Ecco qua molte delle risposte che voi mi avete mandato al mio invito alla riflessione dopo il referendum (sono una selezione, comunque a tutti ho tentato di rispondere). Grazie.


Io non sono ciellina, ma Don Giussani dice bene quando dice che è la potenza di Dio nella storia che produce il cambiamento e di ciascuna persona e della società. Non dimentichiamo che il Regno è di Dio e lui ci tiene al suo regno, che egli fa crescere in mezzo a noi, nei suoi modi e nei suoi tempi. Egli ha una totale libertà d’azione, e questo non dobbiamo mai dimenticarlo; Lei si chiede a che punto siamo oggi? Siamo in un punto in cui la Chiesa e ciascun cristiano è chiamato ad una missionarietà nuova, chiamamola “da porta a porta”, “da persona a persona”, che interpella tutta la nostra umanità.
Perchè mai come oggi la gente ha bisogno di parole vere e gesti pieni di significato. Ricordiamo cosa disse il 18 aprile scorso l’allora card. Ratzinger: “Allora andiamo e preghiamo il Signore, perchè ci aiuti a portare frutto, un frutto che rimane. (Il frutto che rimane è perciò quanto abbiamo seminato nelle anime umane – l’AMORE, la CONOSCENZA, il GESTO capace di toccare il cuore, la PAROLA che apre l’anima alla gioia del Signore. SOLO COSI’LA TERRA VIENE CAMBIATA DA VALLE DI LACRIME IN GIARDINO DI DIO”. La vittoria della vita nel referendum è stato un dono di Dio che ci fa riflettere sul fatto che le persone che vivono intorno a noi hanno bisogno di boccate d’aria pura, aria pura che solo lo Spirito può donarci, il quale si serve di ciascuno di noi, per trasmetterlo a nostra volta. A che punto siamo Lei si chiede? Siamo al punto in cui dobbiamo essere sempre più gioiosi nella nostra fede, trasmettitori instancabili di speranza, servitori generosi anche se inutili nella carità….

Teresa A. Vivaldi

Caro dott. Antonio, intanto, grazie per la sua bellissima battaglia che sta facendo a favore della fede. Non si senta mai solo. La Madonna batte e combatte al suo fianco.
Per quanto riguarda la battaglia vinta, credo abbia ragione Padre Livio. Le battaglie della fede si vincono con i sassi di Davide e Golia cade, con lo stupore di tutti. E’ stato così un tempo, è così ora. Siamo così abituati agli uomini bomba, alle ragazze stuprate, alle guerre contro gli inermi (in primis gli embrioni), che anche noi ci siamo scordati che di Dio è l’Onore, la Gloria e la Potenza. Noi, io, spesso abbiamo paura della forza di Satana, che sembra imbattibile. Allora ci nascondiamo ed in questo mondo ci dimentichiamo che Cristo è il Signore. E’ l’unico che vince la morte. E’ l’unico che si dona gratuitamente e il suo regalo è la nostra gioia. Per questo, come dice Don Giussani, dobbiamo donare gratuitamente, così come abbiamo ricevuto. La strada la indica la Madonna. E’ quella della semplicità dei bambini, dell’ubbidienza al Vangelo ed alla Chiesa Dobbiamo tornare bambini, riconoscerci peccatori ma anche fortunati destinatari di un grande amore: Gesù Cristo. Lui è Via, Verità, Vita.
Continuiamo ora a combattere per la difesa della famiglia con le armi della fede: l’Eucaristia, la Preghiera, la Bibbia, il Sacramento della Riconciliazione ed il Digiuno. Le armi sono note, bisogna solo impugnarle, sempre con il pensiero che non si combatte contro degli uomini, ma solo contro il peccato, per la salvezza di tutti.
Io pregherò per lei.
Se ha tempo, lei lo faccia per la mia famiglia. Sarà un modo per sentirsi più vicini. Come la prima comunità dei cristiani. Sarebbe bello tornare come allora.Cordialmente.

Giancarlo Tarocco

Dott. Socci buonasera!
Vorrei ringraziarla per il suo lavoro e per la voce che da’ a noi cristiani, cittadini di una societa’ come la nostra, dove sembra non essere piu’ lecito professare la propria fede cristana. Ho avuto il piacere di ascoltarla, insieme a Giuliano Ferrara, nella mia citta’ Perugia nella memorabile serata che ha visto la nostra Sala dei Notari colma di gente,perfino i miei occhi stentavano a credere! In questa roccaforte dei Ds e Rifondazione tanto interesse per l’opinione di un laico e di un cattolico sembrava inaudita.
Questa vittoria penso sia dovuta alla gente che ama riflettere, al contrario di cio’ che pensano gli opinion leader, sui fatti di cronaca che ogni giorno accadono intorno a noi frutto di una liberta’ divenuta (non per copiare S.Paolo) libertanaggio.
Le porgo la mia riflessione di una mamma di 7 figli, il piu’ grande dei quali ha 23 anni e la piu’ piccola 7anni, che sulla sua pelle ha provato sia il disprezzo morale che ti aleggia intorno per una scelta di vita cristiana coerente, sia il quello dello stato che non aiuta in nessun modo chi da’ la vita ai futuri cittadini.
Cristo che ha fatto e fa irruzione nell’umanita’ porta ogni giorno la vera Liberta’ cioe” la possibilita’ che da all’uomo di amare , nel Sacramento del Battesimo lo chiamiamo vita nuova, ed ogni giorno ogni cristiano e’ chiamato a convertirsi a questo amore che Lui ci ha mostrato morendo in croce e risorgendo per mostrarci che quell’amore vince e ci e’ donato se lo accogliamo.
Per questo la Chiesa oggi secondo me ha questa missione, mostrare che e’ possibile amare, come ha detto il Papa Giovanni Paolo II nella sua lettera per la giornata mondiale della Pace 2005 vincere con il bene il male.
Amo pensare che il Santo Padre che ci ha lasciato ci ha regalato questa vittoria in questa societa’ che e’ contro la vita Lui ha illuminato il pensiero di molti sulla santita’ della vita e anche dell’embrione che non capisco per il pensiero contorto di chi ,voglia essere manipolato e ucciso, non certo per la’ gente gente ‘ normale.
Posso ringraziare il Signore Gesu’ che mi ha donato la fede e la possibilita’ di incontrarlo vivo nella sua Chiesa che ancora oggi lo annunzia nel Kerigma e lo testimonia con la vita di molti, non per loro bravura ma per grazia di Dio.

Simonetta Brunori

Caro Socci, tutti ci sentiamo disorientati, non solo dopo il referendum, ma da sempre, ed è bello trovare uno spazio in cui riuscire a parlarne.
Il disorientamento è la condizione esistenziale di chiunque viva in queste nostre città pazze e frenetiche, dove Dio è relegato nelle Chiese, e non solo dall’establishment.
Quante volte noi stessi ricerchiamo la Sua presenza?
Ieri, mentre guidavavo dentro un traffico infernale, mi sono detta:” E se adesso sentissi la voce di Dio, cosa farei?”, naturalmente è subito accorsa in mio aiuto la Razionalità: “ma che mi passa per la testa?”
Ai tempi di Abramo e dei racconti della Bibbia, i credenti potevano incontrare Dio e i Suoi angeli, l’intero popolo di Israele ha camminato nel deserto alla luce della colonna di fuoco molti, in sogno, ne potevano sentire la voce……
La verità è che non siamo preparati ad accettare o a ricercare il “meraviglioso” nel nostro quotidiano, quel meraviglioso che Santa Teresa D’Avila trovava nelle cose più comuni……Eppure ne sentiamo un grande bisogno, come la definisce lei, una gran fame; la fame che ci ha portati ad accorrere al capezzale di Wojtyla, la fame che ci porta ai pellegrinaggi, a rispondere ai messaggi Mariani, quella fame che l’establishment nutre, ignorandola, ma che la gente-gente fa agire con i fatti, come per il referendum.
Ora come mai, grazie alla presenza di Maria sulla terra, possiamo comprendere l’intenzionalità, la forza, l’energia che Dio stesso sta mettendo nel chiamare ogni singolo uomo con il proprio nome, nella propria realtà.
Chiunque si sia avvicinato a Medjugorie, ha ricevuto Segni e Grazie, chiunque, sia che li abbia cercati o no. Il Divino è entrato prepotentemente nella loro vita, trasformandola, come prepotentemente è arrivato a fermare la follia dei quattro quesiti referendari, addirittura scagliandovisi contro attraverso la voce di chi, da sempre, si dichiara non credente.
Credo che Dio ci stia mandando un chiaro messaggio, Lui vuole la nostra conversione perchè vuole tornare ad essere il Dio con noi, Dio in mezzo a noi.
E non solo metaforicamente, vuole tornare concretamente a benedire con la Sua presenza le nostre misere realtà.
Credo che sia questo il fine ultimo delle apparizioni che da 24 anni ci accompagnano, la Madonna ci sta insegnando come accoglierLo, perchè presto verrà, e non sarà la fine del mondo, ma l’alba di un mondo di pace reale, concreta e nello stesso tempo mistica, dove il disorientamento sarà solo di chi non vorrà credere…..

Daniela P.

Sono un semplice Cristiano in cammino ed ho partecipato attivamente a quest’ultima campagna referendaria, a dire il vero solo per una serata tenuta insieme a dei medici (io faccio l’avvocato) a parlare della legge 40/2005.
In quella stupenda serata, in un paese piccolissimo della Lombardia in provincia di Milano, ho capito che avremmo vinto.
Già perché la gente semplice ascoltava e voleva capire, e soprattutto si fidava, capiva che forse qualcuno si rivolgeva proprio a loro con il rispetto dovuto.
Penso che sia questa la dinamica dell’annuncio, di bocca in bocca da cuore a cuore da persona a persona. Io nel mio piccolo non posso che comunicare la mia esperienza di incontro di Cristo, nella sofferenza, nella famiglia, nei sacramenti, nel rosario, nel mio padre spirituale, nella mia bambina e in mia moglie. Quando parlo di queste cose sul lavoro (un ufficio legale di una banca) non trovo mai avversione ne derisione ma ascolto, condivisione, e forse curiosità. Allora penso che stiamo vivendo un periodo che può essere fecondo, di rievangelizzazione del nostro caro occidente.
Non voglio peccare di ottimismo ma guardi che siamo in tanti e silenziosi, che ci siamo rimessi alla sequela di Gesù e Maria.

Fabrizio Tajè

L’analisi di quanto accaduto in occasione del referendum si presta a considerazioni che hanno gli estremi della gomma americana e che comunque confinerebbero in uno schema l’avvenimento misterioso di una “vittoria” che non aspettavamo in simili proporzioni. Che il Mistero è signore del cosmo e della storia è nell’esperienza che lo possiamo comprendere e l’azione a cui siamo stati provocati durante la campagna referendaria ha chiarito proprio questo punto. Le riduzioni di cui scriveva “Il Sabato” sono certamente attuali ed esistono proprio perchè l’esperienza non è il punto sorgivo del rapporto col Mistero.

Giosuè Brichese

Egregio Socci,
rispondo molto volentieri al suo invito di inviare commenti sul risultato del referendum. Confesso che avevo il desiderio di inviare qualcosa, ma non avevo l’indirizzo per poterlo fare.
Premetto che la prenderò un po’ larga, perché vorrei proporre un’analisi sulla situazione del cristianesimo nel Belpaese, utile, spero, a capire la nostra attuale situazione.
Riguardo al risveglio di massa della fede cattolica propongo, per il momento, di non farci troppe illusioni. Credo che se non ci fosse stato l’appello all’astensione, il raggiungimento del quorum per la validità del referendum sarebbe risultato comunque difficile e comunque, qualora ci fosse stato, la battaglia fra SI e No si sarebbe combattuta all’ultimo voto. Questo per sfatare quella illusione diffusasi con i vari i sondaggi, secondo i quali la vittoria dei NO sarebbe stata comunque garantita.
Quanti sono i cattolici in Italia, oggi? Secondo i dati partecipano alla S. Messa meno del 25% degli italiani e di questi, una buona parete lo fa per abitudine. Ammettiamo però che tutti questi abbiano accolto l’appello a non votare, ci è consentito di dire che questo 25% abbia potuto portare al buon risultato. Ma il restante 50% non ha votato, a mio avviso, per pura indifferenza.
Ma torniamo all’analisi del 25%. Quanti di questi hanno accolto per intero l’appello di Radio Maria, e poi fatto proprio dalla Chiesa italiana, di non andare alle urne (non certo per andare al mare) e di recarsi a pregare in uno dei tanti nostri Santuari? In qualche santuario famoso vi è stata sicuramente una presenza maggiore rispetto agli altri giorni comandati, e anche in qualche parrocchia si è organizzata una preghiera per opera di qualche gruppo. Ma può bastare, questo, per dire che si assiste ad un risveglio della fede nel Belpaese?
Si, se guardiamo dal punto di vista della nascita di nuovi gruppi di preghiera; si se visto dal punto di vista di singole conversioni che pur ci sono sempre state; no se guardiamo nella panoramica generale. Quel risveglio della fede che opera in alcune persone non sono, a mio avviso, sufficienti a colmare le perdite che si hanno, di anno in anno, a causa della scomparsa delle persone che recitavano quotidianamente, in parrocchia ed in casa, il S. Rosario. Morti quei pochi anziani che ancora ci sono, chi rimarrà a pregare con la corona in mano?
Per rendersene conto basta vedere quali effetti devastanti di perversione vi sono, oggi, in Italia ed in Europa, e che non erano visibili solamente alcuni anni fa.
Ne ho avuta la convinzione quando, qualche mese fa, ho trascorso un periodo in Irlanda, nella cattolicissima Irlanda, dove il 90-95% degli abitanti frequenta regolarmente la S. Messa domenicale, e molti anche quella feriale. Sono cattolici convinti che praticano tutti i Sacramenti e difendono fino in fondo la loro fede. Loro veramente, nel recente passato, l’hanno dovuta difendere col sangue. E ho anche notato il livello di moralità che esiste e che è invece scomparso dalle nostre parti.. A parte qualche birra magari di troppo bevuta il sabato sera, non hanno i nostri problemi legati all’alcolismo, al consumo delle droghe, degli spinelli (che oramai si distribuiscono gratis nelle nostre scuole), alle morti per incidenti stradali per guida in stato di ebbrezza, nonostante abbiano strade in condizioni peggiori delle nostre. Da loro non esiste e non è riconosciuta la pratica dell’aborto, non è concepibile il divorzio e nelle famiglie, le più piccole, ci sono almeno 3 figli. E guai a parlargli di unioni omosessuali!
Faceva addirittura scandalo che qualche ragazza, la sera, uscisse con la gonna corta. Da noi a non avere l’ombelico all’aria sono rimaste quasi solo le suore. Non voglio dare l’impressione di essere negativo, come già qualcuno mi ha accusato di essere. Io credo però che il ritorno alla fede si avrà solamente con il compimento della lotta al dragone infernale, lotta che non sarà certamente condotta dalla massa della gente o dei credenti, clero incluso. Sarà invece condotta da alcune “truppe scelte”, cioè da uno sparuto numero di persone che, guidate dalla Vergine Santissima, ricondurranno, col Rosario in mano, le anime delle persone di buona volontà (e anche di alcuni sacerdoti) a Dio e al fervore della preghiera.
I referendum appena trascorsi sono stati sconfitti grazie alle, forse poche, preghiere e novene che la Madonna Santissima ha saputo raccogliere. Credo però che la Madre celeste abbia voluto, ancora una volta, mostrarci con quali armi si vince il male, per consentirci di esercitarci, ancora una volta, nella preghiera, in vista delle prossime, e forse più violente, battaglie che ci attendono.
Cordialissimi saluti.

Gianfranco Acquistapace

Belle le parole di don Giussani. Curioso che a Medjugorie, dove anche don Giussani è stato, Maria si ferma da 24 anni con apparentemente incomprensibile eccesso di richiami alla conversione quotidiana personale. Bello il richiamo, non scritto ma che mi pare trasparire anche se non enunciato, per ogni singolo credente: la necessità per una “efficacia” ,di un incontro personale con il Signore e tra uomini piuttosto che “chiacchiere” . L’indispensabilità, per una vera testimonianza, dell’abbandonarsi, ognuno e ciascuno, alla trasformazione operata dal Signore. Che vuol dire, fuori dal rischio di melassa, la concretezza di ardire di frequentarlo quotidianamente, umilmente, semplicemente, magari davanti ad un tabernacolo silenzioso in aggiunta alla gran festa della Messa comunitaria domenicale . Ardire a considerarsi pecorelle bisognose di pastore, non lasciarsi intimorire dalla evidenza dei propri limiti, scappare con sincerità dalla vuotezza delle posizioni farisaicamente “di legge”. Roba rivoluzionaria, gagliarda, da cristiani del 2005, non certo da mammolette, perchè presuppone ritagliarsi con le unghie e coi denti il tempo per farlo, in un ritmo forsennato dove l’efficienza sul lavoro, il tempo per le “public relations”, la invadenza della televisione-totem in casa sono potenti ostacoli concreti con cui misurarsi…Ma che bello!

Chiara

Caro Socci,
anche se non sono di CL, seguo con interesse cordiale il suo lavoro (non a caso sono iscritto alla newsletter de Lo Straniero).
Sono appassionato alla vita ecclesiale e alla vita civile, ai loro collegamenti, alle loro reciproche implicazioni.
E’ bello il dibattito che Lei suscita anche su queste pagine. Non foss’altro perchè il primo punto da cui partire è quello dello stimolo o della risposta alla “curiosità”. La curiosità sui fatti che accadono, sulla realtà che ci circonda. E, da quelli, la curiosità sui significati e sul senso. Ricordo, a tal proposito, una bellissima meditazione di Angelo Scola, un altro figlio di don Giussani che stimo molto. Parlava di Zaccheo, del “lontano” che decide di non soffocare, non reprimere la propria curiosità sul sommovimento che provocava Gesù di Nazareth. E allora, non più giovane e piuttosto goffo, sale sul sicomoro, per assistere al suo passaggio…
Potrebbe allora essere questo un primo punto di riflessione per i cristiani di oggi, per il loro compito e ruolo nella Chiesa e fuori, nella società.
Tenere desta la curiosità.
E’ un sentimento semplice, in fondo. E molto umano. Non ha bisogno di grandi sovrastrutture concettuali, si situa all’inizio di un percorso, ma anche lungo la sua durata.
E’ chiaro che la curiosità è aperta a tutte le strade. Ma occorre avere fiducia in essa. Non bisogna temere che ci porti su territori pericolosi e inseplorati.
Da una autentica curiosità, da una voglia di vedere, di ricercare, di esplorare, di domandarsi, può provenire l’incontro con un cammino di fede autentico, consapevole, che si rinnova nella fatica e nella sfida del giorno per giorno.
Sforziamoci di combattere latendenza, tanto diffusa nella religiosità contemporanea, a guardare alla fede come a una facile consolazione, a un modo per sentirsi rassicurati. Denunciamola la logica del pannicello caldo!
Guardo ai miei coetanei (io ho 32 anni): sono ragazzi intelligenti, informati, anche colti (ben più di me). Hanno tante domande, ma (come me) spesso non riescono a “incanalarle”. Oppure ne percepiscono la grandezza, la complessità, e temono che lo scuotimento che può derivare dalle risposte li distolga da percorsi più sicuri, da traiettorie in fondo più conosciute e collaudate. E allora finiscono per rimuovere la curiosità profonda che pure hanno. Per pigrizia, per paura, per mancanza di un interlocutore a cui rivolgersi. Un interlocutore all’altezza di questo dialogo.
Su queste persone che effetto può avere la fede presentata come consolazione? Nessuna. Di consolazioni ne hanno ben altre, ben più concrete e luccicanti. Che effetto può avere un annuncio ripetitivo, semplicistico, umanizzato in modo ammiccante, approssimato, “abbassato”? Che approdo può rappresentare, per loro, una religione comunicata come un posto in fondo non diverso da tanti altri, senza la provocatorietà di una interrogazione vera, di un paragone che coinvolge la tua vita nel profondo?
Ecco allora lo sforzo che i cristiani possono fare, se hanno a cuore la testimonianza, la trasmissione della loro esperienza.
Irrobustirla, renderla sempre più profonda e consapevole tramite l’esercizio costante della curiosità, dell’irrequietezza, della santa inquietudine.
Non si tratta di essere tormentati, amletici, iperdubbiosi. Ma di accordare l’intelligenza col cuore, affinchè ne confermi sempre di nuovo le intuizioni.
Così possiamo imparare meglio anche un linguaggio efficace per il dibattito civile. Possiamo trovare le parole e i toni giusti, per dire quello in cui crediamo con un codice ineludibile anche per quelli che non credono, o credono in altre cose. Possiamo provare a combattere (pacificamente) per un’idea senza offendere le persone, senza discriminare un volto per la contrarietà a una sua proposta. E senza spiriti rinunciatari.
E’ in questa temperie, in questa conquista di un nuovo equilibrio, che si gioca tanto del nostro ruolo, secondo me. E tanto di noi stessi.
Con consapevolezza, senza piagnistei, senza trionfalismi.
Con spirito profetico, ovvero con un realismo alleggerito da un orizzonte un pò meno ravvicinato; ma senza fughe utopistiche (perchè mi pare ci sia un certo abisso tra la temperanza dei profeti e l’impazienza degli utopisti).
Con spiritualità profonda, nutrita da una ricerca incessante, da una passione intellettuale vera, da una volontà di “rendere ragione della speranza ” che abbiamo, da una simpatia verso l’intelligenza umana alla quale, comunque, nulla può essere facilmente dato a intendere.
A me piace un cristianesimo così.

Francesco Iacobini

Interessante. Non so se faccio bene a rispondere qui però ho alcune cose da dire: 1. Che Ruini ha fatto bene a smorzare tutti i toni trionfalistici. Noi non abbiamo fatto tutto quello che abbiamo fatto per vincere o per umiliare il .. “nemico”. Lo abbiamo fatto per difendere miliardi di vite umane che sono nel loro stadio più debole ed indifeso. 2. Non dobbiamo guardare a coloro che pensano solo a sè stessi come se fossero dei mostri ma come gente ignorante che non ha avuto la possibilità di pensare. La campagna dei referendum ha svelato che, all’interno della politica ci sono moltissimi laicisti e che questi laicisti non sono in grado di pensare al futuro (nonostante che si dicano “progressisti”) nè sono in grado di pensare agli altri. Solo sono capaci di pensare a sè stessi e questo, oltre che penoso è molto pericoloso. In Spagna abbiamo, con Zapatero, l’esempio culminante del pieno egoismo a cui può arrivare l’essere umano. Zapatero sembra quasi godere nello sfidare il Sacro, i Valori Morali, la Giustizia e la Responsabilità …. ma senza il Sacro, senza tali valori l’essere umano sarà destinato all’autodistruzione. 3. L’italia non è affatto diventata a maggioranza cattolica. Solo ha scoperto nuovamente il BUON SENSO la responsabilità nei confronti della comunità e del prossimo, il ragionamento, la Logica e, soprattutto, la Verità. Il cattolicesimo non è altro che questo: l’insegnamento della Verità, di ciò che veramente è la nostra realtà umana dal micro al macrocosmo, dal visibile all’invisibile. Ed il bello è che c’è qualcuno che definisce il cattolico come “antidiluviano”. Non c’è niente di antidiluviano nel credere che vi sia tutto un mondo invisibile che è il termine logico della nostra esistenza. La nostra vita non avrebbe alcun senso se non fosse eterna. La Verità sulla nostra esistenza, ci viene svelata dalla nostra stessa struttura, dalla nostra stessa formazione. La “formazione della materia dal di dentro” che dà la prova concreta di come il nostro sistema naturale agisce in funzione di una meravigliosa e potente Legge scaturita da una Mente Onnipotente. Il Caos non esiste perchè dove c’è il caos non vi può essere l’Ordine. La natura dimostra come tutte le cose sono ordinate e in funzione di un preciso scopo, concatenate a formare un meraviglioso disegno che è il riflesso del pensiero divino. Alla fine gli italiani lo hanno capito. Alcuni chiaramente e altri solo lo hanno intuito ma tanto basta. Questo referendum non è stato solo dei Cattolici ma di tutti quei Giusti che, pur non essendo cattolici, hanno la sensibilità di interpretare correttamente la Legge Naturale che è inscritta in ogni persona. Così come diceva San Paolo, anche chi non è cattolico può essere un Giusto se ascolta la Legge Naturale che Dio gli ha fornito e che compone la sua stessa essenza strutturale, psicologica e spirituale. E questo è da sottolineare pubblicamente. 4. Io non ho conosciuto Don Giussani e non mi immagino ciò che avrebbe potuto dire in questo caso ma di una cosa sono più che certa: la morte di Don Giussani prima, seguita a ruota da quella di Papa Giovanni Paolo II non sono “un caso”. Io penso che, lassù nel cielo, Giovanni Paolo II e Don Giussani abbianon convocato un Simposium con tutti i Santi del Paradiso, Maria Vergine compresa, per supplicare il Padre Eterno che ci metta una mano sulla testa. Io sono fermamente convinta che l’impegno che ci abbiamo messo, cattolici e giusti, ognuno a suo modo per ciò che ognuno di noi aveva la capacità di fare, ha commosso il Padre Eterno perchè ha visto che eravamo sinceri che veramente volevamo fare del bene. Le preghiere si sono alzate nel cielo e sono arrivate a destinazione e, come ha già detto il Cristo: “Se avrete fede smuoverete le montagne”.

Barbara Testa

Con l’astensione di massa ai referendum si è voluto dare un chiaro segnale, appunto ogni vita umana è sacra e la politica dei politicanti è morta, siamo e saremo sempre più distaccati da chi vorrebbe manipolare con mere scuse la creatura di Dio sia essa a qualsiasi stadio, ma sempre e comunque una vita.
Credere nei valori, unica via contro il nichilismo totale, a cui diremo sempre no, la chiesa è l’ultimo baluardo contro il Nulla, portiamo sempre avanti gli insegnamenti di Papa Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto XVI, in essi è forte la voce di Cristo, ultima speranza.

Cordialmente

fulvio valagussa

Caro Antonio, ti voglio fare conoscere il mio pensiero sull’argomento partento da un punto di vista privilegiato, quello della gente.
La vittoria dell’astensionismo è inquadrabile in questo modo:
1) Da qualche anno la gente non è piu’ interessata ai referendum, è non va a votare (ed è il caso di referendum recenti dove erano in ballo anche questioni sociali concrete(art. 18 statuto lavoratori)
2) di quelli che si sono astenuti solo una minima parte lo ha fatto consapevolmente, seguendo i dettami della coscienza, la maggior parte dei non votanti non si è neanche posto il problema perchè votare? di cosa si tratta? come devo comportarmi? (nonostante il bombardamento mass mediatico)
3) Mi ha molto colpito che ci siano stati 10.000.000 milioni di italiani che abbiano votato si! (consapevolmente)
4) Alla fine della della campagna abbiamo speso tempo e denaro per proteggere (provvisoriamente) una legge non Cattolica.
Conclusioni, (penso realistiche), lo sforzo che fautori del si, e del non voto hanno profuso per orientare i cittadini non ha cambiato di molto gli esiti, qualsiasi altro referendum su qualsiasi altra questione non avrebbe raggiunto il quorum (il quorum si raggiungerà solo quando si darà nei referendum la possibilità di accrescere il conto in banca).
Non interessa l’etica, non interessano le leggi, non interessa l’impegno sociale, non interessa la famiglia, (se no ci batteremmo per modificare leggi che gia ci sono e che ledono la vita e la famiglia), all’uomo medio di oggi i grandi temi della vita sono estranei, siamo troppo impegnati a tirare avanti la giornata a pagare le bollette e a litigare col vicino di casa, il massimo impegno che possiamo profondere e quello di stordirci per non pensare, spettacoli tv, concerti, discoteche, calcio, cinema e ognuno per se e il caso per tutti.
La dirigenza di questo paese è anticristiana, ma la base é: non so perchè vivo!
La mia conclusione é questa: di fronte alla maggioranza del popolo indifferente una minoranza ha potere di imporre le proprie scelte, alla fine ci troviamo con una legge non cattolica che sicuramente per via parlamentare sarà peggiorata.
Speriamo che l’italia si svegli, se no non ci salveranno neanche i pellegrinaggi a medjugorie.
Grazie Antonio,per quello che fai per questa Italia.

Penso che occorra ricostruire pazientemente la democrazia Cristiana per evitare che i Cattolici siano sempre a rimorchio delle varie ideologie o confusi tra esse o dai vari prospettati paartiti unici. C’ anche da dire che a mio avviso una chiara presenza Cattolica nella democrazia italiana, troppo in fretta abbandonata, porterebbe più chiarezza in tutti. Ciao

Antonio Nazzareno.

Caro Antonio,
Mi permetto di darti del tu, non per mancanza di rispetto, ma per una stima e profonda condivisione del tuo pensiero e per una immediatezza di linguaggio.
Il nome di Don Giussani e l’essenza racchiusa in quelle due parole Comunione e Liberazione, rimangono, per me ancora da scoprire. Dopo la sua morte, sono stato più volte tentato di acquistare e leggere i suoi scritti, ma ho sempre desistito. Ho anche visto uno speciale dedicato alla sua vita, ma distrattamente.
L’essenza di un uomo, non si conosce solo attraverso i suoi scritti o dalla conoscenza personale, ma dalla sua proiezione nel quotidiano. Toccare con mano quanto è radicato nella vita di chi segue un movimento, un’associazione e un partito.
Oggi mi rendo conto che gli incontri della vita, non sono governati dalla casualità e anche se cerchi di frenarli, un giorno o l’altro ti si presenteranno di nuovo. Possiamo dire che sono solo rimandati a tempi più maturi. Ciò che deve accadere, accadrà! Accadrà, non per nostra volontà, ma per volontà di Dio.
Sere fa, ho avuto il primo incontro con la scuola di comunità ed ho incominciato a leggere “Perchè la Chiesa” di L.Giussani.
“IlCristianesimo non nasce come frutto di una nostra cultura o come scoperta della nostra intelligenza: il Cristianesimo non si comunica al mondo come frutto della modernità o della efficacia delle nostre iniziative. Il Cristianesimo nasce e si diffonde nel mondo per la presenza della ‘potenza di Dio’
L’uomo è il ponte del cristianesimo, ma l’artefice è il Verbo che si è fatto carne e ed è venuto ad abitare insieme a noi.
Don Giussani, commenterebbe i fatti accaduti in questi giorni cosi: “ L’umano e il divino attraverso il primo si comunica”.
La vita in questi referendum non è stata difese che da pochi cattolici. Anzi, è apparso sui giornali l’invito di un sacerdote di andare a votare, ma questo non deve essere motivo di scandalo o di giudizio, come spiegherò.
Secondo quanto mi è parso di capire, da primo incontro con il pensiero di Don Giussani, Dio si rivela attraverso gli uomini, tutti. Uomini che si portano addosso, come dice S. Agostino nelle Confessioni il loro destino mortale e sono piccole particelle del creato. Uomini che rimangono tali con la loro mentalità e temperamento e ancorate al momento storico-culturale. Voglio, dire, che attraverso coloro che credevamo contro i nostri ideali cristiani, Dio si è manifestato, parlo dei tanti Giuliano Ferrara e Oriana Fallaci. Non è sorprendente? No, perchè se abbiamo interiorizzato e metabolizzato quello che Don Giussani scrive nel suo testo, possiamo affermare che non c’è bisogno di far ripartire il cristianesimo, forse non si è mai fermato. È in continuo movimento, solo che noi non siamo in grado di vederlo. Perchè Cristo si rivela e fa passare il suo messaggio attraverso l’uomo, l’ effimero, così come appare. Tu l’hai constatato con il tuo libro su Medjugorje. Don Giussani, m’insegni, dice che Dio passa attraverso uomini indegni, genitori incapaci, figli ribelli, mentitori, imbroglioni… Possiamo, comunque, instaurare un dialogo sereno con chi ha volontà e predisposizione per ascoltare e confrontarsi. Ed ecco le parole di Don Giussani da te riportate:
Questa potenza di Dio si rivela in fatti, avvenimenti, che costituiscono una realtà nuova dentro il mondo, una realtà viva, in movimento, e quindi una storia eccezionale e imprevedibile dentro la storia degli uomini e delle cose.
La realtà cristiana è il mistero di Dio che è entrato nel mondo come una storia umana. E’ solo la potenza di Dio che dovunque inizia, diffonde, conduce avanti il Cristianesimo, negli individui e nelle società”.

Ciao Silvio

Hai detto bene Antonio, l’esito del referendum ha lasciato di stucco anche noi astensionisti, che tallonati dal colosso mediatico quasi tutto a favore del sì, avevamo finito per credere di essere rimasti davvero in pochi a sostenere quel patrimonio di idee e valori che hanno fatto da culla all’embrione, proteggendolo idealmente con amore e sommo rispetto. Vedere anche noti esponenti politici che da sempre si professano cattolici, scagliarsi contro la Chiesa, è stata per tutti noi dura da affrontare; mi viene in mente un passo del salmo 54:” Se mi avesse insultato un nemico, l’avrei sopportato; se fosse insorto contro di me un avversario, da lui mi sarei nascosto. Ma sei tu, mio compagno, mio amico, mio confidente; ci legava una dolce amicizia, verso la casa di Dio camminavamo in festa”.
Assaporo ancora questa vittoria che non è la mia nè la tua, perchè abbiamo raccolto ciò che noi non avevamo seminato; e penso al Grande Seminatore che da giorni aveva arato e preparato terreni così diversi e così distanti, ma che al momento opportuno hanno saputo dare tutti indistintamente buoni frutti; e un pò piango di gioia nell’immaginare il Buon Vento che ha sparso in poco tempo il buon seme. Credo che abbiamo tutti noi, ottimi motivi per ricordare questo tempo alla stregua di altri in cui mirabili interventi biblici di Dio hanno capovolto esiti dati già per scontati. Ma stiamo tutti ancora all’erta, in vivace unione di preghiera, perchè questa è solo la prima battaglia!

Isamar

Carissimo Antonio, grazie anche stavolta per le tue preziosissime riflessioni, che unite alle parole di don Giussani sono andate diritte al cuore.
Come sempre ciò che realmente infastidisce dei cristiani e del Cristianesimo è l’essere vivi dentro la storia. Il Cristiano piace se sta in Chiesa, se prega (o meglio ancora marcia) per la pace…. Insomma se è non infastidisce o se è politicamente corretto. Ma non può essere così, perché il Cristianesimo è entrato nel mondo con un fatto sconvolgente, la venuta di Cristo, che ha addirittura cambiato in maniera radicale la storia dell’uomo, di ogni uomo. E’ questo FATTO che infastidisce perchè non può non lasciare inquieto chi solo per un attimo ci pensa davvero. La “vittoria” referendaria non ha certo bisogno di trionfalismi, anche perché non era una gara, bensì un disperato tentativo di difendere le vita. Pensare che vi sia chi è disposto a metterla in discussione fa accapponare la pelle. Certo ha provocato in me un trionfalismo del cuore, perché mi ha fatto sentire meno sola in questa battaglia, che peraltro non è un’esclusiva dei cattolici, ma di chi ha a cuore un destino buono per l’umanità.

Daniela

Caro Socci, leggendo la sua newsletter riguardo il testo di don Giussani mi sono lasciato un po’ provocare.
Comincio il mio pensiero dicendole che, quando lei afferma che “noi dovremmo far capire…la necessità..di una vera educazione del popolo rispettosa della sua storia e della sua tradizione umana e cristiana”, ha perfettamente ragione. Ma sa,la schiacciante vittoria dell’astensionismo all’ultimo referendum mi ha fatto pensare molto. Soprattutto mi sono accorto (spero di non prendermi già abbagli) che una buona base di questa vera educazione umana e cristiana in Italia c’è, e una buona dose di quel 74,1% di astensionisti lo dimostra. Allo stesso modo mi ha fatto riflettere la manifestazione di sabato scorso a Madrid dei cattolici spagnoli contro la deriva zapateriana del loro Paese. Così mi fan riflettere le testimonianze che in questi giorni ci giungono dalla Cina sulle conversioni di ex-comunisti. Non so se tutti questi avvenimenti abbiano un filo conduttore o siano venuti a caso, mi pare però che i cristiani oggi stiano cominciando a prendere un po’ più sul serio e a considerare che come dice il Gius “la realtà umana è il mistero di Dio che è entrato nel mondo come una storia umana”. L’assoluta gratuità e l’irrimediabile storicità penso siano due caratteri fondamentali di questa esperienza di fede, che permettono al cristiano di prodigarsi in tutti i modi nella vita quotidiana per testimoniare quella Bellezza carnalmente incontrata. Le battaglie referendartie e politiche ddi questi ultimi tempi intraprese dai cristiani testimoniano una presa di coscienza da parte del popolo della Chiesa che è nel quotidiano e nel reale che si è chiamati a combattere, perchè lì si manifesta la realtà nuova attraverso la potenza di Dio.
Salutandola, caro Antonio, le volevo dire però che l’ulima parte della sua lettera non l’ho molto capita. Mi piacerebbe se lei prossimamente ci approfondisse la questione della riduzione secolarista e della riduzione religiosa del cattolicesimo attuale.
Grazie
Giovanni Bucchi

Ci sono cose che la ragione umana, soprattutto se non in armonia con la fede, difficilmente riesce a metabolizzare e a far proprie! Tutto ciò che non è in grado di catalogare, etichettare, definire nei minimi particolari, lo stigmatizza come incomprensibile. E’ ciò che è successo, più o meno, con gli ultimi referendum! L’Italia è diventata improvvisamente cristiana nel pieno senso della parola? Da dove deriva questo comune senso di difesa di un principio morale, quando da tutte le parti era dato per certo che ci saremmo accodati ad altri paesi che, in nome del progresso, erano e sono su posizioni innovatrici? La risposta, dal mio punto di vista è una sola: quel Dio che si è fatto sentire in tutta la sua potenza. Il suo Spirito, infuso nell’uomo con la creazione, ha parlato ed ha fatto dire all’uomo un no globale, totale, univoco. E’ una nuova Pentecoste: milioni di persone, in posti diversi, sconosciuti l’uno all’altro, in questa occasione hanno parlato tutti la stessa lingua, e tutti l’hanno compresa! Il grandioso è appunto in questo; in questo miracolo di un Dio che si manifesta e parla attraverso le creature da Lui create; è l’ennesima conferma che l’uomo, e non Dio, con le sue scelte contribuisce a trasformare la terra e quanto vi è in essa: se ascolta la voce di Dio, la sua opera si trasforma in armonia ed il creato ne esulta; se chiude i propri orecchi, la sua opera trasforma l’armonia in disordine con le conseguenze che ne derivano!

Pertanto, alla luce di questa rinnovata e ritrovata unità, è bene per tutti capire che alcuni limiti sono invalicabili; che è giunto il momento di dire basta all’incessante corsa verso un benessere che, 1° non c’è, 2° è fasullo come chi lo propone.

Per dirla con S. Tommaso “Verum non est vero contrarium” (non esiste una verità contraria ad un’altra verità): per il cristiano, cioè, se è Dio l’unico fine e l’unica felicità, non può essercene un’altra sotto nessuna forma, sotto nessun aspetto che abbia la stessa valenza! Da qui bisogna ripartire, secondo me, per ridare impulso ad una fede affiacchita dalle illusioni propinateci in modo massiccio negli ultimi venti anni! E questo i giovani l’hanno capito! Grazie a loro, forse il mondo comincia piano piano a cambiare!

Giuseppe Carusillo

Don Giussani aveva, visto giusto nel 64, certamente con largo anticipo sui tempi e con carisma profetico.
Il Signore Gesù opera, a noi sta solamente dire Sì.
Da dove ripartire dopo il referendum?
Dalla preghiera comunitaria, i Cristiani devono innanzitutto “incontrare Gesù” ed è nella preghiera che avviene l’incontro.
Pregando insieme,il Signore genera la “COMUNIONE” che fa nascere l’amicizia vera, quella che viene da Cristo, e non da i nostri sentimenti o idee. Per troppo tempo una cultura del fare ha soppiantato il mettersi in ascolto.
Che cosa vuole Gesù da me?
Questa è la domanda che fa scaturire il rinnovamento nella persona, perchè il Signore trova spazio per agire, non siamo noi gli artefici del rinnovamento.
Dopo di che tutto pian piano diventa più chiaro; Ed è sempre più evidente, sopratutto dopo l’11 settembre 2001,che le categorie della politica, progressista -conservatore, non dicono più, niente, sono categorie morte.
Un Cattolico, che abbia vissuto, con fede il Pontificato, di Giovanni PaoloII, il passaggio al nuovo Papa Benedetto XVI, DOVREBBE SENTIRE, CHE SOLO IN CRISTO, si può cercare di comprendere i tempi in cui viviamo, e solo in Cristo si possono trovare le risposte concrete per qualsiasi problema umano, perchè solo Cristo realizza l’uomo.
Lo dico con amore, senza fanatismo, senza volere fare opera di coercizione, ma lo dico perchè ne ho fatto l’esperienza.
Tutto parte da noi,dalla nostra decisione di dire Sì a Cristo.
Ognuno con i doni che ha ricevuto, nell’ambiente di lavoro,con le persone che incontri….. Abbiamo bisogno di chiedere, ogni giorno, di riuscire ad affidarci….. Per troppo tempo, qui nelle mie zone, ancora oggi, nelle Parrocchie, si è “Fatto” senza Cristo, senza chiedere, senza affidamento. Giovanni paoloII è stato, il TOTUS TUUS.

Camellini Antonio.

Caro Antonio,
ho sentito come se si spezzassero delle catene il giorno in cui si e` visto che il referendum non era passato.
Per la prima volta una delle cosiddette “battaglie di civilta`” non si e` concretizzata; Sembra finalmente essersi spezzato quel filo di “progresso lineare e continuo” di un uomo che riesce a costruire il suo destino da solo, senza Dio.
Penso alla torre di Babele: si e` fermata perche` i costruttori non riuscivano piu` ad intendersi. I tele-oratori di oggi non riescono piu` a farsi capire dal loro pubblico.
Forse la maggior parte dei non-votanti hanno non-votato per motivi non strettamente legati a quello che hanno detto i vescovi, appoggiati in questo dal Papa.
Tuttavia qualche cosa si e` spezzato.
Continuiamo a pregare e a credere; anche perche` sarebbe bello vedere una rinascita genuina del nostro popolo.

Marcello.

Fonte: AntonioSocci.it

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