ADDETTI AI LIVORI

Nell’autunno del 2007 La Repubblica lancia un’inchiesta in sette puntate di Curzio Maltese sull’8 per mille della Chiesa.
La serena obiettività dell’autore è cosa nota.
Il risultato scontato.

L’Avvenire, con Umberto Folena, replicò punto su punto alle varie critiche.
Oggi Maltese ha raccolto e pubblicato in libro quegli articoli su “quanto costa la Chiesa agli italiani” e anche Folena ha raccolto e ampliato le sue repliche.
Il suo volume, “La vera questua”, intende svelare “non solo le strategiche omissioni dell’inchiesta” di Maltese, “ma anche alcune clamorose panzane, infortuni degni di un passaggio a Striscia la notizia”.

Vediamo un esempio stupefacente. “Maltese affermava che la Chiesa aveva sempre tenuto nascosto il rendiconto dell’otto per mille”, ebbene Folena rivela che questo misterioso e scottante rendiconto era così nascosto che Maltese, se voleva, poteva leggerlo ogni anno non solo su Avvenire o alla pagina 418 del Televideo Rai, ma su un’intera pagina a pagamento del Corriere della sera, del Sole 24 ore e – udite udite – della stessa sua Repubblica (pagine regolarmente pagate).
Ripeto: pubblicato sui giornali a cominciare dal suo, La Repubblica.

Ora, non c’è nulla di male nello scoprire che Maltese non sfoglia molto attentamente La Repubblica: merita comprensione, è una fatica improba anche per noi che dobbiamo farlo per lavoro. Ma desta qualche sorpresa che pure il direttore Mauro non sfogli il suo giornale.
Infatti dopo che Avvenire replicò facendo presente – fra le altre controdeduzioni – che il rendiconto è uscito pure sulla Repubblica, scrive Folena, “che cosa fa Maltese? Pubblica un errata corrige? Chiede scusa ai suoi lettori e alla Cei? Assolutamente no.
Fa finta di niente, ed anzi per la penna del suo direttore, Ezio Mauro, informa i suoi malcapitati lettori che nessuna smentita ufficiale è mai giunta”.
Poi, zitto zitto, nel mettere insieme il libro, “Maltese elimina quel passaggio”.
Ma è possibile che a Mauro sia sfuggita la clamorosa risposta di Avvenire su questa e altre contestazioni?
E perché non dare atto degli errori o ribattere con argomenti?
Ha senso un simile monologo quando poi Maltese scrive che, secondo lui, “l’asse portante e vitale della cultura italiana è il dialogo fra laici e cattolici”? Quale dialogo con chi non ascolta?

PERLA

Scriveva Maltese il 3 ottobre: “La Chiesa è l’unica a non dichiarare le spese pubblicitarie, riprova di scarsa trasparenza”.
Risposta di Folena: “Basta andare al sito www.8xmille.it” e leggere, “si investono circa 9 milioni all’anno (1 per cento dei fondi raccolti)”.
Domanda: dovendo scrivere, perché non documentarsi? L’OTTO PER CHI ?

C’è un certo disincanto laicista che è ben espresso in una spiritosa battuta di qualche tempo fa: “L’otto per mille? Macché, lotto per me stesso ed è già dura”.
Certo, si può ridere di tutto. Ma alla fine il fenomeno davvero straordinario è che centinaia di giovani italiani, ventenni di oggi, decidano di rinunciare a tutto, proprio tutto, per donare totalmente se stessi e tutta l’esistenza, vivere in povertà (853 euro mensili), magari venendo disprezzati e continuare a essere disponibili per tutti, per le necessità di tutti, anche a 80 anni (sono 38 mila questi avventurieri, poveri e folli di Dio).
P.S. I vescovi alla soglia della pensione, scrive Folena, prendono poco più: 1.309 euro.

COMMEDIA

Al Comune di Firenze la revoca del bando di Dante Alighieri del 1302, proposta dal Pdl, è finita in bagarre.
Era un modo per riprendersi una grande tradizione. Ma la sinistra si è spaccata (Corriere della sera 28/7) mostrandosi per quello che è.

Con buona pace di Benigni, Dante è tornato a essere un “reazionario”.
Ah, ad avere i ministeri della Cultura e della Pubblica Istruzione…

Fonte: © Libero – 29 luglio 2008