Rubrica 14
UNICUIQUE SUUM
– E’ un infortunio l’esordio del nuovo direttore dell’Osservatore romano, Giovanni Maria Vian.
Dopo il discorso del Papa che denuncia il degrado di Roma, discorso che è stato “corretto” dalla Sala stampa, Vian si allinea alla Sala stampa dichiarando al Corriere della sera (12/1) che il Papa sarebbe stato strumentalizzato “da politici contro altri politici”.
A dire il vero tutti, anche i media, hanno letto le parole del Papa allo stesso modo. Ma il neodirettore dell’Osservatore lo nega: “Per esempio” dice “non trovo che il Corriere della sera abbia scritto che il Papa attaccava le tre giunte di sinistra e neanche gli altri grandi giornali l’hanno fatto”.
Allora vediamoli. Il giorno dopo il discorso papale il Corriere titolava in prima: “Monito del Papa a Veltroni: gravissimo degrado di Roma”.
E’ stato anche pubblicato un commento di Massimo Franco che diceva: “Le parole con le quali Joseph Ratzinger ha accolto i vertici istituzionali della capitale e del Lazio ieri in Vaticano sono state a dir poco severe”.
La Republica titolava: “Monito del Papa a Veltroni: Gravissimo degrado a Roma”.
Ed ecco il titolo della Stampa: “Il Papa: a Roma un degrado grave”. Sottotitolo: “Monito a Veltroni: la città è più povera e insicura”.
Ma perfino L’Unità ha dato la stessa identica interpretazione titolando la prima pagina: “Il Papa alza i toni: attacco a Veltroni”. L’editoriale del direttore intitolato “Parole sbagliate” iniziava così: “Se con la dura sgridata contro Veltroni voleva suscitare grande imbarazzo e sorpresa, papa Ratzinger ha indubbiamente ottenuto lo scopo”.
Come fanno allora la Sala stampa e Vian a sostenere che sono stati “i politici” e non i media a leggere così le parole del Papa?
Forse è vero semplicemente che quello è il senso esatto del discorso papale. Per tutti coloro che l’hanno letto o sentito. Infatti è stato lo stesso Veltroni ad ammetterlo.
Dopo l’incontro in Vaticano, come riporta il Corriere, “con i collaboratori il sindaco è basito: ‘E’ stata un’uscita del tutto inaspettata. Non capisco perché’ ”. Anche Veltroni ha strumentalizzato quelle parole per attaccare se stesso?
A CIASCUNO IL SUO
– Intervista commovente di Elie Wiesel al Corriere della sera (12/1).
Lo scrittore, Nobel per la pace, applaude il coraggio di Bush per il suo recente drammatico discorso al Museo della Shoah (“Dovevamo bombardare Auschwitz”).
E’ il primo presidente Usa a riconoscerlo. Wiesel spiega: “gli Stati Uniti, pur sapendo da tanto tempo quanto avveniva nel lager, non fecero nulla per fermare lo sterminio quotidiano di ebrei”.
Avrebbero potuto “bombardare i binari della ferrovia diretta ad Auschwitz. Ciò avrebbe salvato la vita di migliaia e migliaia di ebrei”.
Ma i sovietici fecero anche peggio: “L’Armata rossa era molto più vicina degli americani ad Auschwitz.
Era già in Polonia… I russi avrebbero benissimo potuto liberare anche il nostro lager dove nel ’44, al culmine della mattanza, quasi 10 mila ebrei finivano tutti i giorni nei forni”. Infine, confida Wiesel, “non dimenticherò mai l’incontro con l’allora presidente del World Jewish Congress, Nahum Goldman, che dopo la guerra mi disse: ‘Sapevamo, ma abbiamo taciuto’. Il rimorso l’ha perseguitato per tutta la vita”.
Ecco perché negli anni Cinquanta i più alti rappresentanti del mondo ebraico ringraziarono con tanto calore Pio XII per aver “alzato la voce a favore delle vittime” (Golda Meir) e per le migliaia di ebrei che la Chiesa aveva concretamente salvato.
Inermi e senza bombardieri, il Papa (minacciato di deportazione dai nazisti occupanti di Roma) e la Chiesa, fecero più di chiunque altro rischiando la propria stessa vita. Rendiamo loro onore e basta con gli attacchi ingiusti.
Fonte: © Libero, 16 gennaio 2008