Ciò che avevamo visto avrebbe cambiato radicalmente noi, le nostre famiglie e milioni di persone nel mondo, ma al contempo provocato l’ira del regime jugoslavo. Temendo che la mia testimonianza fosse un pericolo per il loro potere, i comunisti mi considerarono ufficialmente un nemico dello stato, all’età di appena 16 anni. Forse i loro timori erano giustificati, perché avevo vissuto una cosa più grande del regime comunista – più grande, infatti, di qualsiasi cosa sulla terra… Avevo fatto l’esperienza dell’amore di Dio”.

Così Mirjana Soldo, una dei sei veggenti di Medjugorje, racconta, nel suo libro Il mio Cuore trionferà (Dominus Production Edizioni), le apparizioni della Madonna che lì iniziarono il 24 giugno 1981 Lei è anche la depositaria dei “dieci segreti” relativi al futuro del mondo e della Chiesa: riguardano eventi che saranno rivelati a tutti tre giorni prima del loro accadere.

Perché Medjugorje, come Fatima (dove fra l’altro furono predette la rivoluzione russa e la seconda guerra mondiale) è una profezia storica che – pur avendo al centro il tema della conversione personale – esprime un giudizio sulla storia presente del mondo e della Chiesa.

Il 28 agosto scorso la Santa Sede ha approvato i messaggi della “Regina della pace”, che continua a parlare ai veggenti. Non si è occupata però dei “segreti”, né si è pronunciata sulla soprannaturalità delle apparizioni (che potrebbe essere riconosciuta dal Papa quando si concluderanno).

La Chiesa ha dato a Medjugorje il massimo riconoscimento previsto dalle attuali norme sui presunti eventi soprannaturali. Ne ha anche apprezzato i frutti spirituali straordinari: a Medjugorje si recano circa 3 milioni di pellegrini ogni anno, sono state date più di 47 milioni di comunioni dal 1985 al 2024 e oltre un milione di sacerdoti (1.060.799) hanno concelebrato la Messa dal dicembre 1986 a giugno 2024.

La Santa Sede (la quale ha pure deciso che la Chiesa parrocchiale di Medjugorje sia chiesa giubilare) ha approvato specialmente i messaggi della Madonna che, il 25 di ogni mese, vengono dati a una dei veggenti.

Era atteso in particolare quello del 25 febbraio vista la generale situazione del mondo e della Chiesa. Eccone il testo: “Cari figli! Questo tempo primaverile sia per voi l’esortazione alla conversione personale affinché con le vostre vite possiate amare e pregare Dio al di sopra di ogni cosa, per tutti coloro che sono nel bisogno. Figlioli, siate le mie mani di pace e di preghiera, siate amore per tutti coloro che non amano, non pregano e non vogliono la pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”.

Colpisce l’addolorato riferimento a “coloro che non amano, non pregano e non vogliono la pace” in un momento in cui molte cancellerie europee (perlopiù di sinistra) si oppongono alla pacificazione in Ucraina voluta dagli Stati Uniti.

Il fatto poi che il messaggio inizi parlando della primavera e si concluda con la guerra, ricorda l’incipit di Resurrezione di Lev Tolstoj: “la primavera era primavera anche in città… Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli insetti, e i bambini. Ma gli uomini – i grandi, gli adulti – non smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera, non quella bellezza del mondo di Dio, data per il bene di tutte le creature, la bellezza che dispone alla pace, alla concordia e all’amore, ma sacro e importante fosse quello che loro stessi avevano inventato per dominarsi gli uni sugli altri”.

Antonio Socci

Da “Libero”, 1 marzo 2025