BEATITUDINI

E’ memorabile la battuta di Angelo Cecchelin: “Beati gli assetati di giustizia, perché saranno giustiziati”. Ma si può fare di meglio. C’informa la Repubblica (23/6) che il vescovo di Salerno, nella sua omelia domenicale, ha affermato: “Beati i perseguitati dalla giustizia. E’ loro il regno dei cieli”. Se non è una gaffe, è una battuta da 10 e lode.

CACCIARI E “IL NEGRO”

Quando i giornali hanno cercato Massimo Cacciari per chiedergli perché neanche lui s’è fatto vedere all’assemblea del Pd, ha sbottato polemico: “Sono il sindaco di Venezia e ho da fare cose più serie della politica…” (Corriere della sera, 21/6).

T’immagini il Sindaco filosofo a faticare nella laguna 24 ore al giorno, sudato e ansimante fra vaporetti, gondole e piccioni.
Sennonché le cronache galeotte lo segnalano anche impegnato in simposi culturali.
La Stampa (22/6) c’informa che è stato avvistato nientemeno al concerto di Vasco Rossi.
Sarà stato un summit fra giganti del pensiero filosofico.
In fondo Vasco è il maggior esperto vivente di Spinoza, dunque Cacciari sarà andato a consultarsi sul “Deus sive Natura” col luminare di Zocca.

Però ha partecipato pure al concerto perché Marinella Venegoni (la cronista della Stampa) c’informa che “lo snobissimo sindaco Cacciari ha confidato di divertirsi molto con ‘quella canzone dove lei se ne va con un nero’, cioè ‘Colpa d’Alfredo’ (ma in realtà il testo, non politically correct, recita: ‘E’ andata a casa con il negro, la troia’)”.
Sarà un’altra citazione di Spinoza? O stavolta è di Aristotele?

ER PUZZONE

Vincenzo Cerami tiene una rubrica sulla prima pagina dell’Unità: “Una parola”. Dove si prende spunto da un termine e si scopre che loro sono sempre belli, buoni e bravi e “i nemici” sono sempre brutti, sporchi e cattivi.
La parola di domenica (22/6) era “Relativismo”. E cos’ha fatto il Cerami? Forse avrà pensato: vado a ravanare fra le pagine di Mussolini, cerco un suo virile elogio del pensare per assoluti e una sua condanna del flaccido relativismo e così si capisce dove sta il pericolo.
Sennonché trovò il contrario: “L’Assoluto è bandito dal pensiero e dalla storia”. Così parlò il “capataz” nel suo “testo para filosofico intitolato ‘Nel solco delle grandi filosofie’ ”.
Come fare? Qui Cerami dà la sensazione di confondersi un po’ e, davanti all’elogio ducesco del relativismo, addirittura si mette ad applaudire il Papa “che giustamente aborre il relativismo”. O forse Cerami la pensa davvero come Ratzinger. Ma sull’Unità la cosa è un autogol perché da lì si spara sempre a zero sul pensiero del Papa. Dunque bisogna correre ai ripari buttandola in politica.
Viene comoda un’altra citazione mussoliniana: “Noi che abbiamo avuto il coraggio di mandare in frantumi tutte le categorie politiche tradizionali e dirci a volta a volta aristocratici e democratici, rivoluzionari e reazionari, proletari e antiproletari, pacifisti e antipacifisti, noi siamo veramente i relativisti per eccellenza”.
Citazione preziosa, su cui riflettere. Ma cosa ti fa il Cerami? Prova a insinuare che un tizio così c’è pure oggi e sta a Palazzo Chigi.
Solo che quell’invettiva mussoliniana sembra casomai il manifesto del “Ma anche”. Pare Crozza quando fa la caricatura di Veltroni. Un altro autogol.

SOLE CHE SORGE

“Unioni Gay, i Gesuiti dicono Sì”.
Il titolo, con le maiuscole, è dell’Unità (17/6) e si riferisce a quanto scrive la “rivista ‘Aggiornamenti sociali’ diretta da padre Bartolomeo Sorge”.
Tale rivista, spiega l’Unità, sottolinea però “l’importanza della stabilità nella coppia omosessuale”. Coppie gay sì, purché durature.
Quando si dice avere principi saldi. Saldi di fine stagione.

IN CAUDA

E per finire un aforisma di G. Mosca: “La libertà di pensiero ormai ce l’abbiamo. Adesso ci vorrebbe il pensiero”.

Fonte: © Libero – 24 giugno 2008