La sinistra in Italia è traumatizzata. Questo spiega l’esasperazione dei toni, ogni giorno più aggressivi e più demagogici. Ha visto crollare tutte le sue certezze.

In breve tempo i compagni hanno perso le elezioni e il governo, vedendo insediarsi a Palazzo Chigi la leader della destra Giorgia Meloni. Hanno visto sgonfiarsi tutte le loro nefaste previsioni di crisi internazionale e di crollo dell’esecutivo di centrodestra (si è verificato esattamente il contrario).

Poi hanno perso la loro stella polare Usa con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Infine è scomparso papa Francesco che loro consideravano “il principale leader della sinistra” (D’Alema dixit). Continua

Sono due degli uomini più potenti del mondo, hanno armi atomiche capaci di distruggere l’umanità, dominano su imperi, dispongono di ricchezze immense e spazzano via ogni oppositore. Eppure… sentono di invecchiare, calcolano i pochi anni che restano e, anche loro, hanno l’assillo della morte. Sgomenti come tutti, anche i dittatori.

È quello che ha rivelato un microfono della televisione cinese che ha captato il colloquio tra Xi Jinping, Vladimir Putin e Kim Jong-un mentre andavano alla parata militare di Pechino.

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Per quanto i (neo, post o ex) comunisti nostrani, fischiettando, facciano finta di non conoscerlo, Vladimir Putin è (e rimane) un compagno, un comunista del Pcus fatto e finito, uscito dalla gelida fabbrica del Kgb. La riabilitazione dell’Urss in corso in Russia in questi anni (compresa quella di Stalin) lo dimostra platealmente. Come la felpa con la scritta CCCP esibita provocatoriamente dal ministro Lavrov in Alaska.

Cosa comporta il comunismo di Putin? Vuol dire che comprende soprattutto il linguaggio della forza, della supremazia militare e della violenza, perché è quello dalla storia sovietica, è il marxismo-leninismo. Perciò tende a considerare la mano tesa dell’avversario come un segno di debolezza. Continua

Tantissimi, a parole, invocano pace pace pace. Ma poi sono sempre pronti a distillare veleno, disprezzo e critiche contro l’unico leader mondiale che prova a lavorare davvero per la pacificazione: Donald Trump.

Rischiano di somigliare a certi personaggi della Bibbia: “La loro lingua è una freccia micidiale, essa non parla che in malafede; con la bocca ognuno parla di pace al suo prossimo, ma nel cuore gli tende insidie” (Ger 9:8); “parlano di pace al loro prossimo, ma hanno la malizia nel cuore” (Salmo 28:3).

Nei giorni scorsi molti attaccavano Trump perché – a loro dire – incontrava Putin per accordarsi con lui, escludendo Zelensky e l’Unione europea. Non è andata così. Continua

Umberto Eco, in polemica con Berlusconi, era il 2011, dichiarò che lui apparteneva a quella parte d’Italia che la sera va a letto tardi perché legge Kant.

Oggi fra i lettori appassionati di Kant, che ne fanno un proprio simbolo – a quanto pare – dobbiamo annoverare anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo Vladimir Putin (che lo ha indicato come suo filosofo di riferimento). Infatti Kant è al centro di una polemica fra i due scoppiata a margine del conflitto in Ucraina. Continua

Perché tanti politici e giornalisti non vogliono riconoscere che l’attuale regime di Putin non è altro che una regressione verso il vecchio comunismo russo, la sopravvivenza di quel sistema e di quella Nomenklatura variamente camuffata e riciclata?

Eppure lo stesso Alexey Navalny, nelle lettere all’ex dissidente Natan Sharansky, pubblicate il 20 febbraio dalla Stampa, lo sottolinea: “ingenuamente abbiamo pensato che non si potesse tornare al passato (…). Il tuo libro infonde speranza perché la similitudine tra i due sistemi – l’Unione Sovietica e la Russia di Putin, la loro somiglianza ideologica, l’ipocrisia che funge da premessa stessa per la loro esistenza e la continuità dalla prima alla seconda – garantiscono un crollo ugualmente invitabile”. Continua

Siamo alla vigilia di un crollo in Russia? Secondo Lucio Caracciolo quello di sabato – la rivolta della Wagner – è un colpo di stato momentaneamente messo in pausa.

Forse per arrivare a una redistribuzione del potere in modo concordato anziché traumatico e cruento. Perché con i colpi di stato, le rivoluzioni e le rivolte non si sa mai cosa può accadere. Non saltano solo le poltrone, ma anche le teste. Continua

Ciò che sta accadendo in Russia in queste ore è del tutto incerto. Ma, di sicuro, se Vladimir Putin avesse fatto tesoro della lezione del “Principe” di Niccolò Machiavelli non dovrebbe oggi fronteggiare la sollevazione guidata di Evghenij Prigozhin, capo della Brigata Wagner (27 mila mercenari armati fino ai denti) che, di fatto, proprio a Putin deve la sua esistenza. Continua

Chi ricorda gli anni Settanta sa bene quanto i militanti di Lotta Continuafossero agnellini miti e mansueti. Sprizzavano amore e comprensione verso il prossimo.

Dev’essere per questo che il loro leader storico di allora, Adriano Sofri, ha voluto partecipare alla manifestazione di Firenze contro “l’aggressione squadrista” di alcune settimane fa al liceo Michelangelo. Continua