piazza San Pietro, ma forse con i postcomunisti – ho pensato – c’è andato qualche somarello che confonde le berrette cardinalizie con le bandiere del partito.
Invece mi sbagliavo perché a Sinistra, come si sa, somari non ce ne stanno. Sono tutti geni. Soprattutto chi ha vergato quel titolo è un genio. Non ha sbagliato. Sono io il somaro per non aver capito subito. Altro che lapsus. “E in Vaticano sventola bandiera rossa” è un titolo ponderato che esprime bene una prospettiva politica molto concreta e tenace. Di ieri come di oggi. Continua