Rosso sangue

Cosa sta accadendo in Italia per l’uscita del capolavoro di Andrzej Wajda, “Katyn”? Riassumiamo prima i fatti. Il polacco Wajda è uno dei più grandi registi viventi (fra i suoi film più famosi “L’uomo di marmo”, “L’uomo di ferro” e “Danton”). Katyn è la località nella quale l’Armata Rossa, per ordine del Politburo di Stalin, nel 1939 massacra a freddo circa 22 mila ufficiali polacchi.
Il contesto storico è quello dell’inizio della Seconda guerra mondiale che vede alleati di fatto, per il Patto Ribbentrop-Molotov, la Germania nazista e la Russia comunista: le due potenze invadono la Polonia da Ovest e da Est e se la spartiscono nel 1939. Già qui c’è la prima grande verità nascosta da 70 anni: il secondo conflitto mondiale scoppia per volontà concorde di Hitler e Stalin che sono di fatto alleati per i primi due anni (finché Hitler deciderà di rompere il patto e dichiarare guerra anche all’Urss). Una verità che ancora oggi una certa sinistra considera una provocazione. Continua

Corriere del tramonto

In un editoriale sul Corriere della sera (15/2), intitolato “Una stagione al tramonto”, Ernesto Galli della Loggia ha tirato le somme, un po’ sconsolatamente, del dialogo fra laici e cattolici.
Lo storico, che ironizza su certi prelati smaniosi di “mettersi in mostra”, segnala invece come interessante e promettente per i laici – ma purtroppo interrotto – il dialogo con alcuni “giovani intellettuali, quasi sempre cresciuti nei movimenti” e con quegli stessi movimenti, specialmente Comunione e liberazione. Continua

Il Medio Eco

Bisogna essere grati a Umberto Eco che periodicamente torna a ricordarci che nel Medioevo sapevano benissimo che la terra è rotonda.
Lo avevamo già letto anni fa, nella sua rubrica sull’Espresso, “La bustina di Minerva”, dove citava un interessante volume di un autore inglese il quale aveva ridicolizzato l’idea moderna secondo cui i medievali credevano che la Terra fosse piatta.
Sulla Repubblica (23/2) Eco torna a spiegare che questo pregiudizio antimedievale è del tutto infondato. Del resto basta aver sfogliato la Divina Commedia per capire che il suo autore e i suoi lettori sapevano benissimo che la Terra è rotonda.
Casomai bisognerebbe che Eco avesse il coraggio di fare i nomi. Scrive infatti: “si è sostenuto (anche da parte di seri storici della scienza) che il Medioevo aveva dimenticato questa nozione antica, e l’idea si è fatta strada anche presso l’uomo comune”. Ecco, mi chiedo: perché non dire chi sono questi “seri storici della scienza”? Continua

New Age?

Due orizzonti ideologici contrapposti sono stati evocati dal neopresidente americano Obama: il realismo di Reinhold Niebuhr da una parte, il millenarismo utopista di Gioacchino da Fiore dall’altra.
Li avrà mai letti e studiati davvero? Quel che è certo è che si tratta di due prospettive antitetiche, come ci hanno spiegato i filosofi Gianni Dessì e Massimo Borghesi, citati in una precedente rubrica.
Avevamo detto che occorreva dunque decifrare le scelte della nuova amministrazione americana per capire qual è la sua vera prospettiva.
Una prima risposta arriva adesso da George Weigel secondo cui – riferisce Sandro Magister nel suo blog, sul sito dell’Espresso – “il senso messianico che Obama dà alla sua politica con la retorica dello ‘Yes, We Can’ è agli antipodi della visione che ebbe Niebuhr della politica e del mondo”. Continua

Follia finale

Gianni Vattimo da tempo le spara sempre più grosse per tentare di far accendere qualche riflettore su di sé. Ma in questi giorni – come quel velleitario che, scolapasta in testa, dichiarò guerra alla Francia – ha provato a tirare un’atomica di carta su San Pietro.
Nel sito di “Micromega” si legge questa sua dichiarazione: “La tradizione della Chiesa cattolica si basa sul tenere i fedeli sotto minaccia terroristica.
La vicenda di Eluana Englaro dimostra che la Chiesa cattolica come istituzione non è riformabile, merita solo di essere distrutta. Siamo alla follia finale della Chiesa. Io non sono mai stato così consapevole della essenza diabolica della Chiesa cattolica come adesso”. Continua

New age

Contraddittori, dal punto di vista culturale, i primi riferimenti del nuovo presidente Obama.
In una dichiarazione ha indicato Reinhold Neibuhr come uno dei suoi autori preferiti. Un saggio bello e originale di Gianni Dessì su “30 Giorni” (12/2008) ne spiega le sorprendenti implicazioni. Il titolo “Se il realismo di Niebuhr arriva alla Casa Bianca!” già fa intuire il contenuto.
Ma Obama, nel corso della campagna elettorale aveva indicato anche un altro suo riferimento culturale, esattamente opposto al primo: Gioacchino da Fiore.
Stupisce che un giovane americano di oggi conosca questo monaco calabrese del Medio evo. E soprattutto sorprende che abbia definito Gioacchino “Maestro della civiltà contemporanea” e “ispiratore di un mondo più giusto”. Continua

Strizzacervelli

Un titolo dell’Espresso (29/1) recita: “Siamo tutti pazzi”. Sottotitolo esplicativo: “Timidezza. Tristezza. Melanconia. Ansia. Il principale manuale di psichiatria Usa uscirà fra due anni. Ma è già polemica sulla trasformazione delle emozioni in altrettante patologie da curare”.
Ci vedono tutti come clienti da impasticcare. Perfino “chi mangia da solo al ristorante” si legge sull’Espresso “è considerato afflitto dalla patologia di ‘fobia sociale’ ”.
Dalle indiscrezioni pare che tutte queste sfumature del temperamento vengano considerate malattie, ciascuna con il suo psicofarmaco. Continua

Diavolesse

Sconsiglio l’ultimo libro del cardinal Martini perché preferisco la Luce alle “conversazioni notturne” (dove tutti i gatti sono neri) e perché la prosa di Martini è noiosissima.
Inoltre avevo preso sul serio quella sua intenzione, che proclamò al momento di andare in pensione, di ritirarsi negli ultimi anni a pregare e meditare in silenzio. La considerai un segno di religiosità e timor di Dio. Gli credetti.
Da allora ci alluviona di discorsi, articoli e libri. Sta sempre sotto i riflettori per andare puntualmente – con il chiassoso sostegno dei media – contro ciò che insegnano i poveri Papi, incompresi, che sono sotto l’attacco del mondo, insieme ai cristiani. Continua

Tronti

La macchina propagandistica di Obama ha continuato a lavorare nell’interregno: le foto dei suoi pettorali che hanno mandato in sollucchero le signore, la scuola delle bimbe, il pranzo in una popolarissima pizzeria (per rimediare alle vacanze sul Pacifico mentre divampava la guerra a Gaza).
Tutto fa brodo per costruire il mito messianico del presidente che è “uno di noi”. Poi c’è la realtà. E già con il cagnolino da portare alla Casa Bianca, che doveva essere un bastardino preso dal canile (perché “anche io sono meticcio” aveva ricordato con civetteria il presidente eletto), si è avuta la prima smentita dei fatti: sarà infatti un barboncino. Continua

Carnevale

La regina Elisabetta è andata a inaugurare un edificio della London school of economics e – in mezzo a cotanto ingegno – ha formulato la domanda che alcuni milioni di persone comuni avrebbero voluto porre a quei luminari, ovvero “perché nessuno aveva previsto la crisi”.
Harold James, che insegna a Princeton, riferendo l’episodio (Il Sole 24 ore, 4/1) non spiega quali risposte abbia ricevuto la Regina. Ma ci fa sapere che qualcuno la crisi l’aveva prevista e non erano economisti: “l’anticipazione più chiara era stata fornita da due comici inglesi, John Bird e John Fortune, in uno show televisivo di oltre un anno fa, in un momento in cui i più potenti finanzieri non erano ancora stati smentiti”. Cosa che induce James a paragonare l’attuale momento al Carnevale, durante il quale “i pazzi sono saggi e le persone intelligenti passano per idioti”.
Egli ammonisce che questo “non significa necessariamente che la soluzione di un idiota abbia senso”, ma, finché i boriosi apprendisti stregoni dell’economia mondiale non risponderanno alla domanda della regina Elisabetta, viene da sospettare e da temere che le soluzioni degli “intelligenti” possano essere idiote. Continua