Siamo al primo posto. Ieri perfino il “Corriere della sera” titolava: “Siamo il Paese con più morti in Europa”.

Se dopo dodici mesi di (sostanziali) pieni poteri di questo governo, l’Italia raggiunge un così triste primato, è lecito esigere che l’esecutivo se ne assuma la piena responsabilità?

In realtà loro sono ben lontani dal riconoscersi delle colpe o dall’ammettere errori. Sembra che vivano lontani dalla realtà come i caporioni dei regimi comunisti che magnificavano i trionfali risultati dei piani quinquennali mentre tutto, in concreto, andava in rovina.

Basta ascoltare il compagno Goffredo Bettini, lo stratega di Zingaretti, che dichiara: “in questi mesi abbiamo retto. Abbiamo salvato l’Italia”(Corriere della sera, 10 dicembre). Capito? Si sentono dei benemeriti, degli eroi. Si autocelebrano come salvatori della patria.

Infatti, con il loro governo, l’Italia non ha solo il record europeo dei morti, ma anche quello della devastazione economica: il crollo del Pil, previsto per il 2020, è del 9,9 per cento (siamo penultimi nella UE, seguiti solo dalla Spagna). Altro bel primato.

Sono riusciti – questi “salvatori” al potere – a dilapidare un fiume enorme di denaro, portando il debito pubblico/pil al 160 per cento e il deficit/pil al 10,8 per cento, senza nessun vero effetto positivo sull’economia.

In più, oltre a questa massa di nuovi debiti, ci hanno pure piazzato il cappio al collo del Mes riformato. Se continuiamo con questi “salvatori”, presto saremo al default, alla disoccupazione di massa e alla fame con la “troika” in casa. C’è davvero da star tranquilli… L’Italia si è trovata con il peggior governo della sua storia repubblicana, nel momento più tragico.

Ma restiamo alla tragica notizia di ieri: abbiamo il record dei morti in Europa. A dodici mesi dall’inizio della pandemia – in cui i “salvatori” si sono presi praticamente i pieni poteri e hanno fatto e disfatto come volevano– questo è il devastante risultato: quasi 65 mila morti (superato anche il Regno Unito di cui i nostri politici e i media per mesi hanno sparlato).

Possibile che nessuno risponda politicamente di questo epocale fallimento?

I nostri “salvatori” al governo in queste ore neanche riflettono su questa tragedia. Sono impegnati a litigare per le poltrone di ministro nel prossimo rimpasto. A quanto pare quei 65 mila morti non meritano nessuna riflessione autocritica.

In un Paese normale si sarebbe già dimesso almeno il ministro della Sanità. Il governo stesso avrebbe ammesso il fallimento e magari avrebbe passato la mano a qualcuno più capace (a questo punto, chiunque). Ma da noi no. Qui nessuno risponde delle scelte fatte. Cosa volete che sia il primato dei morti in Europa…

Non si sente nemmeno un flebile “scusate”, neanche un ripensamento autocritico. Loro non hanno sbagliato niente e – come spesso ripetono – rifarebbero tutto. Anzi, puntano il dito sugli italiani. La colpa è nostra. Siamo noi a doverci battere il petto.

E se le Loro Maestà – nella loro infinita clemenza – ora “permettono” a noi sudditi, bontà loro, di spostarci a Natale nel Comune vicino per salutare i parenti (come ha scritto Di Maio: “A Natale e a Capodanno permettiamo ai cittadini di spostarsi tra i piccoli Comuni”) si sappia che ciò servirà, dopo il 6 gennaio, per addossare a noi la colpa dei nuovi contagi. Come da copione.

Se riavvolgiamo il nastro di questo disgraziato anno 2020 è facile prevederlo. Il premier Conte, il 27 gennaio, interrogato sull’emergenza sanitaria in arrivo, dichiara: “siamo prontissimi! L’Italia è il paese che ha adottato misure cautelative all’avanguardia rispetto agli altri”.

Infatti, nonostante lo stato d’emergenza, il governo non fa nulla per tutto febbraio. Inutile ricordare qui l’infelice spot del ministero della salute, tutte le storie delle mascherine, la questione del piano pandemico

Quando scoppia la pandemia, a marzo, siamo del tutto impreparati e veniamo travolti. Il governo di fatto prende i pieni poteri, il Parlamento va in sonno, l’Italia viene ibernata, l’economia va in coma e la pandemia svanisce a maggio solo grazie al clima estivo.

In estate il virus è pressoché sparito e gli italiani tornano a una vigile normalità. Ma tutti sanno che l’epidemia tornerà in autunno e il governo non si prepara, non vara piani di assistenza domiciliare per i positivi, né attrezza gli ospedali, né organizza i trasporti e le scuole in sicurezza.

Infatti la curva risale da ottobre. Accade proprio due settimane dopo la riapertura delle scuole (il tempo di incubazione del virus), perché non si sono preparati adeguatamente né i trasporti né le scuole.

Ma a chi sarà addossata la colpa? Agli italiani che a ferragosto sono andati al mare (come se il virus avesse un’incubazione di 2-3 mesi). Se si muore di Covid negli Stati Uniti è colpa di Trump (che pure non governa gli Stati più colpiti), se si muore in Italia è colpa degli italiani.

Prossimo responsabile? Il Capodanno degli italiani. Ci potete scommettere. Ma il vero “capo danno” da temere non è proprio questo governo?

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Antonio Socci

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Da “Libero”, 14 dicembre 2020

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