L’ateismo, come la fede, è una scelta esistenziale dell’individuo. Invece con Marx divenne un pilastro filosofico dei partiti comunisti. Ma, come diceva Gilbert K. Chesterton, da quando gli uomini non credono più in Dio, non è che non credono in nulla: credono a tutto.

Infatti i comunisti avevano una fede cieca e assoluta nella loro ideologia. Prima professarono dogmaticamente la “religione” comunista: l’Unione sovietica era la salvezza. Vedevano nei Paesi dell’est il paradiso in terra, incuranti di ogni tragica smentita. E il capitalismo occidentale era il Male, il diavolo. Continua

Il governo europeista e anticlericale di Varsavia è in guerra con i cattolici polacchi. Wlodzimierz Redzioch, sulla “Nuova Bussola quotidiana”, ha illustrato l’ultimo episodio: “No al Museo di Wojtyła: il governo Tusk rigetta il cristianesimo”.

A 20 anni dalla morte del Papa il premier Tusk dovrebbe riconoscere il ruolo decisivo che egli ebbe nella liberazione del suo Paese e dell’Europa dal comunismo.

“Oggi” ha scritto il giurista Carlo Cardia “si può dire che Giovanni Paolo II è stato il pontefice più legato alla sua nazione, la Polonia, e quello che più ha contribuito a cambiare la storia del mondo”. Ecco come avvenne Continua

Oggi è il 35° anniversario dell’abbattimento del Muro di Berlino, evento simbolico che dette il via al crollo dei regimi comunisti dell’Est europeo(segnò di fatto la fine del Novecento). Ma è probabile che sui giornali questo anniversario non trovi grande spazio. E se anche uscirà qualche articolo sarà rievocativo: i partiti, la cultura e i media progressisti continueranno con l’atteggiamento di questi decenni sulla questione “comunismo”. Continua

Da mesi vediamo manifestazioni per la Palestina in cui si urla contro la cosiddetta occupazione israeliana (in realtà la Striscia di Gaza da decenni è governata dai palestinesi e così una parte della Cisgiordania).

Non se n’è vista una contro la vera occupazione (dal 1950) del Tibet da parte della Cina comunista la quale nel 1997 ha preso anche il controllo di Hong Kong e annuncia che presto toccherà a Taiwan (l’isola ha una grande importanza strategica per l’egemonia sull’area dell’Indo-Pacifico).

Ma chi manifesta contro la Cina? Nessuno. A quanto pare il regime comunista può occupare impunemente. Si protesta e si urla solo contro Israele, peraltro senza conoscere la storia del conflitto arabo-israeliano, né la situazione di quell’area. E non si protesta per lo Stato veramente occupato: il Tibet. Continua

“Perché ho scritto ‘Le favole del comunismo’ e perché questo titolo fa arrabbiare tanto tanti italiani”. Ha iniziato così Anita Likmeta, l’altroieri, il suo post polemico su X. La sua è una storia di immigrazione che però non piace a certi progressisti di casa nostra.

Tutto comincia con la madre Ela, sarta, che al crollo del regime comunista di Tirana scappa con due figli piccoli in Italia, dove sbarca nel 1991 con la famosa nave che arrivò a Bari carica di migliaia di albanesi. La giovane donna trova lavoro – appunto come sarta – e nel 1997 torna in Albania per prendere l’altra figlia rimasta con i nonni, che è Anita. Continua

Esattamente trent’anni fa, alle elezioni politiche del 27-28 marzo 1994, accadde un evento che avrebbe segnato la vita pubblica dei decenni successivi: la vittoria di Silvio Berlusconi che aveva appena fondato Forza Italia e aveva costruito – in tempi strettissimi – una coalizione di centrodestra (diversificata per territorio) prima inimmaginabile.

È ormai un avvenimento che appartiene alla storia. Si faranno studi e analisi sulle vicende di quegli anni, ma bisogna porsi anche una domanda di più largo respiro sui cambiamenti culturali che il “berlusconismo” politico comportò. Continua

“Continua ad affiorare dall’oscuro mare dell’oblio l’imponente opera di padre Pavel A. Florenskij, oggi riscoperto in gran parte d’Europa come uno dei maggiori pensatori del XX secolo”.

Così scriveva, nel 2011, Natalino Valentini. Tuttavia – aggiungeva – nonostante il “crescente interesse”, anche in Italia, “tranne poche eccezioni, la cultura (filosofica, scientifica, estetica, linguistica, teologica…) stenta a misurarsi con questo gigante del pensiero umano”. Continua

Perché tanti politici e giornalisti non vogliono riconoscere che l’attuale regime di Putin non è altro che una regressione verso il vecchio comunismo russo, la sopravvivenza di quel sistema e di quella Nomenklatura variamente camuffata e riciclata?

Eppure lo stesso Alexey Navalny, nelle lettere all’ex dissidente Natan Sharansky, pubblicate il 20 febbraio dalla Stampa, lo sottolinea: “ingenuamente abbiamo pensato che non si potesse tornare al passato (…). Il tuo libro infonde speranza perché la similitudine tra i due sistemi – l’Unione Sovietica e la Russia di Putin, la loro somiglianza ideologica, l’ipocrisia che funge da premessa stessa per la loro esistenza e la continuità dalla prima alla seconda – garantiscono un crollo ugualmente invitabile”. Continua

Mercoledì scorso Avvenire riferiva che “circa 52.250 cristiani sono stati uccisi in Nigeria dal 2009, secondo un rapporto dell’Ong nigeriana Intersociety”. È solo un capitolo di un martirio mondiale. Il vero volto della Chiesa, che pochi conoscono, è questo.

Lo ha fatto capire il Papa, sempre mercoledì, all’udienza generale in Vaticano. Dove è accaduta una cosa imprevista. A un certo punto Francesco ha girato lo sguardo, nell’Aula Paolo VI, verso un anziano sacerdote con la porpora cardinalizia che era lì seduto. Continua

Ultimamente si leggono cose curiose su Antonio Gramsci e la cosiddetta “egemonia culturale”. Secondo Maura Gancitano (Repubblica, 13/1), “per come la intendeva Antonio Gramsci l’egemonia doveva essere un potere acquisito dalle persone comuni, soprattutto quelle ai margini della società e non una selezione operata da pochi. Qualcosa di plurale, condiviso, molteplice” e non “un autoritarismo culturale”.

Non si sa da dove Gancitano ricavi questa idea. Ma ieri lo storico Giuseppe Vacca, già dirigente e parlamentare del Pci, poi Pds, docente universitario, direttore e poi presidente dell’Istituto Gramsci, intervistato da “Libero”, ha chiarito molte cose. Continua