LA SORELLA DI CELENTANO

Il titolo scelto da Adriano Celentano per il suo nuovo show televisivo, “La situazione di mia sorella non è buona”, ha divertito tutti.
Ma non la sorella che ha 85 anni e che si è spaventata perché “ha immaginato che i figli e il fratello le nascondessero qualche malattia strana”, come racconta il nipote del Molleggiato, Bruno Perini, a Radio24.
In sostanza la Signora ha temuto di avere qualche malanno, ha pensato che i parenti non sapessero come fare a dirglielo e che Adriano avesse escogitato questo singolare sistema per informarla. Fortunatamente non è così e lui l’ha subito chiamata per rassicurarla, dicendole: “stai benissimo!”.
D’altra parte anche se il grande Celentano si fosse orientato su un titolo alla Woody Allen (“Dio è morto, Marx è morto e io stesso non mi sento molto bene”) qualche parente avrebbe potuto allarmarsi per lui.
Un consiglio per il prossimo titolo: “A casa mia tutti bene, non so voi…”. Così saranno gli spettatori a toccarsi.

COME (GU)FARE CANZONI

Francesco Guccini nel suo nuovo libro (anticipato dal Venerdì, 23/11), rivela i suoi esordi, come nacquero certe canzoni diventate celebri e chi credette in lui.
Una volta, per esempio, ricevette questo entusiastico incoraggiamento: “in sala d’incisione il capotecnico, dopo aver ascoltato ‘Auschwitz’, che in origine si intitolava ‘La canzone del bambino nel vento’, disse: ‘Ma a lei piacciono davvero queste canzoni?’.
Risposi timidamente di sì, che ci credevo. ‘Ascolti me, cambi mestiere, oppure se proprio vuole ostinarsi a cantare, cambi genere, perché mi mette addosso una tristezza che mi vien voglia di suicidarmi’ ”.

LIBERA CHIESA…O NO?

A Sinistra si vorrebbe estendere il diritto di voto anche agli immigrati ed elargire loro la cittadinanza con più facilità.
E intanto Dacia Maraini toglie la cittadinanza italiana a Radio Maria. Lo fa con un infuocato editoriale sul Corriere della sera (20/11) contro Radio Maria e anche contro lo Stato “che non sembra capace di difendersi dall’invasione di una radio straniera che macina preghiere”.
Ma perché “radio straniera”? Radio Maria trasmette, con tutti i permessi, dall’Italia ed è fatta da italiani. Però sono cattolici e forse la Maraini pensa che i cattolici, in quanto tali, siano da considerare “stranieri” in Italia, cittadini “ospiti”.
Per questo la laica Maraini vuole imbavagliare una radio libera? E’ una Radio “colpevole” di avere grandi ascolti, buoni ripetitori (al contrario di altri) e di recitare rosari. Lo fa sulle sue frequenze, ma la Maraini rosica lo stesso. Quando si dice la proverbiale tolleranza laica …

IL LAPO E GLI AGNELLI

Titolo della Repubblica (25/11) su Lapo Elkann: “Mi sento un rom, porterò l’Italia in giro nel mondo”.
Il rom Lapo, “azionista Fiat”, annuncia “lascerò la mia casa newyorchese e andrò ad abitare a Shanghai”.
Adesso i rom che vivono in certe “villette” in riva al Tevere, appresa la notizia, potrebbero andare in massa a trovare il fratello Lapo nella sua “umile” dimora.

IL DOTTOR DIVAGO

Si celebra il 50° anniversario del “Dottor Zivago” di Boris Pasternak.
Sull’Unità (24/11) Bruno Gravagnuolo racconta le scelte e le divisioni dei comunisti italiani su quel libro e le persecuzioni sovietiche contro Pasternak e altri. Ma il suo articolo ha una singolare conclusione: “Krusciov dirà alla fine: ‘In fondo non era un romanzo anticomunista, meritava di essere pubblicato’ ”.
Gravagnuolo cita queste parole come un segno di saggio pentimento, sia pure tardivo. Ma lo sono? Se fosse stato un “romanzo anticomunista” la censura sarebbe stata giustificata? P.S. Comunque il “Dottor Zivago” è un romanzo anticomunista. Altroché!

Fonte: © Libero – 27 novembre 2007