Rubrica 64
Strizzacervelli
Un titolo dell’Espresso (29/1) recita: “Siamo tutti pazzi”. Sottotitolo esplicativo: “Timidezza. Tristezza. Melanconia. Ansia. Il principale manuale di psichiatria Usa uscirà fra due anni. Ma è già polemica sulla trasformazione delle emozioni in altrettante patologie da curare”.
Ci vedono tutti come clienti da impasticcare. Perfino “chi mangia da solo al ristorante” si legge sull’Espresso “è considerato afflitto dalla patologia di ‘fobia sociale’ ”.
Dalle indiscrezioni pare che tutte queste sfumature del temperamento vengano considerate malattie, ciascuna con il suo psicofarmaco.
Ma non si presentino gli omosessuali.
Infatti gli psichiatri americani nel 1973 proclamarono che “l’omosessualità non era una patologia da trattare”. Così per loro sembra sia quasi “proibito” dichiarare sofferenza (o inquietudine personale) e chiedere aiuto a uno specialista.
Ora, secondo l’Espresso, “i trans chiedono lo stesso, ma anche loro sono divisi, per ragioni pratiche: se la loro condizione non dovesse essere più considerata una patologia, quale assicurazione pagherà la relativa operazione?”.
Caso Martini
Con tutti i missili che piovono su Benedetto XVI, Piero Coda e Marco Vergottini hanno sentito il bisogno di prendere la penna in difesa del cardinal Martini che è stato appena sfiorato da una critica di Sandro Magister.
Il vaticanista dell’Espresso, in un articolo, lo avrebbe “arbitrariamente accostato” al teologo gesuita americano Roger Haight il quale ha ricevuto una notifica dell’ex S.Uffizio a proposito di certe sue tesi cristologoche.
Magister, secondo i due teologi, avrebbe “insinuato che anche il cardinal Martini esprimerebbe la tendenza di chi esalta Gesù come uomo insigne e operatore di giustizia, ma offuscando la sua divinità”. I due insorgono davanti a tale insinuazione contro Martini.
Il Foglio di Dio
Segnalo ai due difensori che Camillo Langone sul Foglio (16/11), aveva vergato una vera e documentata stroncatura dell’ultimo volume di Martini, “Conversazioni notturne”.
Perché non hanno ribattuto a quella? Langone chiosava alcune citazioni del cardinale: “Sarai felice di essere cattolico, e altrettanto felice che l’altro sia evangelico o musulmano” (pagina 33). “Un grande modello è per me anche il Mahatma Gandhi. Ha percorso la via di un indù, la via verso Dio, cui Gesù conduce noi cristiani” (pagina 114)”.
Osserva Langone che per il prelato “tutte le strade portano a Dio, Gesù è una delle tante.
Tutte le strade? Proprio così, nessuna esclusa. ‘Tutte le Chiese, tutte le religioni hanno infatti l’obiettivo di realizzare il bene nel mondo’ (pagina 26)”.
Langone aggiunge: “Anche quando è chiaramente una cattiva strada, il cattivo pastore incoraggia a percorrerla… ‘Io non mi preoccupo di nessuno, purché siano in cammino’, dice a pagina 43… ‘Ritengo che una scelta sbagliata sia preferibile a non scegliere affatto’.
Quest’ultima frase, già infelice di suo, è infelicissimamente collocata nella stessa pagina (64) in cui si parla di brigatisti rossi. ….. Nelle Conversazioni non c’è croce, non c’è dramma, non c’è diavolo, forse non c’è la casa del diavolo. ‘Esiste l’inferno, solo che nessuno sa se vi si trovi qualcuno’ (pagina 18)”.
Nessuno sa? Un certo Gesù ha garantito che c’è gente. Non basta?
Altra perla martiniana a pagina 20: “I musulmani. Molti dicono che siano favorevoli alla guerra santa, che vorrebbero convertirci tutti in maniera più o meno violenta. Sarà, ma non lo si può dimostrare con il Corano”.
A questo punto Langone ha gioco facile a snocciolare una valanga di citazioni del Corano che mostrano il contrario. Che ne dice Coda?
Sorprese
Deportato in Germania, condannato a morte come membro della Resistenza francese, morì nel campo di concentramento di Sonnenburg nel febbraio 1944.
E’ il padre di monsignor Lefebvre (Corriere 27/1). Ma allora dove han trovato quel Williamson? Lo mandino a casa!
Fonte: © Libero – 28 gennaio 2009