A un mese dall’insediamento del governo giallorosso – nelle ore del varo della legge di bilancio – la domanda fondamentale, che sorge spontanea e che vorremmo proporre agli eccellentissimi ministri di questo esecutivo, è la seguente: ma cosa vi hanno fatto gli italiani?

Vi hanno rigato le macchine con un chiodo? Vi hanno ammazzato il cane con una polpetta avvelenata? Vi hanno messo il Guttalax a tradimento nel bicchiere?

Perché questo sordo rancore punitivo, questa pulsione vendicativa, questa implacabile e minacciosa smania pedagogica?

Quale terribile colpa – ai vostri occhi – hanno gli italiani da dover scontare così severamente?

È vero, hanno scaraventato il Pd al minimo storico  alle elezioni del 2018 perché non ne potevano più di loro, dopo cinque anni di governo. E hanno dimezzato i voti ai grillini  nel 2019 dopo solo un anno di governo.

Ma gli elettori – poveretti – pensavano così di esercitare il loro diritto di “popolo sovrano”  come sta scritto nell’articolo 1 della Costituzione. Credevano di essere ancora sovrani nella patria loro.

Hanno commesso – ai vostri occhi – un grave peccato disobbedendo alla signora Merkel, al signor Macron e ai Commissari europei, perché hanno dato il loro consenso maggioritario al centrodestra, continuando addirittura a manifestarlo nei sondaggi.

Abbiamo capito. Ma li avete puniti abbastanza impedendo loro di votareun nuovo Parlamento che rappresentasse le loro volontà. Avete già imposto agli italiani un governo che è minoranza nel Paese  e che conta di restare imbullonato alle poltrone per altri quattro anni, facendo indigestione di altra poltrone con le prossime nomine.

Potrebbe bastare, no? Bisogna anche punirli, farli sentire sotto schiaffo, tartassarli?

Ma perché? In un mese di vita di questa maggioranza se ne sono sentite di tutti i colori. Non tutte hanno avuto un seguito. Ma già solo l’averle enunciate e prospettate è un sintomo di qualcosa, manifesta pulsioni profonde. Di tipo punitivo.

Cos’ha detto il Signor Giallorosso? Vuole, per gli italiani, tasse, balzelli, multe e manette. Secondo lui bisogna tartassare i cittadini e poi anche sorvegliare e punire.

Tassare anche merendine, zucchero e plastica per insegnare loro a nutrirsi e a stare al mondo. Bisogna dare loro una lezione. Sempre e su tutto. Farli sentire sotto occhiuta sorveglianza. Trattarli come 60 milioni di presunti colpevoli  non ancora scoperti.

Facciamo la guerra al contante – dice il Signor Giallorosso – leviamo i soldi dalle mani degli italiani. I soldi se li tengano le banche, come le mamme con i risparmi dei bambini piccoli che comprerebbero caramelle.

Gli italiani paghino addirittura per usare i loro soldi già tassati e siano chiamati a giustificarsi  se li spendono. Il cittadino deve sentirsi sotto controllo: intere zone del territorio nazionale e delle città sono fuori controllo, in mano allo spaccio o al crimine, ma il cittadino onesto deve sentire gli occhi dello Stato su di sé.

Pugno di ferro sugli italiani anche con la giustizia: via la prescrizione, che restino indagati a vita. Anche se sono innocenti, passino l’esistenza con l’angoscia dell’imputato. Sempre sotto la spada di Damocle.

Rendiamo obbligatori gli asili nido  (anche se poi non ce ne sono): passi il principio che i bambini sono dello Stato  e fin da lattanti li educa lui.

E poi a lavorare fino a 67 anni  (e perché non oltre?). Si tolga però il voto agli anziani  (che propendono troppo per il centrodestra) e magari diamolo ai sedicenni  che sono più condizionabili.

Si vari pure lo “Ius soli”  o lo “ius culturae”  per fare un’infornata di migliaia di migranti (che così diventano possibili elettori ). Quindi togliamo il crocifisso  dalle aule e dimentichiamoci di avere un’identità, con la scusa di non urtare i musulmani.

Facciamo infine un’altra legge contro le discriminazioni : non si eviterà nessuna discriminazione, ma in compenso si potrà “imbavagliare” (quindi discriminare) chi dissente dal “pensiero unico”.

In un solo mese è venuto fuori tutto questo. Che dire? È una classe politica che invece di sentirsi al servizio dei cittadini, si concepisce come gabelliere, rieducatrice o quasi guardia carceraria del popolo italianoper conto terzi.

Quali “terzi”? È quell’Unione Europea  per cui abbiamo dovuto pagare l’assurdo obolo dei 26 miliardi  delle clausole di salvaguardia che si potevano usare per rilanciare l’economia (del resto hanno sostituito l’aumento dell’Iva con una quantità di microtasse: se non è zuppa è pan bagnato).

A questo punto aggiungerei una modesta proposta alla maniera di Jonathan Swift: frustiamoli questi italiani. Perché no? Sarà utile, a titolo preventivo ed educativo.

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Antonio Socci

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Da “Libero”, 21 ottobre 2019

 

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