Nulla è efficace come uno sguardo cristiano per riportare tutti all’umanità, al realismo e alla ragionevolezza. Ieri papa Francesco ce ne ha dato un esempio significativo. Dovremmo farne tesoro per disintossicare il clima dal veleno dell’ideologia e della faziosità. Per non politicizzare tutto.

Dopo il commento al Vangelo e dopo l’Angelus, il Santo Padre ha ricordato il terribile scontro fra treni, avvenuto in Grecia giovedi 2 marzo (“molti [fra le vittime] erano giovani studenti. Prego per i defunti; sono vicino ai feriti, ai familiari, la Madonna li conforti”).

Poi, riferendosi al tragico naufragio di Crotone del 26 febbraio, in cui sono morti tanti migranti, ha detto: Esprimo il mio dolore per la tragedia avvenuta nelle acque di Cutro, presso Crotone. Prego per le numerose vittime del naufragio, per i loro familiari e per quanti sono sopravvissuti. Manifesto il mio apprezzamento e la mia gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle e rinnovo a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie. I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti! I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte! Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti! Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere”.

Nessuno come il Papa, in questi anni, ha dato voce al dramma dei migranti. Così qualcuno – non capendone lo spirito – sperava che ieri si lanciasse all’attacco del governo. Ma Francesco rappresenta Gesù Cristo – non il Pd – e non si fa strumentalizzare, ma considera la complessità dei problemi, senza il paraocchi del pregiudizio partitico.

Per questo il Papa – dopo aver espresso il suo dolore e aver assicurato la sua preghiera – ha ringraziato la popolazione e le istituzioni per la solidarietà verso i sopravvissuti e poi è andato al cuore del problema: I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti!”

È una considerazione che dovrebbe unire tutti. Ma qualcuno a Sinistra è rimasto deluso dal mancato attacco al governo di centrodestra da parte del Papa.

A differenza di certi politici e certi commentatori, il Santo Padre tiene ben presente che questi naufragi non dipendono dal colore dei governi, tanto è vero che i migranti sono morti (e tanti) pure con la Sinistra al potere (secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni sono state circa 26 mila le vittime in dieci anni nel Mediterraneo).

Il Papa sa bene, inoltre, che – nei cinque mesi del governo Meloni – l’Italia ha continuato a salvare migliaia di migranti in pericolo di vita(perché dunque – se avesse potuto – non avrebbe dovuto salvare i poveretti di Cutro?). Il Papa sa bene poi che il fenomeno migratorio non può essere scaricato solo sulle spalle dei paesi di approdo.

Infatti a novembre scorso (quando il governo Meloni era nato da pochi giorni) aveva dichiarato: “La politica dei governi fino a questo momento è stata di salvare le vite, questo è vero. Credo che questo governo abbia la stessa politica. Ma l’Italia (questo governo o uno di sinistra) non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa. La responsabilità è europea. La vita va salvata. Oggi il Mediterraneo è un cimitero, forse il più grande del mondo. La politica dei migranti va concordata fra tutti i Paesi. E l’Unione europea su questo deve prendere in mano una politica di collaborazione e di aiuto, non può lasciare a Cipro, Grecia, Italia e Spagna la responsabilità di tutti i migranti che arrivano sulle spiagge”.

E aggiunse: “Sui migranti, il principio è che vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati. Se non si possono fare questi quattro passi, il lavoro con i migranti non riesce ad essere buono. Seconda cosa che dico, ogni governo dell’Unione europea deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere. Perché al contrario sono quattro Paesi, quelli che ricevono i migranti: Cipro, la Grecia, l’Italia e la Spagna, i più vicini per i migranti del mare”.

Infine il Papa disse: “vorrei citare un’altra responsabilità europea rispetto all’Africa. Lo ha detto una delle grandi donne statiste che abbiamo avuto e abbiamo, Angela Merkel: ha detto che il problema dei migranti va risolto in Africa. Ma se pensiamo l’Africa con il motto ‘l’Africa va sfruttata’, è logico che la gente scappi da quello sfruttamento. L’Europa deve cercare di fare dei piani di sviluppo in Africa. Se noi vogliamo risolvere il problema dei migranti definitivamente, risolviamo i problemi dell’Africa, aiutiamo l’Africa”.

Sono considerazioni, improntate a saggezza e umanità, che corrispondono ai progetti dell’attuale governo (basti citare il “Piano Mattei per l’Africa”).

Infatti ieri, dopo l’Angelus di Francesco, Giorgia Meloni ha scritto: “Le parole del Santo Padre rappresentano un grande richiamo per tutte le istituzioni. Come governo le facciamo nostre, continuando a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti di esseri umani e fermare le morti in mare”.

E questo è stato il commento di Matteo Salvini: “‘I trafficanti di esseri umani siano fermati’. Condivido le parole del Santo Padre e lavoro, non da oggi, per metterle in pratica e salvare vite”.

 

Antonio Socci

 

Da “Libero”, 6 marzo 2023

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