Quel 28 giugno 1914, a Sarajevo, in Bosnia che era parte dell’Impero austro-ungarico, si festeggiava San Vito e l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono asburgico, arrivato in visita alla città, ne percorreva le vie su un’auto scoperta.

Ad un certo punto un terrorista serbo-bosniaco scagliò contro il corteo una bomba che però rimbalzò sull’auto dell’arciduca ed esplose sotto un altro veicolo senza alcun danno per Francesco Ferdinando e la moglie.

Dopo una cerimonia in municipio, il corteo tornò nelle vie, “ma l’autista” dell’Arciduca, spiega Roberto De Mattei nel libro Infelix Austria?, “sbagliò strada e si trovò di fronte all’osteria” dov’era Gavrilo Princip che faceva parte dello stesso gruppo terroristico e che, vedendo l’Arciduca, gli sparò e lo uccise. Continua