Molti sono rimasti sconcertati dal video (vedi qui ) di papa Bergoglio con appartenenti a varie religioni da lui stesso definiti sotto l’unica categoria di “credenti”. Essi nel video dicono di credere indifferentemente in Budda, Gesù Cristo, Allah, Jahvè e la cosa è presentata come se non vi fossero differenze sostanziali e insormontabili… 

Infatti Bergoglio commenta: “molti pensano in modo diverso, sentono in modo diverso, cercano Dio o trovano Dio in diversi modi. In questa moltitudine, in questa ampia gamma di religioni, c’è una sola certezza per noi: siamo tutti figli di Dio”.

Una sola certezza? Prendiamo atto che papa Bergoglio ha questa SOLA certezza. Però le cose non stanno così per la Chiesa. Noi cattolici infatti professiamo che tutti gli uomini sono creature di Dio e tutti sono chiamati alla salvezza, ma “figli di Dio” si diventa solo accogliendo Gesù Cristo, quindi tramite il battesimo.

Tanto è vero che le altre religioni non hanno nemmeno questa espressione o addirittura non l’ammettono.

Come scriveva qui il padre Ignace de la Potterie:

“La figliolanza divina non è l’esito automatico garantito dall’appartenenza al genere umano. La figliolanza divina è sempre un dono gratuito della grazia, non può prescindere dalla grazia donata gratuitamente nel battesimo e riconosciuta e accolta nella fede”.

Infatti nel Vangelo di san Giovanni si legge:

“A quanti lo hanno accolto, (Gesù Cristo) ha dato il potere di divenire figli di Dio, a coloro [cioè] che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo ma da Dio sono stati generati” (Gv 1, 12-13).

La certezza principale dei cattolici (non la sola) è che Gesù Cristo è l’unico Salvatore del mondo e che in Lui diventiamo anche noi figli di Dio. Ma papa Bergoglio a quanto pare manifesta – come sua “sola certezza” – che gli appartenenti a tutte le religioni sono “figli di Dio” senza bisogno di Cristo.

Del resto aveva già dichiarato in una celebre intervista che “non esiste un Dio cattolico” (La Repubblica, 1° ottobre 2013) cosicché noi continuiamo a chiederci da allora di chi egli sia Vicario e di quale Chiesa sia guida…

In altre occasioni sembra addirittura affermare esplicitamente che le diverse religioni sono solo vie diverse che tutte portano egualmente allo stesso Dio. Per esempio in  questo video parlando a un gruppo di musulmani e di cristiani, al minuto 4,30, Bergoglio dice:

“Condividere… Quelli che siete cristiani con la Bibbia, quelli che siete musulmani con il Corano, con la fede che avete ricevuto dai vostri padri, sempre vi aiuterà ad andare avanti. Condividere anche la propria fede… perché uno solo è Dio, lo stesso… ha parlato in una maniera, in un’altra, ma andare avanti…”

In questo caso sembra perfino che egli ponga la Bibbia e il Corano sullo stesso piano, come se Dio avesse parlato sia attraverso la Bibbia, sia attraverso il Corano.

Bergoglio, evidentemente, ritiene trascurabile che, se così fosse, Dio sarebbe in totale contraddizione con se stesso. Infatti il Vangelo e il Corano hanno due messaggi opposti e inconciliabili: il Vangelo è fondato sull’annuncio che Dio si è fatto uomo ed è un Dio trinitario, mentre il Corano è fondato sull’annuncio contrario: c’è un solo Dio e dire che ha un figlio è una bestemmia.

Peraltro nel video sopra citato i diversi appartenenti alle varie religioni (il prete cattolico è solo uno fra i tanti e come tutti gli altri) alla fine passano dalla credenza nelle loro rispettive divinità alla professione di fede in un generico ed equivoco “amore” che non si sa cosa voglia dire precisamente (è forse quello delle canzonette di Sanremo? Orietta Berti cantava: “L’amore è come l’edera/ s’attacca dove muore/ quel giorno senza dirmelo/ mi hai presa come un fiore…”).

Cosicché tornano in mente le parole del Cardinale Biffi su un certo ecumenismo: “quando la divisione verte sulle questioni sostanziali, il volerla accantonare e quasi dimenticare vuol dire snaturarsi nel profondo e perdere la propria identità; così l’ecumenismo diventa davvero, come amaramente è stato detto, una ‘comune apostasia’”.

Il timore è che Bergoglio vagheggi quella sorta di super religione di tutte le religioni che tempo fa Scalfari sosteneva fosse il pensiero del papa argentino.

Una super religione che di certo non può avere come base nessuna pagina della Sacra Scrittura, del Magistero o dei Padri e dei Dottori della Chiesa, ma solo (per restare alle canzonette) le note parole di Jovanotti: “Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa, che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa, passando da Malcom X attraverso Gandhi e San Patrignano arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano….”.

Una “grande chiesa” che rischierebbe di somigliare drammaticamente a quella descritta nelle visioni di una famosa mistica tedesca, la Beata Anna Caterina Emmerich, di cui ho parlato nel mio libro “Non è Francesco”.

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QUANTO ALLE PAROLE DI PAPA BERGOGLIO IN QUEL VIDEO PROPONGO QUA ALCUNI AUTOREVOLI TESTI CATTOLICI CON CUI CONFRONTARLE

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Persuasi che rarissimamente si trovano uomini privi di qualsiasi sentimento religioso, sembrano trarne motivo a sperare che i popoli, per quanto dissenzienti gli uni dagli altri in materia di religione, pure siano per convenire senza difficoltà nella professione di alcune dottrine, come su un comune fondamento di vita spirituale. Perciò sono soliti indire congressi, riunioni, conferenze, con largo intervento di pubblico, ai quali sono invitati promiscuamente tutti a discutere: infedeli di ogni gradazione, cristiani, e persino coloro che miseramente apostatarono da Cristo o che con ostinata pertinacia negano la divinità della sua Persona e della sua missione. Non possono certo ottenere l’approvazione dei cattolici tali tentativi fondati sulla falsa teoria che suppone buone e lodevoli tutte le religioni, in quanto tutte, sebbene in maniera diversa, manifestano e significano egualmente quel sentimento a tutti congenito per il quale ci sentiamo portati a Dio e all’ossequente riconoscimento del suo dominio. Orbene, i seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e nell’errore, ma ripudiano la vera religione depravandone il concetto e svoltano passo passo verso il naturalismo e l’ateismo; donde chiaramente consegue che quanti aderiscono ai fautori di tali teorie e tentativi si allontanano del tutto dalla religione rivelata da Dio.

PIO XI , MORTALIUM ANIMOS

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Deve essere, quindi, fermamente ritenuta la distinzione tra la ‘fede teologale’ e la ‘credenza’ nelle altre religioni. Se la fede è l’accoglienza nella grazia della verità rivelata, «che permette di entrare all’interno del mistero, favorendone la coerente intelligenza», la credenza nelle altre religioni è quell’insieme di esperienza e di pensiero, che costituiscono i tesori umani di saggezza e di religiosità, che l’uomo nella sua ricerca della verità ha ideato e messo in atto nel suo riferimento al Divino e all’Assoluto. Non sempre tale distinzione viene tenuta presente nella riflessione attuale, per cui spesso si identifica la fede teologale, che è accoglienza della verità rivelata da Dio Uno e Trino, e la credenza nelle altre religioni, che è esperienza religiosa ancora alla ricerca della verità assoluta e priva ancora dell’assenso a Dio che si rivela. Questo è uno dei motivi per cui si tende a ridurre, fino talvolta ad annullarle, le differenze tra il cristianesimo e le altre religioni

DOMINUS JESUS n. 7

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Il sacro Concilio professa che Dio stesso ha fatto conoscere al genere umano la via attraverso la quale gli uomini, servendolo, possono in Cristo trovare salvezza e pervenire alla beatitudine. Questa UNICA VERA RELIGIONE crediamo che sussista nella Chiesa cattolica e apostolica, alla quale il Signore Gesù ha affidato la missione di comunicarla a tutti gli uomini, dicendo agli apostoli: « Andate dunque, istruite tutte le genti battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto quello che io vi ho comandato » (Mt 28,19-20). E tutti gli esseri umani sono tenuti a cercare la verità, specialmente in ciò che concerne Dio e la sua Chiesa, e sono tenuti ad aderire alla verità man mano che la conoscono e a rimanerle fedeli.

DIGNITATIS HUMANAE, CONCILIO VATICANO II

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“Che ognuno eviti qualsiasi rapporto con coloro che si nascondono dietro la maschera della tolleranza, del rispetto di tutte le religioni, della mania di conciliare le massime del Vangelo con quella della rivoluzione, Cristo con Belial, la Chiesa con lo stato senza Dio”.

LEONE XIII, INIMICA VIS 

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“In Cristo dimora corporalmente tutta la pienezza della divinità”

(SAN PAOLO, Colossesi 2,9)

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Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.

1Giov 1, 1-4

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“La Chiesa ha cominciato a abbandonare l’umanità secondo me, secondo noi, perché ha dimenticato chi era Cristo, non ha poggiato su… ha avuto vergogna di Cristo, di dire chi è Cristo”.

DON LUIGI GIUSSANI, intervista del 29 agosto 2004

 

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