Ho ricevuto questo appello a pregare per la vita e lo faccio mio rilanciandolo a voi. Insieme a un appellodi Asianews per aiutare i cristiani pakistani e tutte le vittime del terremoto

DUE MINUTI PER LA VITA

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,

da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,

da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,

si elevi una supplica appassionata a Dio,

Creatore e amante della vita.”

(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

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Due minuti al giorno è il tempo che Ti invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di preghiera per la vita che è iniziata il 7 ottobre 2005, in occasione della festa della Beata Vergine del Rosario. Nella preghiera saranno ricordati:

i milioni di bambini coinvolti,
le donne che hanno abortito, quelle che stanno decidendo e sono ancora in tempo per tornare indietro
i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad una donna che sta decidendo in merito
i medici abortisti

Le preghiere (v. sotto) da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:

Salve Regina,
Preghiera finale dell’enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II,
Angelo di Dio,
Eterno riposo
Il tempo necessario è poco e nessuno può dire di non riuscire a trovarlo nella propria giornata.

Con questo progetto si mira a trovare 150.000 persone, ed oltre, che ogni giorno recitino queste preghiere. Il numero corrisponde a quello – volutamente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che avvengono ogni anno in Italia. Per raggiungere tale obiettivo abbiamo bisogno del tuo aiuto e della tua generosità per riuscire a coinvolgere quante più persone possibili, tutte quelle a cui sta a cuore la difesa della vita.

Unisciti quotidianamente alla preghiera e fai girare la voce!!

Ma servirà davvero per difendere la vita?

Noi ne siamo sicuri e lo confermano le parole di Giovanni Paolo II (Evangelium Vitae, n.100): “È certamente enorme la sproporzione che esiste tra i mezzi, numerosi e potenti, di cui sono dotate le forze operanti a sostegno della «cultura della morte» e quelli di cui dispongono i promotori di una «cultura della vita e dell’amore». Ma noi sappiamo di poter confidare sull’aiuto di Dio, al quale nulla è impossibile (cf. Mt 19, 26).”

Per richiedere ulteriori informazioni e comunicare la propria adesione:

scrivere a preghieraperlavita@gmail.com

oppure

telefonare o inviare un messaggio al numero 333.835.12.86

L’adesione deve avvenire indicando nome, cognome, località e provincia. Si considerano aderenti a due minuti per la vita solo coloro che abbiano comunicato i propri dati con una della modalità sopra indicate e si impegnino a recitare le preghiere ogni giorno.È possibile aderire e diventare promotori dell’iniziativa come associazioni, movimenti, gruppi parrocchiali…

I dati personali forniti in occasione dell’adesione saranno gestiti nel pieno rispetto del d.lgs. 196/2003, non saranno diffusi, né comunicati a terzi, né utilizzati per fini commerciali. Essi verranno conservati in un archivio, la cui consultazione è unicamente riservata agli organizzatori. In qualunque momento potranno essere esercitati i diritti di cui all’art. 7 e si potrà chiedere la cancellazione o la rettifica dei dati forniti e dell’indirizzo di posta elettronica, direttamente a preghieraperlavita@gmail.com o al numero 333.835.12.86. Il mancato conferimento dei dati comporterà l’impossibilità ad aderire all’iniziativa.

Iniziativa di preghiera per la vita

“[…] è urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero.”

(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Salve, Regina, madre di misericordia,

vita, dolcezza e speranza nostra, salve.

A te ricorriamo, esuli figli di Eva;

a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.

Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.

E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno.

O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

***

O Maria,
aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato
di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall’indifferenza
o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo
il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine
in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo
con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell’amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.

Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Evangelium Vitae sul valore e l’inviolabilità della vita umana, n.105

***

Angeli di Dio, che siete i loro custodi, illuminateli, custoditeli,

reggete e governate loro che vi furono affidati dalla pietà celeste.

Amen

***

L’eterno riposo dona loro, o Signore,

e splenda ad essi la luce perpetua.

Riposino in pace.

Amen

Giovanni Paolo II,prega per noi!

Maria, Regina della vita,prega per noi!

19 Ottobre 2005

PAKISTAN

Arcivescovo di Lahore: “Aiutateci, mancano fondi ed arriva l’inverno”

di Qaiser Felix

Mons. Saldanha racconta ad AsiaNews l’impegno dei cattolici pakistani per i sopravvissuti al terremoto e lancia l’allarme: servono con urgenza fondi per superare l’inverno. Fedeli di tutte le religioni si incontrano per raccogliere aiuti e pregare insieme.

Lahore (AsiaNews) – La generosità, il conforto e l’aiuto dei cristiani verso i terremotati è “continuo” nonostante “pioggia, freddo ed ormai anche la neve stiano aggiungendo miseria e morte alla sofferenza dei sopravvissuti”. Lo dice mons. John Saldanha, arcivescovo di Lahore, che rilancia ad AsiaNews l’allarme già segnalato dai dirigenti Caritas: servono soldi per comprare tende e vestiti caldi, al momento la prima e più urgente necessità.

La temperatura in Kashmir è infatti sotto lo 0°, gli aiuti internazionali sono lenti e la gente rischia di morire per fame e freddo. Le ultime stime parlano di 53 mila vittime, 60 mila feriti e 3 milioni di senzatetto in gravi necessità ma tra il 20 ed il 25 % dell’area colpita dalla scossa è tuttora inaccessibile a causa di frane e smottamenti e gli aiuti del governo e delle Ong non arrivano. Il presule racconta come i cattolici del Paese si impegnano per superare questa situazione.

La scuola del Sacro Cuore, gestita dalle Sorelle della carità di Gesù e Maria, raccoglie beni di prima necessità. Ogni volta che raggiungono una quota di beni stabilita sr. Martine de Porres e sr. Sophia, la preside, partono con l’autobus della scuola e distribuiscono di persona tutto ciò che hanno raccolto.

P. Miguel Angel Sdb, direttore dell’officina tecnica Don Bosco di Lahore, è partito il giorno dopo la prima scossa insieme ad un gruppo di tecnici che si sono formati nel suo laboratorio per aiutare l’esercito a scavare sotto le macerie del nord del Paese. Al momento, armati solo di torce, stanno cercando i superstiti fra le rovine di Muzaffarabad e la prima neve del Kashmir.

Bundu Khan, cattolico e parrocchiano della cattedrale di Lahore, ha un furgone. Subito dopo la scossa di sabato 8 ottobre, insieme al figlio, ha adibito il mezzo ad ambulanza ed ha iniziato il trasporto di malati. In alcuni casi si è spostato fino ad Islamabad.

La Caritas pakistana ha installato 6 punti di raccolta a Lahore dove è possibile fare donazioni di soldi o di beni: i carichi vengono poi consegnati all’esercito che provvede al trasporto con elicotteri laddove non esistono più strade agibili. L’organizzazione cattolica ha inoltre distaccato 2 medici con il gruppo di primo soccorso delle Forze armate.

A Sukheki – 80 chilometri ad ovest di Lahore, nei pressi del santuario mariano di Mariamabad – Zafar George, preside di una scuola cristiana, ha aperto una raccolta fondi insieme ad amici musulmani. Hanno ricevuto 300 mila rupie pakistane (circa 5 mila dollari americani) che hanno speso per acquistare razioni e vestiti. Insieme sono poi partiti verso il nord del Paese dove stanno distribuendo aiuto ai sopravvissuti.

L’emergenza spinge alla collaborazione interreligiosa. Il Consiglio nazionale per il Dialogo interreligioso ha organizzato il 17 ottobre una raccolta fondi davanti al Lahore Press Club. Presenti i leader cattolici, cristiani, musulmani, indù, sikh e parsi che, insieme, hanno invitato “tutti i fedeli di tutte le fedi” a donare “con il cuore aperto”. Alla fine della raccolta i religiosi hanno pregato insieme per le vittime del terremoto ed hanno siglato un documento congiunto in cui chiedono al governo di fare “il più possibile” per arginare la crisi.

Mons. Saldanha chiede ad AsiaNews di rilanciare il suo appello: gli aiuti sono lenti e molte persone hanno urgenti necessità. Chi volesse fare una donazione può farlo alle coordinate della Standard Chartered Bank, The Mall, Lahore. Il numero di conto è 05 4421787-79

Fonte: AntonioSocci.it

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