Non bastava aver fatto parlare di Roma per i cinghiali, le buche, i cantieri infiniti e la monnezza. Ci mancava la surreale polemica fra il sindaco Gualtieri e Tony Effe sul Concerto di capodanno proprio mentre Roma è sotto i riflettori del mondo per l’inizio del Giubileo.

Ci vorrebbe rispetto non solo per la sua grande storia passata, ma anche per l’Anno Santo che inizia il 24 dicembre. Roma sarà al centro del mondo cristiano, di un “impero” spirituale ancora più vasto di quello antico, sia nel tempo che nello spazio: l’impero della Misericordia divina. Lo è da duemila anni e per sempre. Continua

Dovunque macerie, tutto grida salvezza. L’umanità ha un gran bisogno della compassione divina. Nasce così la nuova enciclica di papa Francesco, Dilexit nos, che è stata pubblicata ieri ed è dedicata al Sacro Cuore di Gesù. È bellissima perfino sul piano letterario: commuove e fa riflettere.

Il Pontefice spiega che per “Cuore” si intende tutta la persona di Cristo. Ne coglie i battiti, i sussulti e le emozioni negli episodi evangelici: quando Gesù parla con la Samaritana o quando “vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite” o quando perdona l’adultera o pranza con i peccatori e non si scandalizza di loro, quando si commuove per la madre che piange suo figlio a Naim e glielo risuscita o quando “al cieco sulla strada dice con affetto: ‘Che cosa vuoi che io faccia per te?’ (Mc 10,51). Cristo mostra che Dio è vicinanza, compassione e tenerezza”. Continua

Ieri anche papa Francesco ha espresso la sua soddisfazione per il vertice del G7 in Umbria sulla disabilità. Ricevendo i partecipanti lo ha definito “un segno concreto della volontà di costruire un mondo più giusto e un mondo più inclusivo, dove ogni persona, con le proprie capacità, possa vivere pienamente e contribuire alla crescita della società”.

Al vertice, che era stato annunciato in giugno a Borgo Egnazia ed è stato voluto e organizzato con determinazione dal governo italiano, hanno partecipato i ministri del G7 che si occupano di disabilità, la UE e altri Paesi invitati: il risultato è la Carta di Solfagnano che secondo Alessandra Locatelli, ministra italiana per la Disabilità, rappresenta “una vera svolta epocale” perché segna “il passaggio dal mero assistenzialismo alla valorizzazione delle persone”. Continua

Dopo tante riflessioni sul male, nei giornali di queste settimane, non ha avuto rilievo mediatico il discorso di mercoledì in cui Papa Francesco ha parlato dell’azione di Satana nel mondo. Forse è ritenuto un contenuto “tradizionale” o “conservatore” e non ha il gradimento dei media.

Francesco ha apertamente criticato la visione progressista che ha eliminato questa figura: “a un certo livello culturale, si ritiene che semplicemente (il diavolo) non esista. Sarebbe un simbolo dell’inconscio collettivo o dell’alienazione, insomma una metafora. Ma ‘la più grande astuzia del demonio è far credere che non esiste’, come ha scritto Charles Baudelaire…e così domina tutto”. Continua

Il card. Matteo Zuppi si è dimenticato quel nome come il prete aperto e progressista del film “Un sacco bello” di Carlo Verdone. In quella scena don Alfio dice: “mi alzo e mi vado a lava’ le mani come quando Pilato si lavò le mani di fronte a… a…”. Mario Brega tuona: “A nostro Signore! Santa Madonna, manco le basi del mestiere te ricordi! Ma che cz, Arfio!!!

Il vescovo di Bologna di sicuro conosce “le basi del mestiere”, ma pure lui si è dimenticato di nominare Gesù Cristo nella sua intervista-fiume di due pagine uscita sull’Avvenire di ieri. Mai rammentato. Continua

Si può leggere QUI anche l’intervista che Maurizio Caverzan mi ha fatto sul mio libro, “Dio abita in Toscana” e che è stata pubblicata dalla “Verità” il 13 luglio scorso.

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Da esperto di cose ecclesiastiche, al di sopra di ogni sospetto, Filippo Di Giacomo, sul Venerdì di Repubblica, ha commentato la Settimana sociale dei cattolici organizzata dalla Conferenza episcopale e ha ironizzato sull’attivismo dei vescovi italiani ed europei che – durante la campagna elettorale – “hanno dispensato univoci consigli agli elettori” (cioè indicazioni di voto per il centrosinistra).

POPOLO CONTRO ELITE

Poi ha concluso: “La presa d’atto dei risultati comporta l’ammissione che l’elettorato cattolico, qualora ancora esista, in tutta Europa non ha esaudito i desiderata episcopali. Molti elettori europei sembra abbiano voluto punire l’ossessione da Grande Fratello di Bruxelles per i ripetuti tentativi di far tacere il dissenso (bollato come conservazione), motivato da ragioni etiche in materia di vita, famiglia, educazione”. Continua

Il libro È bello lasciarsi andare tra le braccia del figlio di Dio (edito dalla LEV a cura di Massimo Borghesi) – appena uscito – raccoglie e propone, per volere di Papa Francesco, le omelie di don Giacomo Tantardini. Qui sotto la prefazione del Pontefice al volume (tratta da Vatican News) e poi un mio articolo, uscito su “Libero”, che spiega il significato storico di questo volume. Continua

Una Crociata elettorale. È quella di mons. Mariano Crociata che ieri ha voluto fare, come un politico, il suo appello agli elettori, invitandoli di fatto a votare per i partiti di centrosinistra. Al monsignore non importa se sono partiti anticristiani o se, per esempio, di recente hanno votato per inserire l’aborto nella Carta dei diritti. Gli importa solo che combattano i sovranisti.

Infatti il titolo della sua intervista della Stampa recita: “Monsignor Mariano Crociata: ‘I sovranisti sono un pericolo, l’UE è garanzia per le nazioni’”.

Il vescovo non si occupa di fede, gli interessa solo la politica. Non parla mai di Gesù Cristo, ma professa una fede fanatica in questa UE delle élite, diventata ormai, per molti ecclesiastici, il nuovo vitello d’oro da idolatrare. Per 2000 anni è stato detto che non si può fare a meno di Dio. Oggi Crociata afferma: “Non si può fare a meno della UE”. Quindi la tecnocrazia di Bruxelles al posto di Dio? Continua

È difficile capire lo stato confusionale in cui è precipitata la Conferenza Episcopale italiana guidata dal card. Matteo Zuppi. Trovarsi al contempo in guerra con il Papa e con il Governo italiano – solo per la brama di mostrarsi “progressisti” – è una pessima idea ed è un fatto inedito.

Ma i vescovi continuano con l’autolesionismo. L’ultimo episodio è accaduto ieri: il vicepresidente della Cei, mons. Francesco Savino, senza rendersene conto, ha chiesto l’abolizione del Concordato (che sarebbe una sorta di suicidio per la Chiesa italiana). Continua