Rubrica 63
Diavolesse
Sconsiglio l’ultimo libro del cardinal Martini perché preferisco la Luce alle “conversazioni notturne” (dove tutti i gatti sono neri) e perché la prosa di Martini è noiosissima.
Inoltre avevo preso sul serio quella sua intenzione, che proclamò al momento di andare in pensione, di ritirarsi negli ultimi anni a pregare e meditare in silenzio. La considerai un segno di religiosità e timor di Dio. Gli credetti.
Da allora ci alluviona di discorsi, articoli e libri. Sta sempre sotto i riflettori per andare puntualmente – con il chiassoso sostegno dei media – contro ciò che insegnano i poveri Papi, incompresi, che sono sotto l’attacco del mondo, insieme ai cristiani.
A consolidare l’immagine di aspirante Antipapa, per Martini, sono anzitutto i suoi tifosi.
Per esempio Adriana Zarri, nella sua rubrica sul Manifesto (16/1), si rallegra perché “l’anziano cardinale, con energico piglio giovanile, non esita a prendere posizione su scottanti problemi della chiesa e su decisioni di più di un papa. Come nei confronti di Paolo VI” la cui Humanae vitae, a quanto pare, viene pesantemente attaccata da Martini. Il quale fa notare, riferisce la Zarri, che fra “gli scout il 90% è favorevole ai rapporti prematrimoniali”.
Chissà se al Concilio di Nicea tennero conto dei gusti degli scout quando dovettero definire il Credo. E chissà perché le tavole di Mosè sul Sinai non previdero eccezioni per gli scout. A Martini risponderei con la battuta di un noto comico: “sono contrario ai rapporti prima del matrimonio perché fanno arrivare tardi alla cerimonia”.
Ma, a sentire la Zarri, Martini va oltre. A suo dire “la maggioranza dei giovani ammette l’omosessualità. Lo stesso Martini dichiara di conoscere coppie omosessuali, formate da uomini molto stimati e di non averli mai condannati”.
Mi chiedo se invece condannerebbe la convivenza fra uomini omosessuali laddove fossero poco stimati. Particolarmente divertente poi è la conclusione della Zarri: “Infine il cardinale si dichiara favorevole all’ordinazione di uomini sposati, di sicura e provata fede. Né lo spaventa il sacerdozio femminile, dato che il nuovo testamento ammetteva le diavolesse”.
Dice proprio “diavolesse”. Sospetto che la Zarri intendesse dire “diaconesse” (il diavolo fa le pentole…).
Ma forse Martini e la Zarri dispongono di un “Nuovissimo testamento” che dice tutte queste sciocchezze: sciocche come il sale scipito che, diceva Gesù, non serve più a nente.
Pse-silaranti
Nell’accorata e drammatica invettiva finale di Michele Santoro, dopo la lite con l’Annunziata (ad Anno zero del 15 gennaio), il conduttore a un certo punto, parlando dei bambini uccisi nella guerra di Gaza, ha lanciato il suo “j’accuse” contro la politica “che su queste tragedie non fa un tubo… La politica parla parla, io andrei a Lourdes se facessero davvero qualcosa, m’inginocchierei… e invece niente”.
Poi in un crescendo emotivo si è scagliato contro Veltroni: “Invece di andare in Africa andasse in Palestina. Qui ci vuole razionalità, di fronte ai 1070 morti da una parte e un morto dall’altra. Invece non fanno un tubo. Per non parlare del Pse, che da anni non fa niente… perchè non convoca una riunione e decide quali azioni politiche intraprendere? Non accetto che questi bambini muoiano e i potenti della terra non fanno niente per fermare il massacro”.
Ma perché il Pse non si occupa di queste cose? Deve scongiurare tragedie più gravi? Proprio lo stesso giorno della trasmissione di Santoro la delegazione italiana del Pse all’europarlamento ha lanciato il terribile allarme: “No alla canzone omofoba” (Repubblica 16/1).
Ce l’avevano con il pezzo che Povia presenterà a Sanremo, “Luca era gay”. Come se fosse proibito dire che Luca non è più gay. E poi si chiedono perché hanno perso le elezioni e perché nei sondaggi vanno a picco.
Fonte: © Libero – 20 gennaio 2009