I DIRITTI DELL’OMO

Per “non offendere” gli omosessuali presto sarà considerato riprovevole dichiarare di preferire i rapporti eterosessuali?
Sarà proibito anche dirsi “uomo” e “donna”? Non è così surreale come sembra: il Grande Fratello “politically correct” continua a cancellare i diritti degli eterosessuali.
Per esempio, il governo britannico vuole proibire nelle scuole l’uso delle espressioni “mamma” e “papà” perché secondo il ministro “ledono i diritti dei genitori omosessuali e favoriscono le tendenze omofobiche”. Assurdo? Giudicate voi.
Presto perderemo le parole papà e mamma. Diceva Oscar Wilde: “E’ già grave perdere un genitore, ma perderli entrambi rasenta la distrazione”

BELLA CIAO…

A proposito di distrazione, il Partito democratico ha dimenticato di inserire la Resistenza nella sua Carta dei valori. “Una cazzata” spiega il sen. Antonio Polito “è che qui siamo tutti preoccupati chi degli omosessuali, chi della famiglia, chi come me del mercato e ci siamo scordati l’antifascismo” (La Stampa, 3/2).
Eppure nella ricetta del minestrone democratico una spruzzata di antifascismo ci voleva, insieme a un pizzico di pacs e un cucchiaio di famiglia cattolica.
Ora provvederanno a riparare. Ma un accorto guardiano dell’ortodossia resistenziale come Giorgio Bocca, dalla Repubblica (3/2), avanza un sospetto tremendo: “L’antifascismo era stato forse dimenticato per rendere più facile il dialogo con i moderati italiani guidati da Berlusconi?”. Ma certo! Come non averci pensato prima.
Ovviamente Berlusconi, prima di discutere della legge elettorale con Veltroni, dirà: “avete evocato l’antifascismo nella vostra Carta dei valori? Allora niente dialogo, niet, rien, nada, nihil, nisba!!!”.
Fortuna che Bocca vigila giorno e notte, con quel “mal di Pansa” che agita i suoi sonni…

INDIANI

Nel 60° anniversario della morte di Gandhi l’inserto culturale del “Sole 24 ore” rivisita il suo pensiero alla luce dell’attualità. Ci si aspettava che si chiarisse finalmente quanto Gandhi era lontano dalle idee di chi, oggi in Italia, ne fa un proprio simbolo, come i radicali. Bastino due citazione gandhiane: 1) “Mi sembra chiaro come la luce del giorno che l’aborto è un crimine”; 2) “La politica serve la religione.
La politica senza la religione è una trappola per gli esseri umani”. Ma sul “Sole” hanno evitato questo chiarimento. E se la son presa – come al solito – con…. il Papa (reo, come Churchill, di non aver ricevuto Gandhi nel 1931, mentre invece lo ricevette Mussolini).

EVOLA AL GOVERNO ?

Gianfranco Fini sembra aspirare ad entrare nel salotto del Pc (il “politically correct”). Così una mattina si è alzato e ha rivalutato il ’68. Alla sua maniera svelta. Forse troppo svelta. Perché quello che è accreditato come suo ideologo, Alessandro Campi, “direttore della fondazione di Fini, Fare futuro”, ha spiegato al Corriere della sera (3/2) che “il ’68 fu l’ultimo grande movimento giovanile del Novecento, l’ultima grande fiammata, come era stato anche il fascismo”.
Fiammata tricolore. Poi ha spiegato “le radici della ‘svolta’ di Fini”. Eccole: “Alcuni pensatori meno ortodossi, come Evola, capirono che i giovani del ’68 mettevano in discussione l’ordine capitalistico, rifiutavano la vita borghese…Abbiamo ripreso certi fili”.
Capito? Se Fini credeva di sdoganarsi a sinistra sappia che si ritrova in compagnia di Evola e del fascismo. Curiosa eterogenesi dei Fini. Gliel’hanno detto a Berlusconi che vogliono entrare in campagna elettorale con l’elogio dei Sessantottini che “mettevano in discussione l’ordine capitalistico” e “rifiutavano la vita borghese” ? Saranno entusiasti gli elettori della Cdl, notoriamente anticapitalisti e antiborghesi ?

Fonte: © Libero, 5 febbraio 2008