Ieri la Chiesa Cattolica ha celebrato la festa del Sacro Cuore di Gesù, oggi il Cuore Immacolato di Maria. A prima vista sembra che questi eventi liturgici riguardino solo i devoti. Ma è proprio così? Il cristianesimo è, nella sua essenza, “incarnazione” e ha sempre legami forti, talora inimmaginabili, con la storia e perfino con la politica.

Va detto anzitutto che già l’Antico Testamento parla del cuore misericordioso di Dio: “Toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne” (Ez 36, 26). Con l’Incarnazione, Dio si rivela pienamente in Gesù “mite e umile di cuore” (Mt 11, 29).

Benedetto XVI spiega: “Convertirsi a Cristo, divenire cristiano voleva dire ricevere un cuore di carne, un cuore sensibile per la passione e la sofferenza degli altri. Il nostro Dio non è un Dio lontano, intoccabile nella sua beatitudine. Il nostro Dio ha un cuore, anzi ha un cuore di carne. Si è fatto carne proprio per poter soffrire con noi ed essere con noi nelle nostre sofferenze. Si è fatto uomo per darci un cuore di carne e per risvegliare in noi l’amore per i sofferenti, per i bisognosi”.

LA STORIA

L’immedesimazione con il Cuore di Gesù è una spiritualità che si ritrova già nelle mistiche del Medioevo come S. Gertrude di Hefta. Ma è con S. Francesco di Sales (1567-1622) che nasce la moderna devozione al Sacro Cuore. Il suo “Trattato dell’amor di Dio” rilegge tutta la storia umana come una storia d’amore del Cuore di Gesù.

Sarà poi S. Giovanni Eudes (1601-1680) che svilupperà la devozione al Sacro Cuore e – soprattutto in Francia – combatterà, sostenuto dal Papa, contro il freddo rigorismo giansenista (giudicato da alcuni un “calvinismo cattolico”) contrapponendogli la calda spiritualità della misericordia divina.

Quindi S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690) avrà, dal 1673, le famose apparizioni in cui Gesù le rivela i segreti del suo Cuore e chiederà una festa liturgica del Sacro Cuore che la Chiesa istituirà nel 1856.

Anche queste apparizioni, che invitano i fedeli alla comunione frequente e a un’amicizia “da cuore a cuore” con Gesù, come “Colui che ti ama”, saranno un antidoto contro il giansenismo e il protestantesimo.

LE DUE RIVOLUZIONI

Proprio nel 1689, cento anni prima della Rivoluzione francese, Gesù dette a S. Margherita un messaggio per il re Luigi XIV. Con una richiesta di conversione manifestava un disegno provvidenziale per quel Paese: si doveva collocare l’immagine del Sacro Cuore nello stemma reale, far consacrare la Francia al Sacro Cuore, costruire un tempio ad esso dedicato dove il re lo venerasse e chiedere al Papa una Messa in onore del Sacro Cuore.

Non lo si fece. La Francia entrò poi nella crisi che la porterà, cento anni dopo, alla Rivoluzione e Luigi XVI, discendente del Re Sole, si ricordò di quelle richieste nel 1792, quando era detenuto in prigione, ma era ormai tardi. Fu ghigliottinato dai rivoluzionari nel 1793.

Un richiamo a questa vicenda verrà fatto nel Novecento. Nelle apparizioni di Fatima (era il 1917 e si era alla vigilia della rivoluzione bolscevica) è centrale la richiesta della consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria da parte del Papa e dei vescovi.

In una locuzione interiore ricevuta da suor Lucia nel 1931, Gesù stesso chiese a Lucia di ricordare “ai miei ministri” la tragedia del re di Francia per non aver adempiuto alle sue richieste.

I Pontefici del ‘900, vedendo l’avverarsi delle profezie sulla Russia, faranno la Consacrazione di quel Paese al Cuore Immacolato di Maria (papa Francesco il 25 marzo 2022).

 

Antonio Socci

 

Da “Libero”, 17 giugno 2023

 

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