L’estate è un tempo metafisico non solo per chi sceglie come meta la bellezza solitaria delle montagne o il silenzio degli eremi (sempre più ricercati) o la tranquillità degli agriturismi.

E’ un tempo metafisico perché è la stagione del viaggio, del sogno, dell’altrove, dell’uscita dal tempo e dallo spazio consueti. Perciò è anche il tempo della fuga, di una parvenza di liberazione dalle catene e dai pesi del quotidiano. O magari – in tempi di ristrettezze economiche – è (quantomeno) la fantasia della fuga (che non costa niente). Continua