NANNI COLLATERALI

Confessione fiume di Nanni Moretti alla “Stampa” (3/12/2007).
Un episodio degli esordi: “Il 1981 è l’anno della prima di ‘Sogni d’oro’ a Venezia. Presidente della giuria era Italo Calvino.
Lo incontrai quando aveva già visto il film, e mi disse: ‘Moretti, ne faccia subito un altro’. Poi fece una pausa: ‘Oppure anche no… Faccia come vuole’ ”. Chissà, magari quella volta Calvino ci aveva visto giusto…

MEZZOGIORNO DI FUOCO

Non c’è attore, cantante, musicista o comico che rinunci a formulare analisi politiche e magari anatemi.
Ennio Morricone, per esempio, consegna al Corriere della sera (3/12) un’intera pagina di considerazioni su governo, opposizione ec ec dopo aver esordito dicendo “non ho mai parlato di politica in vita mia” (peccato non aver tenuto duro…).
L’attrice Giovanna Mezzogiorno alla domanda di “Io Donna” (1/12) “Come vede il governo Prodi?”, risponde: “Si dice di sinistra, ma è composto in parte da ex Dc, ovviamente cattolici, ma mi sorprende che persone storicamente di sinistra siano sempre un po’ piegate in un compromesso costante col Vaticano.
Lo trovo un errore perché crea confusione e una mancanza di identità forte che manda allo sbando l’elettorato”.
Questa simpatica mazzata agli “ex Dc” del governo è stata riprodotta nella striscia rossa sulla prima pagina dell’Unità, in bella evidenza. Saranno fischiate le orecchie a Prodi?

BUONGOVERNO ?

Giorgio Celli, il professore “amico degli animali”, tiene la sua ultima lezione universitaria e intervistato dall’Unità (28/11) dice: “Ho 25 mila titoli sparsi in diversi magazzini della città: donerei volentieri tutto al Comune, perché ne facesse una biblioteca fruibile a tutti.
Ma a Bologna non interessa: ormai a Bologna non si fa più niente…”. Stavolta fischieranno le orecchie a Cofferati?

WAGNER

Elena Loewenthal stronca Wagner sul Sole 24 ore (2/12) e l’intervistatrice ricorda due memorabili battute sul musicista teutonico.
La prima è di Woody Allen: “Io non posso ascoltare troppo Wagner, lo sai, già sento l’impulso ad occupare la Polonia”. La seconda è di Rossini secondo cui “i suoi pezzi avevano momenti meravigliosi, ma dei tremendi quarti d’ora”.
Variamente sdoganato a sinistra, negli anni passati, Wagner fatica ancora a essere definitivamente legittimato. E, sinceramente, non c’è da dispiacersi…

COMMEDIA

Grandi elogi dall’Unità (1/12) a Benigni per la sua performance tv sulla Divina Commedia. E a Dante, che – detto per inciso – sarebbe l’autore del capolavoro? Non se ne vedono.
Il genio è tutto di Benigni. L’editoriale in prima del direttore, “Benigni e l’italica Commedia”, si occupa delle battute su Berlusconi e Prodi (del resto non lo fa mai…).
Nei commenti di intellettuali e vip (Paolo Virzì, Dacia Maraini, Liliana Cavani, Cino Ricci, Massimo Ghini) tutto l’entusiasmo è per Benigni. E lo stesso nelle sette mail dei lettori pubblicate. Una addirittura dice: “Ineguagliabile Benigni, lascia che il tuo ‘canto’ della Commedia voli altissimo”. Il “tuo” canto? E un’altra: “(Benigni) ha offerto a Dante tutta la sua professionalità”.
Una domanda: quanti, fra i milioni di entusiasti che hanno visto appagata la loro raffinata sete di cultura, hanno mai letto tutta la Divina Commedia? Quanti la leggeranno? Ha un bel dire, Benigni, “non c’è una cosa al mondo che sia alla pari della Divina Commedia”…

RAVASI

Solito editorialino in prima su “Avvenire” (30/11) di mons. Gianfranco Ravasi su “Il pensiero della morte”.
Argomento trattato in 273 parole, citando “il grande Montaigne”, cioè uno stoico, senza mai evocare “Dio”, né “Cristo”, né la “resurrezione”, né la “vita eterna”. E Ravasi è il responsabile della cultura del Vaticano. Complimenti.

Fonte: © Libero – 4 dicembre 2007