IL GOTICO SIMBOLO DEL CRISTIANESIMO. DOVE SI CADE VERSO L’ALTO E TUTTO DIVIENE LUCE
“L’asse del globo si è inclinato e la grazia ha toccato i nostri leader. Permettetemi di chiamarlo il miracolo di Notre-Dame. Anche un agnostico può credere nelle forze spirituali”.
Così Pascal Bruckner ha concluso un suo articolo sulla riapertura solenne della cattedrale di Parigi, con la presenza di molti statisti che hanno potuto dialogare in un’atmosfera di pace.
Ma la vicenda di questo gioiello gotico aveva toccato corde profonde in tutti fin dal devastante incendio del 2019. La commozione, la preghiera della folla, addirittura le conversioni (come quella testimoniata da uno dei vigili del fuoco accorsi per domare le fiamme) hanno caratterizzato non solo quei primi momenti, ma anche i successivi (peraltro in Francia ci sono migliaia di battesimi di adulti, ogni anno in aumento).
Lo si è visto dall’enormità delle donazioni ricevute da tutto il mondo (anche da non cristiani) e lo hanno vissuto e testimoniato le migliaia di persone che dal 2019 sono state impegnate nella ricostruzione e nel restauro della cattedrale.
È stata la riscoperta di un’anima e di una genialità che stanno nel profondo della nostra storia: “Abbiamo provato un’ammirazione incredibile per l’audacia dei costruttori della Cattedrale. Ci siamo sentiti come sulle spalle dei giganti che ci hanno preceduto”, ha dichiarato Philippe Jost, capo generale del cantiere (oltretutto si sono scoperti anche migliaia di pezzi scolpiti che erano nascosti nella grande cattedrale, alcuni dei quali sono esposti al Museo di Cluny fino al 16 marzo).
Perfino il laico Emmanuel Macron era visibilmente commosso: “Momento storico. Insieme abbiamo ricostruito Notre-Dame. Cuore di Parigi. Anima della Francia. Gioiello dell’umanità”.
Di colpo ci è apparsa nel suo splendore la bellezza da cui noi veniamo Cos’è che abbiamo tutti intuito? Scrive lo storico Roberto De Mattei: “I costruttori di Notre-Dame si sono ispirati a un’idea di ordine, di misura, di armonia, che hanno espresso in luce e in pietra. Quest’idea è una concezione del mondo, ordinata a Dio, la stessa concezione del mondo architettonica che è espressa nella Summa Theologiae di san Tommaso d’Aquino e in quell’altra summa del pensiero umano che è la Divina Commedia di Dante Alighieri”.
La civiltà che costruì queste cattedrali è quella che ha “inventato” le università (cattedrali del sapere) e gli ospedali (cattedrali della sofferenza umana e della carità). Altro che secoli bui. Luce abbagliante.
Proprio la luce e lo slancio verso il cielo sono l’anima dell’architettura gotica. Lo ha spiegato Otto von Simon nel libro La cattedrale gotica. Il concetto medievale di ordine (Il Mulino) che inizia così: “Questo libro si propone di interpretare l’architettura gotica come immagine, più precisamente come rappresentazione di una realtà soprannaturale”. Ciò era chiaro a tutti, a quel tempo, ma “per noi invece è diventato meno comprensibile… Come simbolo del ‘Regno di Dio sulla terra’ la cattedrale vegliava sulla città e i suoi abitanti”.
Cosa caratterizza il gotico? La volta a nervature, l’arco a sesto acuto e l’arco rampante? In realtà questi sono mezzi costruttivi. Lo scopo è “l’impiego della luce e il rapporto… fra struttura e aspetto… La parete gotica sembra esser porosa: la luce l’attraversa e la permea, trasfigurandola”.
Infatti le vetrate dipinte sono pareti trasfigurate della luce. E lo scopo, anche delle guglie, è mostrare il potere attrattivo del cielo che vince la forza di gravità e trasforma tutto. È la forza della Grazia.
Antonio Socci
Da “Libero”, 21 dicembre 2024