CON LETIZIA CONTRO LA CASTA

Ma cos’ha fatto Fiorello? Orrore! Ha invitato i napoletani a disertare le urne se le loro strade non verranno finalmente liberate dalla monnezza. Grande scandalo. Il simpatico discolo, di colpo – per i politici di destra e di sinistra – è diventato un serio bersaglio polemico. Pure sui giornali.
Un intellettuale, di solito pacato e ironico come Edmondo Berselli, dalla prima pagina della Repubblica (19/2), ha tuonato che le proteste di Fiorello “hanno un immediato e deprimente sapore qualunquista. Un qualunquismo fuori moda e oltretutto promosso da uno studio della Rai, che è il luogo del servizio pubblico, sacrario della politica”. Ah, dunque etere o non etere, questo è il problema. Ma possibile che a Berselli non vengano in mente altre, precedenti “intromissioni” (comiche e giornalistiche) in televisione, addirittura a ridosso del voto? Possibile che non ricordi se – per caso – furono anche elogiate nei suoi ambienti intellettuali?
Fulmini arrivano pure dalla prima pagina dell’Unità (19/2), addirittura con un editoriale non firmato. Vi si legge che “Fiorello sta sull’onda di un’amarezza incarognita dalla delusione” e che “c’è nello sgradevole invito di Fiorello a strappare le schede elettorali, l’indicazione di un percorso di vendetta adottato come ariete nei confronti del gioco democratico, le elezioni politiche, ben più ampio della politica in senso stretto”.
Amarezza incarognita? Percorso di vendetta contro il gioco democratico? Nientemeno? Viste queste reazioni verrà a molti una tentazione: stracciare davvero il certificato elettorale con vaffadecisione e vaffailarità. Almeno per il sottlile piacere di dar loro un dispiacere.

NON C’E’ PIU’ IRRELIGIONE

Finalmente abbiamo la lista dei “veri credenti”. Non l’ha redatta il Papa, ma direttamente il padreterno. Infatti Marco Pannella ha dichiarato, come riporta il Corriere della sera (25/2): “Che aspetta Walter a candidare Riccardi di Sant’Egidio o Enzo Bianchi, o monsignor Paglia? Ho un lungo elenco di veri credenti, da invitare nel Pd”. Questi “veri credenti” somigliano ai “sinceri democratici” e ai “veri antifascisti” a cui veniva rilasciata apposita patente dal Pci. Su Repubblica (25/2) poi si riporta un’altra sorprendente rivendicazione di Pannella: “Noi siamo stati i primi a candidare una suora”. E questi sarebbero i laici… La Dc mai l’avrebbe fatto.

IL CANTO DEI GALLI

A proposito di scudocrociato, va segnalata la vigorosa sferzata di Ernesto Galli Della Loggia, sul Corriere (24/2), contro la Dc e i “politici cattolici”. In coda fa un’apologia di “uomini, ambienti e iniziative”, specialmente “non credenti” (o credenti estranei al partito cattolico e alle organizzazioni cattoliche) che loro sì hanno il merito (tutto loro! solo loro!) di aver messo a tema, negli ultimi anni, l’identità cristiana nella cultura occidentale: “sono stati loro, i loro libri, i giornali da loro creati o diretti, le loro iniziative, che hanno riportato con forza all’attenzione dell’opinione pubblica e della cultura laica il grande tema delle radici cristiane, dell’ ‘identità cristiana’… senza che alcun politico cattolico c’entrasse nulla”.
Galli ha ragione, ma verrebbe da dire – con Pigi Battista – fuori i nomi. Bisognerebbe trarli dal semi-anonimato dei loro salotti iniziatici per ringraziarli. E magari per chiedere loro una riflessione su questa domanda: quanti dei sei milioni di pellegrini che ogni anno si recano a San Giovanni Rotondo o altrettanto numerosi a Lourdes e Medjugorje, mostrerebbero di conoscere quegli intellettuali benemeriti? Quasi nessuno. Eppure la fede cristiana di quei milioni è nata e si è rinvigorita nonostante una così grave lacuna. Anzi si comunica a molti altri. Come si spiega?

Fonte: © Libero – 26 febbraio 2008