Oggi – a proposito della guerra in Ucraina – il famoso “elefante nella stanza”, cioè la clamorosa verità che si finge di non vedere, è rappresentato dalla contrapposizione fra gran parte degli italiani e il Palazzo della politica e dei media.

Il Parlamento, quasi all’unanimità, ha deciso di inviare armi in Ucraina, con il sostegno del sistema mediatico. Angelo Panebianco, in un editoriale sul Corriere della sera, ha rilevato che su questo invio di armi c’è “l’opposizione di alcuni, pochi ma forse non del tutto isolati nella pubblica opinione”.

In realtà l’acuto analista non vede l’elefante, perché, con buona pace sua e del Corriere, la gran maggioranza dell’opinione pubblica ha espresso un clamoroso e sorprendente “no”. È incredibile che sia stata snobbata sia dalla politica che dai media.

Il primo sondaggio, uscito su “Domani” all’inizio di marzo, ha svelato che per il 76 per cento degli italiani non si deve dare “nessun sostegno militare alla guerra”.

A metà del mese EMG per Agorà ha chiesto “lei è d’accordo con l’invio all’Ucraina di armi da parte dell’Italia?”. Il 33 per cento ha detto sì, il 12 per cento non risponde e il 55 per cento ha risposto no.

Sono risultati impressionanti perché contrapposti alla sostanziale unanimità del Parlamento sull’invio di armi. Ancor più straordinari se si considera il “bombardamento” mediatico molto emotivo di queste settimane. Continua