Alberto Melloni – che insieme a Stefania Falasca è uno degli intellettuali di riferimento del bergoglismo – sabato scorso ha vergato un articolo destinato a uscire l’indomani, domenica, su “Repubblica”, col titolo “Fatima secondo Francesco”.

Deve averlo inviato prima della serata di sabato perché è stato clamorosamente smentito da Bergoglio quella sera stessa, mentre veniva messo in (prima) pagina.

Infatti Melloni ha scritto: “sulle apparizioni di Medjugorje c’è chi vuole distinguere fra le prime apparizioni e la loro serialità, ma il papa sa bene che qualcuno spera in un suo ‘no’ per mettergli contro non più quattro cardinali pieni di ‘dubia’, ma un popolo”.

Sembrava volesse far capire che Bergoglio non sarebbe caduto in tale “trappola”. Detto fatto. Proprio sabato sera – tornando in aereo da Fatima – il papa argentino ha bombardato a tappeto Medjugorje (dopo aver bombardato Fatima).

SCIVOLONE

Nei mesi scorsi si percepiva la contrarietà del papa argentino alle apparizioni mariane in genere e a quelle di Medjugorje in particolare (non gli piace questa Madonna più popolare di lui), ma s’intuiva che – avendo di mira sempre e solo il consenso – egli mai si sarebbe inimicato il popolo di Medjugorje. Tattica politica. Scaltrezza machiavellica.

Questa era l’ipotesi degli osservatori più attenti. Ebbene Melloni l’ha confermata nel suo articolo: Bergoglio – avendo la bussola del consenso e del successo – non avrebbe reso nota la sua sprezzante contrarietà alle apparizioni della “Madonna postina” per non mettersi contro il numeroso “popolo di Medjugorje”.

Era una strategia ben ponderata. Sennonché in aereo è arrivata quella domanda. Non è chiaro se il papa argentino non ha saputo trattenersi o se (all’insaputa di Melloni) ha cambiato strategia: fatto sta che ha dato la stura a tutta la sua contrarietà alle apparizioni quotidiane e ai messaggi di Medjugorje.

Così ha spiattellato quello che finora era strettamente riservato e che doveva restare nella discrezione delle stanze vaticane, esponendosi in prima persona con una sonora bocciatura che a Medjugorje è deflagrata come una bomba.

Ecco le notizie che ha fornito. La Commissione Ruini, che fu insediata da Benedetto XVI, ha fatto un lavoro “molto buono” ed è arrivata a concludere che “sulle prime apparizioni, quando i ‘veggenti’ erano ragazzi, si deve continuare a investigare”.

Attenzione: non ha detto che le prime apparizioni furono autentiche, ma che c’è materiale su cui investigare.

“Circa le presunte apparizioni attuali”, ha proseguito Bergoglio “il rapporto Ruini ha i suoi dubbi. Io personalmente sono più ‘cattivo’: io preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora… questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore. E questo lo dico come opinione personale. Ma chi pensa che la Madonna dica: ‘Venite che domani alla tale ora dirò un messaggio a quel veggente’; no”.

Insomma una drastica e irridente stroncatura. C’è però il fatto che tanti a Medjugorje si sono convertiti (sono accaduti anche miracoli, che però Bergoglio non rammenta). Su questo il papa argentino dice che bisogna organizzare la pastorale per i pellegrini.

La cosa non gli piace molto. Proprio il giorno prima aveva relativizzato anche il santuario di Fatima sostenendo che si può trovare Dio dappertutto e non è necessario andare nei luoghi delle apparizioni (vere o presunte).

RIBALTAMENTO

Ma già si capisce che la “nuova” pastorale di Medjugorje spazzerà via il tema delle apparizioni e dei messaggi che poco prima Bergoglio ha trattato con inusitato sarcasmo.

Anzi, s’intuisce dall’articolo di Melloni che Bergoglio avrebbe in cantiere addirittura un’enciclica sulla “religiosità popolare” che – più in generale – dovrebbe “normalizzare” e ricondurre la devozione del popolo cattolico nei canoni del bergoglismo.

Infatti Bergoglio e l’establishment modernista oggi al potere in Vaticano disprezzano questa religiosità (che era amata da Giovanni Paolo II) e detestano il tema delle apparizioni: lo si è visto a Fatima dove il papa ha eliminato i riferimenti all’inferno, alla profezia sul comunismo ateo, alle persecuzioni dei cristiani, all’eresia, alla necessità della penitenza e della conversione.

Sono cose troppo cattoliche e per Bergoglio “non esiste un Dio cattolico”.

L’establishment progressista detesta la fede nel soprannaturale del popolo che – per esempio a Lourdes – chiede le grazie (“miracolismo” o addirittura superstizione).

Tuttavia il popolo cattolico dei santuari è quello che ancora regge nella Chiesa, è quello che riempie le parocchie, le piazze, l’otto per mille e l’obolo di San Pietro. Dunque chi è al potere non può perderlo.

Perciò l’enciclica bergogliana cercherà di “normalizzare” la sua devozione spazzando via profezie, miracoli e temi come i cristiani perseguitati, le eresie, il peccato, la penitenza, l’inferno e tutto quello che il modernismo detesta.

TERREMOTO

Tuttavia la “sparata” bergogliana ha sconvolto il popolo di Medjugorje (il giorno prima, a Fatima, Bergoglio ha ridicolizzato e poi capovolto il Messaggio della Madonna trasmesso da suor Lucia).

Sebbene si siano subito attivati certi pompieri del bergoglismo medjugorjano che cercano di minimizzare, sopire e troncare, fingendo che non ci siano problemi, la gente ha capito bene la pesantezza della stroncatura. E ha capito bene che la devozione alla Madonna di Medjugorje contraddice l’adesione al bergoglismo.

C’è un presunto “messaggio” (uno solo, per la verità, in quattro anni), nel quale, secondo uno dei presunti veggenti, la Madonna avrebbe usato parole di grande stima e favore per “il Santo Padre”, senza fare nomi (è dell’agosto 2014).

Più d’uno ha sollevato grossi dubbi su questo messaggio anche per le espressioni usate, che non risultano credibili, ma certi medjugorjani fan di Bergoglio, incuranti delle molte perplessità, subito cavalcarono tale “messaggio” usandolo come una clava morale da dare in testa a coloro che criticano il papa argentino: secondo loro quel “messaggio” sarebbe stato la prova che la Madonna è un’altissima ammiratrice dell’attuale vescovo di Roma.

Sabato scorso però proprio Bergoglio ha affermato che lui non crede né a queste apparizioni né a questi messaggi, ironizzando su questa “Madonna postina” che “non è la mamma di Gesù”. Dunque è lui stesso a dire ai medjugorjani che non crede al messaggio elogiativo su di lui attribuito alla Madonna.

I nodi sono venuti al pettine. Non si potrà più essere contemporaneamente fan di Bergoglio e devoti alla Madonna di Medjugorje.

Inoltre a questo punto – per come si sono messe le cose dopo l’irrituale sparata aerea di Bergoglio – la Chiesa dovrà pronunciarsi sull’autenticità delle apparizioni in quanto tali e non potrà più eludere lo spinoso problema fingendo che ci sia solo da organizzare la pastorale della parrocchia di Medjugorje.

Altrimenti apparirà a tutto il mondo come una scaltra furbatella, indegna della sacralità della Chiesa e delle apparizioni mariane.

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Antonio Socci

Da “Libero”, 16 maggio 2017

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