Cos’hanno in comune Giorgia Meloni e James D. Vance (nella foto), candidato da Donald Trump alla vicepresidenza USA? La passione per l’opera di John Ronald Reuel Tolkien.

Un articolo di Politico.com sul giovane leader americano è uscito con questo titolo: Come Il Signore degli Anelli ha plasmato la politica di JD Vance”. Nel sottotitolo una frase del vice di Trump: “Gran parte della mia visione conservatrice del mondo è stata influenzata da Tolkien”. Continua

Ieri la Santa Sede ha ufficialmente espresso il suo nihil obstat sul “caso Medjugorije”, che è il nome del villaggio della Bosnia Erzegovina dove si ritiene che avvengano dal 1981 apparizioni della Madonna, presentatasi lì come “Regina della pace”.

È un nihil obstat voluto, nonostante le opposizioni, da papa Francescoed è uno degli atti più importanti del suo pontificato. Milioni di credenti, in tutto il mondo, gliene sono grati: è prevedibile che ora questo luogo – probabilmente con la costruzione di un santuario – acquisti un’importanza spirituale ancora maggiore, pur essendo già da anni una grande meta di pellegrinaggio con molte conversioni. Continua

Ieri Elon Musk ha polemizzato con il governo australiano (laburista) sostenendo che la sinistra ama la censura. Sempre ieri Tulsi Gabbard, che è uscita dal Partito Democratico, ha twittato: “Sono orgogliosa di sostenere il presidente Trump perché credo che porrà fine alla censura della libertà di parola in America”.

La libertà è ormai una questione globale, all’ordine del giorno nelle democrazie occidentali, compresa la UE. Un tempo era un valore indiscusso, oggi è diventato un problema. Continua

E se l’astratta (e molto complessa) discussione sulle egemonie culturali – cresciuta a margine del problema della politica culturale – lasciasse finalmente il posto a una più concreta e utile riflessione sulle politiche della scuola e della formazione che riguardano milioni di giovani? Non è forse questa la più autentica politica culturale di un Paese?

È quanto pensa, con molte ragioni, Massimo Cacciari il quale sulla Stampa(12/9) afferma che occorre anzitutto “liberare la politica scolastica italiana da lacci a lacciuoli che la soffocano”. Continua

I promessi sposi è una delle più grandi e più belle narrazioni prodotte dal realismo occidentale”, scrive Daniela Brogi nel suo splendido libro Un romanzo per gli occhi. Manzoni, Caravaggio e la fabbrica del realismo(Carocci editore).

Voglio ripetere che è un vero peccato per il nostro Paese l’aver così clamorosamente mancato – nel 2023 – il 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni. Un errore grave. Continua

La strage di una povera famiglia, a Paderno Dugnano, di cui si è autoaccusato un figlio, senza alcun fatto scatenante, è ormai una tragedia sommersa da un mare di chiacchiere.

Ma colpisce il mutismo della Chiesa. Sempre loquacissima, con i suoi principali esponenti, su qualunque argomento politico o sociale, di colpo si squaglia sulle sole materie che sarebbero di sua competenza: il Male, il Male assurdo “senza movente” e senza spiegazione, l’abisso del cuore umano, l’espiazione, la salvezza e Dio.

L’intervista sulla Stampa di don Claudio Burgio, cappellano del carcere Beccaria dov’è rinchiuso il giovane Riccardo, è emblematica: il sacerdote parla come un assistente sociale. Di certo è una brava persona che svolge un lavoro delicato, ma al giornale non ha detto nulla di specificamente cristiano, nulla sull’origine o la natura di quel Male che ottenebra gli esseri umani e nulla sulla salvezza. Continua

Il card. Matteo Zuppi si è dimenticato quel nome come il prete aperto e progressista del film “Un sacco bello” di Carlo Verdone. In quella scena don Alfio dice: “mi alzo e mi vado a lava’ le mani come quando Pilato si lavò le mani di fronte a… a…”. Mario Brega tuona: “A nostro Signore! Santa Madonna, manco le basi del mestiere te ricordi! Ma che cz, Arfio!!!

Il vescovo di Bologna di sicuro conosce “le basi del mestiere”, ma pure lui si è dimenticato di nominare Gesù Cristo nella sua intervista-fiume di due pagine uscita sull’Avvenire di ieri. Mai rammentato. Continua

La fine dell’estate è la fine dell’anno (sociale). Settembre è una sorta di triste capodanno che induce a lanciare uno sguardo al passato e uno al futuro. Nelle canzoni-poesie di Francesco Guccini è “il mese del ripensamento sugli anni e sull’età”.

Ce ne sono altre di canzoni settembrine – italiane e straniere – e sono tutte all’insegna della malinconia. Di qualcosa che si è perduto o che si sogna.

Di sicuro è un momento dell’anno che acutizza quello spaesamento che è tipico della condizione umana, con l’insoddisfazione, con la nostalgia e con l’attesa di un qualche cambiamento che non si sa nemmeno quale possa essere. Continua

Ho già scritto, nelle scorse settimane, del Congresso eucaristico nazionale della Chiesa Cattolica negli Stati Uniti a Indianapolis (dal 17 al 21 luglio), che è stato preparato dal più grande pellegrinaggio eucaristico della storia: quattro pellegrinaggi che si sono svolti in contemporanea, da luoghi diversi e simbolici, e che da costa a costa hanno attraversato gli Usa disegnando una croce ideale sul Paese e convergendo a Indianapolis. Qualche immagine QUI , QUI e QUI . Ma c’è molto altro da dire sui cattolici americani. Lo spiego in questo articolo.

*                                         *                                            *                                       *

Alcuni giorni fa, sul New York Times, è intervenuto Matthew Schmitz, direttore della rivista online Compact. Il suo articolo aveva questo titolo: “I convertiti cattolici come JD Vance stanno rimodellando la politica repubblicana”. Continua