E’ stata scattata a Praga negli anni bui del comunismo, fra il 1978 e il 1988. Un qualunque passante avrebbe considerato quest’uomo un normale lavavetri, un operaio qualsiai.
Ma quest’uomo in realtà era anche un prete, Miloslaw Vlk, e mentre faceva il lavavetri esercitava di nascosto il suo ministero che non gli era consentito esercitare alla luce del sole: “Confessava per strada, nei vicoli, persino nelle sale d’attesa del tribunale. Celebrava la messa clandestinamente nelle case. «Sono stati gli anni più benedetti della mia vita», ha confidato. In quel periodo ha svolto segretamente la sua attività pastorale con piccoli gruppi di laici” (Osservatore romano).
Crollato il comunismo, nel 1990 fu nominato vescovo da Giovanni Paolo II e nel 1991 arcivescovo di Praga.
Nel 1994 papa Wojtyla – che ben conosceva la Chiesa perseguitata, avendone fatto parte – lo creò cardinale.
“Momenti per lui indimenticabili sono state le visite di Giovanni Paolo II a Praga nel 1990 (con tappa a Velehrad), nel 1995 (con tappe a Olomouc e a Ostrava) e nel 1997 (con tappa a Hradec Králové), e di Benedetto XVI nel 2009: «Passare con il Papa per le strade del centro di Praga dove avevo lavato i vetri è un’esperienza molto particolare» aveva confidato” (Osservatore romano).
Oggi quest’uomo di Dio è “nato al cielo”, a 85 anni, dopo una grave malattia, e merita la nostra più ardente preghiera. La sua testimonianza ci ricorda che la vera Chiesa è quella perseguitata. E ci ricorda il grande pontificato di Giovanni Paolo II che a questa gloriosa “Chiesa del silenzio” ha dato una voce potente, tanto da scuotere il mondo intero.

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Antonio Socci
(foto dall’Osservatore romano)

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