ZIBALDONE N. 14. CALCIO E POLITICA. QUELLI SECONDO CUI GRAN BRETAGNA, RUSSIA, SVIZZERA, ISLANDA, NORVEGIA, UCRAINA ECC. NON SONO IN EUROPA
NOZIONI
Bisognerebbe tenere a mente certe nozioni di storia e di geografia nel dibattito pubblico e non sempre accade. Per esempio, consideriamo la differenza fra l’Europa e l’Unione Europea.
L’Europa è un continente che va dall’Atlantico agli Urali, come ricordava Giovanni Paolo II sottolineando la sua identità giudaico-cristiana e la sua eredità greco-romana. Comprende 43 Stati più alcuni transcontinentali.
Invece l’Unione Europea comprende 27 Stati che, da qualche decennio, hanno sottoscritto un trattato internazionale.
Molti Paesi non hanno sottoscritto tale Trattato e non sono nella UE, ma fanno parte dell’Europa, da sempre: per esempio Svizzera, Russia, Gran Bretagna (uscita di recente dalla UE), Islanda, Norvegia, Ucraina, Albania, Serbia eccetera.
Ebbene, questa distinzione (fondamentale) talora si perde forse per l’abitudine erronea di chiamare “Europa” quella che invece dovrebbe essere chiamata “Unione Europea” (c’è anche, in tale brutta consuetudine, una certa arroganza politica).
Questo ha finito per dare origine a equivoci ed errori stupefacenti. Lo si è visto in certe cronache del Campionato europeo di calcio 2020, che è la sedicesima edizione del torneo organizzato dall’Uefa e disputato nel 2021 a causa del Covid.
Tale campionato non riguarda i paesi dell’Unione Europea, ma i Paesi dell’intera Europa affiliati alla Uefa, infatti – come ricordiamo – hanno partecipato le Nazionali di Svizzera, Russia, Turchia e Ucraina che non fanno parte della Ue.
La loro stessa presenza avrebbe dovuto far ricordare a tutti la distinzione fra le due diverse entità: l’Europa (il grande continente dalla storia antica) e l’Unione Europea (la piccola e arrogante organizzazione internazionale istituita con un recente Trattato). Invece no.
SOVRANISMO?
Per esempio, sulla “Stampa” (7/7) un articolo di Gabriele Romagnoli è uscito con questo sottotitolo: “Con tutte le tentazioni sovraniste e le recriminazioni anti-comunitarie incredibilmente andiamo a rappresentare in finale lo sfinito continente”.
Cosa c’entrano il sovranismo e le “recriminazioni anti-comunitarie” con il calcio non si sa. Ma soprattutto cosa c’entrano con un campionato che non riguarda la UE, ma l’Uefa e il continente (europeo)?
Speravo in una forzatura del titolista e invece è proprio farina del sacco di Romagnoli che così inizia il suo pezzo: “Incredibilmente l’Europa siamo noi. Con tutte le tentazioni sovraniste e le recriminazioni anti-comunitarie va l’Italia a rappresentare lo sfinito continente, forse proprio contro chi ha preferito uscire dalla sua storia se non dalla sua geografia”.
Allude alla Gran Bretagna (confusa con la sola Inghilterra).
BREXIT
Maurizio Crosetti che sulla prima pagina di “Repubblica” (4/7) esordisce così: “Gli inglesi non sono mai stati più dentro l’Europa da quando hanno deciso di chiamarsene fuori”.
Allude al fatto che la Gran Bretagna (non la sola Inghilterra) è uscita dalla UE: secondo lui è uscita dall’Europa.
Poi prosegue: “Gli manchiamo da morire e ce lo fanno sapere su un campo di calcio…. L’Europa che disprezzano ora la rivogliono tutta”. Secondo Crosetti “gli inglesi… giocano una partita mascherata… solo perché la vecchia, gloriosa, amata Europa li riprenda indietro”.
Titolo dell’articolo in prima: “L’Inghilterra ora rivuole l’Europa”. E all’interno: “Nostalgia dell’Europa”.
P.S. La Gran Bretagna non solo ha deciso la Brexit con un referendum, ma l’ha confermata dando il trionfo a Johnson alle elezioni politiche. Fuori dalla UE, non dall’Europa.
Antonio Socci
Da “Libero”, 9 luglio 2021