Il quotidiano “Libero” mi ha chiesto un “proposito” per il 2025. Ecco qua.
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“La vita è difficile da vivere… Si fatica e si lotta… Ma un giorno la terra ci rivolge il suo sorriso primitivo e ingenuo; e allora è come se in noi venissero d’un tratto cancellate e le lotte e la vita. Milioni di uomini hanno contemplato questo paesaggio, che per me è come il primo sorriso del mondo. Mi fa andare fuori di me”.
Così Albert Camus scriveva nei suoi taccuini contemplando Firenze dall’alto della collina di Fiesole. Il mio proposito per il 2025 è raccontare questo “sorriso del mondo”, portando a termine il libro su Firenze preannunciato alla fine del mio Dio abita in Toscana.
Non che Firenze manchi, in questo volume, anzi c’è pure tutta la glorificazione sua e della Toscana fatta nella Roma rinascimentale per volere dei Papi.
Del resto basta che i pellegrini del Giubileo guardino la cupola di San Pietro per ricordare Firenze. Infatti fu realizzata, spiega Timothy Verdon, non riprendendo il progetto bramantesco che evocava la cupola del Pantheon, ma su disegno di Michelangelo ispiratosi alla cupola del Duomo fiorentino, il capolavoro di Filippo Brunelleschi.
Questa città delle meraviglie fonde insieme Roma, Atene e Gerusalemme. Ma non solo. È nel tempo e nell’eternità, dove la portò la poesia di Dante con il sorriso di Beatrice.
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