IL SEGRETO DI NOTRE DAME (PER TUTTI NOI)
È significativa la decisione di celebrare la riapertura solenne della cattedrale di Notre Dame, a Parigi, dopo l’incendio del 2019, proprio l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione.
L’UMILE REGINA
La cattedrale è dedicata appunto alla Madonna e parlano di lei tante bellezze artistiche fiorite nel corso dei secoli in questo glorioso gioiello gotico: dalle vetrate, alle statue, agli arazzi, ai dipinti. Soprattutto l’altar maggiore che Luigi XIII volle nel 1638 per ringraziare la Madonna della nascita dell’erede al trono. Il sovrano così dedicò alla Vergine il regno di Francia.
L’altare fu poi fatto realizzare dal figlio, Luigi XIV: c’è la Pietà al centro e sotto Luigi XIII che offre alla Madonna la corona e lo scettro. È rimasto intatto in mezzo alle rovine dell’incendio del 2019.
Paradossalmente la sovranità di questa dolce e umile regina, rappresentata in una statua della cattedrale come una giovane madre che tiene in braccio il figlio, fu riconosciuta – sia pure con il grido dell’odio – perfino dai suoi nemici, visto che, durante la rivoluzione francese, Notre Dame venne devastata. Il figlio della rivoluzione, Napoleone Bonaparte, si incoronò imperatore proprio qui, il 2 dicembre 1804, e lo fece, incredibilmente dopo una messa votiva alla Vergine celebrata da papa Pio VII.
D’altra parte sembra quasi che la sovranità di Maria sia stata “prefigurata”, nel corso dei secoli, da figure femminili che sono state decisive sia per la fede cattolica dei francesi che per la stessa esistenza della Francia, come se in fondo le due cose si identificassero.
NOSTRA SIGNORA E LE SUE FIGLIE
Anzitutto Giovanna d’Arco che è l’eroina nazionale perché letteralmente salvò il regno di Francia che era finito nelle mani degli inglesi.
Giovanna era la giovanissima figlia di una famiglia contadina. Molto devota, ebbe particolari doni mistici e, su mandato del Cielo, guidò i francesi a riconquistarsi l’indipendenza. Fu poi tradita, arrestata dagli inglesi, accusata di eresia, processata e bruciata nel 1431, a soli 19 anni.
Ma nel 1456 fu riabilitata in un processo tenuto proprio a Notre Dame, dopo il quale il Papa, Callisto III, dichiarò nulla la sua condanna. Fu proclamata santa nel 1920 dalla Chiesa Cattolica e due anni dopo fu dichiarata Patrona della Francia.
Ma c’è un’altra donna all’origine della Francia stessa e del suo battesimo. Ne parla la storica Régine Pernoud nel libro La donna al tempo delle cattedrali(Bur). È una vicenda straordinaria.
I Franchi erano un popolo germanico. Nel III secolo d.C. arrivarono in Gallia. Sono gli anni che seguono la caduta dell’Impero romano d’Occidente (476). Clodoveo diventa il re dei Franchi Salii, nel 481, e poi consolida il suo dominio sulla Gallia.
Clodoveo è di costumi rozzi e di religione pagana. Ma s’innamora della nipote del re dei Burgundi, Clotilde. La sposa e lei, fervente cattolica, con infinita dolcezza e pazienza, piano piano, gli fece abbandonare gli usi e le credenze pagane e lo portò a convertirsi al cattolicesimo. Fu battezzato il 24 dicembre 496 a Reims dal vescovo Remigio (Clotilde fu poi proclamata santa dalla Chiesa).
La Gallia era già stata evangelizzata, ma i Franchi no e con la conversione del re diventarono cattolici. Fu l’unico popolo germanico a diventare cattolico(la fede di Roma e di Costantinopoli) e non ariano.
Così la Francia divenne “la figlia primogenita della Chiesa di Roma”, Clodoveo divenne il primo Re di Francia e aprì la strada a Carlo Magno che, incoronato dal Papa imperatore del Sacro Romano Impero, dette forma all’Europa. Un’Europa dei popoli cattolici.
Antonio Socci
Da “Libero”, 7 dicembre 2024