Egregio dottor Socci,
in merito al suo articolo su Libero del 4 aprile vorrei fare delle precisazioni, visto che, censurando la linea del Parlamento, lei censura la Commissione Trasporti che presiedo e da cui è originato il progetto di legge che lei attacca.
Mi spiace sia male informato, ma nessuno vuole portare il tasso alcol emico tollerato allo 0.2. Il progetto di legge, votato all’unanimità in Commissione, prevede un tasso dello 0 per neopatentati durante i primi tre anni dal conseguimento della patente e per i guidatori professionali durante il loro lavoro, come già sperimentato con successo in Germania.
Il limite dello 0.5 non è, come lei asserisce, “assurdo e proibitivo”, in quanto è lo stesso adottato nella maggior parte dei paesi europei, ad eccezione di alcuni dell’Est che hanno il tasso consentito a zero.
Anche le statistiche che cita sulle cause degli incidenti stradali sono contestate dalla Consulta nazionale, organismo creato dai Ministeri del Lavoro, della Salute e delle politiche sociali. La consulta, come riporta l’articolo del Sole 24 Ore che le allego, individua in una percentuale tra il 30 e il 50% il numero di incidenti stradali attribuibili all’abuso di alcol.

Non è mia intenzione quella di criminalizzare chi beve, anzi confesso di essere un amante del buon vino e di avere una cantina di tutto rispetto. Ma disgiungo il momento del bere da quello della guida: chi beve non guida.
Infine, quanto all’accusa di essere un Parlamento di ubriachi, potrà anche darsi, ma se i parlamentari sono ubriachi, fatti loro, l’importante è che non guidino!

on Mario Valducci Presidente IX Commissione Trasporti Poste Telecomunicazioni

L’on. Valducci è un politico in gamba ed ha buone ragioni, ma quando si dispiace che io sia “male informato” perché “nessuno vuole portare il tasso alcol emico tollerato allo 0.2”, mi chiedo cosa pensi della dichiarazione che lui stesso ha fatto al Corriere della sera (16.12.2008): “Vogliamo abbassare la soglia dallo 0,5 attuale allo 0,2 per cento perché deve essere chiaro che chi guida non deve bere”.
Quella pagina portava questa titolazione: “Niente alcol in auto, il limite si abbassa. Scenderà dallo 0,5 allo 0,2% (all’incirca un bicchiere di vino)”. Ora siamo al tasso 0 per i primi tre anni dei neopatentati. Noto che con la nuova normativa un solo bicchiere di vino sarebbe giudicato devastante e sarebbe proibito per uno che ha la patente da 2 anni e 364 giorni, mentre sarebbero ritenuti innocui e pacificamente permessi anche due bicchieri per chi ha la patente da 3 anni e un giorno.
In base a cosa? Per una maggiore esperienza di guida acquisita in quelle 24 ore in più?
E i “guidatori professionali” non sono quelli esperti per antonomasia? Non è contraddittorio per loro il livello 0?

Comprendo le buone intenzioni che muovono i legislatori, ma neanche la lettera di Valducci chiarisce perché hanno deciso di portare il tasso dello 0,5 per cento allo 0 per i neopatentati (peraltro con la tentazione di estenderlo a tutti).
Hanno forse verificato che lo 0,5 si è dimostrato insufficiente e che una gran quantità di incidenti sono stati provocati proprio da soggetti che avevano la patente da meno di tre anni e avevano un tasso alcolico dello 0,2 perché avevano bevuto a cena un bicchiere di vino?
Suvvia. E’ assurdo. Quanto alle statistiche io continuo a ritenere buone quelle dell’Aci/Istat.
In quelle ministeriali temo vi sia un errore culturale: se uno fa un incidente per uno dei tanti motivi (di solito il telefonino o il fondo stradale dissestato o bagnato o per eccesso di velocità), basta che abbia lo 0,2 per cento al test, perché magari ha cenato e ha appena assaggiato due gocce di vino, perché automaticamente il suo incidente sia rubricato fra quelli provocati dall’alcol. Mentre non è così.
Il ministro Zaia dice: “è intollerabile che chi beve due bicchieri di vino sia da considerare un ubriacone al volante”.
Dobbiamo difendere la produzione vinicola in cui siamo leader mondiali e che caratterizza la nostra civiltà.
Valducci sa bene che la cultura del vino (che abbiamo in Italia e non hanno in Germania dove bevono diversamente) è del tutto diversa dalla cultura dello sballo, dei locali notturni e dei superalcolici mischiati alle droghe.
Quello sì che è uno stile di vita pericoloso per la guida e indica un colossale problema educativo.
Caro Valducci, liberatevi dalle ossessioni talebane sul vino (non a caso nate nel Partito democratico) e occupiamoci di quel problema. Anche con divieti seri.

Fonte: © Libero – 8 aprile 2009

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