Un convegno al Vittoriale, il 20 e 21 settembre, ricorderà Ida Magli nel centenario della nascita. Questa pensatrice acuta e anticonformista merita davvero di essere riletta. Anche per le sue intuizioni “profetiche”.

La Magli, nei suoi ultimi venti anni (è morta nel 2016), ci ha offerto una serie di saggi politici, originali e appassionati, in totale controtendenza rispetto all’ideologia dominante. Riguardano Italia, UE e Occidente, la loro identità, i loro errori e il loro futuro. Sono di straordinaria attualità.

Li elenco. Nel 1997 pubblicò Contro l’Europa. Tutto quello che non vi hanno detto di Maastricht, (Bompiani).

Nel 2005 un libro addirittura commovente: Omaggio agli italiani. Una storia per tradimenti (Bur).

Nel 2010, sempre per la Bur, La dittatura europea. Con un sottotitolo che è un grido: Mentre l’Unione mostra la sua inutilità, la politica tace. La più irriducibile avversaria di Maastricht racconta le storie, i dati, le testimonianze, di come il sogno comunitario ci stia togliendo la libertà.

Nel 2012 intuisce e spiega che il suicidio europeo va di pari passo con il tramonto dell’Occidente che proprio dall’Europa ha preso forma. Pubblica dunque Dopo l’Occidente. Lo strapotere della finanza, la fine della politica, il tramonto della Chiesa. Come possiamo riprendere in mano il nostro futuro, prima che i banchieri ce lo comprino a prezzi stracciati (BUR).

Magli attacca i meccanismi ideologici che minano la libertà: Il ‘politicamente corretto’ – osserva – costituisce la forma più radicale di ‘lavaggio del cervello’ che i governanti abbiano mai imposto ai propri sudditi. La corrispondenza pensiero-linguaggio è infatti praticamente automatica”.

E sempre, in filigrana, lamenta l’agonia dell’amata Italia, stretta fra immigrazione e crollo demografico già in quel 2012:

La morte dell’Italia – scrive – è già in atto soprattutto per questo: perché nessuno combatte per farla vivere; persino perché nessuno la piange. È contro natura, contro la realtà dei sentimenti umani, ma è così: stiamo morendo, nel tripudio generale, con una specie di ‘suicidio felicemente assistito’ dai nostri stessi leader, governanti e giornalisti. Non per nulla l’idea del suicidio assistito è nata in Occidente”.

Infatti l’anno successivo, il 2013, pubblica un pamphlet a tratti struggente: Difendere l’Italia. La politica incapace, la debolezza della Chiesa, la svendita ai burocrati e corrotti. Eppure il nostro Paese può ancora rinascere. Ecco come (BUR).

Il suo pessimismo cosmico in realtà era un incitamento alla resistenza e alla rinascita dell’Italia e dell’Occidente. Sono pagine vibranti, da riproporre. Altre poi mi trovano in dissenso, specialmente quelle polemiche con la Chiesa e con il cristianesimo.

Tuttavia colpisce che la Magli, così laica e anticlericale, sia stata tanto affascinata dalla figura di Gesù. Nel 2010 firmò un articolo sul Giornale: “Senza Gesù sta morendo la Chiesa”.

Partiva da un verso di Eliot: “È l’umanità che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato l’umanità?”.

Poi scriveva: “qualche anno fa Luigi Giussani diede questa spiegazione: ‘La Chiesa ha cominciato ad abbandonare l’umanità perché ha dimenticato chi era Cristo… ha avuto vergogna di Cristo’. Bisogna che coloro che si ritengono cristiani facciano proprio questo grido e lo ripetano ovunque con forza… Il pericolo mortale è quello denunciato da Giussani: la mancanza del Gesù vero nella predicazione e nel vissuto della Chiesa; del Gesù che ha parlato alla mente, al cuore degli uomini”.

Antonio Socci

Da “Libero”, 13 settembre 2025