Sulla strage di Parigi, Bergoglio è apparso timidissimo e fioco. Dov’è finita l’indignazione? E quel “vergogna! vergogna!” sfoderato contro gli europei colpevoli di non abbattere le frontiere? Dov’è la verve polemica con cui ogni mattina, da Santa Marta, bastona i cattolici accusandoli di fondamentalismo?

Nulla di nulla. Sulla strage di Parigi Bergoglio è riuscito solo a dire due parole di circostanza. Fra cui:
“Non capisco, ma queste cose sono difficili da capire”.

DIFFICILI DA CAPIRE? … E STUDIARE UN PO’ LA STORIA DELL’ISLAM PER CAPIRE COSA E’ L’ISLAMISMO O COSA E’ IL JIHADISMO ISLAMICO, NO? 
NON E’ DIFFICILE CAPIRE “QUESTE COSE” … MAGARI BERGOGLIO POTREBBE ANCHE LEGGERSI IL DISCORSO DI RATISBONA DI BENEDETTO XVI E IMPARARE…

Certo, c’è un abisso fra la capacità di illuminare le coscienze di Benedetto XVI e i balbettii politically correct di Bergoglio (obiettivamente del tutto inadeguato per quel ministero)…
Ma alcune considerazioni leali potrebbe e dovrebbe farle pure papa Bergoglio…
Ammettere di non aver dato ascolto – e anzi aver boicottato – Benedetto XVI per il discorso di Ratisbona, no?
E una piccola autocritica no? Si ricorda bene l’infelicissima frase bergogliana – all’indomani della strage a Charlie Hebdo – quando il papa argentino disse: “se uno dice una parolaccia contro la mia mamma, si aspetti un pugno”. Bergoglio non è imbarazzato per aver detto queste parole?
E un’autocritica per aver delegittimato in partenza (agosto 2014), ogni intervento di polizia internazionale per fermare l’Isis ai primi massacri in Iraq?
E un’autocritica per aver abbandonato i cristiani perseguitati nei regimi fondamentalisti islamici come Asia Bibi in Pakistan?
E ammettere di aver ecceduto in ecumenismo (preghiera in Moschea verso la Mecca, Ramadan, Corano), senza pretendere il rispetto della libertà religiosa nel mondo musulmano, no?
E aver sbagliato a teorizzare l’abbattimento delle frontiere e l’invasione d’Italia e d’Europa, no?

PS Poche righe sul desolante comunicato di don Carron, attuale responsabile pro-tempore di CL che ha portato questo movimento sulla via opposta a quella tracciata da don Giussani.

Carron – solitamente da me criticato perché ha sottratto a CL ogni capacità di presenza pubblica e di giudizio culturale  sulla realtà presente – stavolta ha voluto fare un comunicato, tanto per timbrare il cartellino. E fa quasi rimpiangere gli anni in cui taceva.

Infatti, evitando accuratamente di considerare i fatti, li elude con considerazioni generiche sulla condizione umana che – com’è noto – è effimera: “la vita di ciascuno è appesa a un filo”. Questo scrive. Testuale. Come se si stesse parlando di un terremoto, di uno tsunami o di un qualsiasi disastro naturale.

MA QUA ABBIAMO A CHE FARE COL MALE MORALE ED E’ UN OBBLIGO PRENDERE POSIZIONE SUL BENE E SUL MALE ! CHE RAZZA DI EDUCAZIONE SI PUO’ DARE AI NOSTRI FIGLI SE NON SI INSEGNA LORO ANZITUTTO A DISTINGUERE IL BENE DAL MALE, LA VERITA’ DALLA MENZOGNA, I CARNEFICI DALLE VITTIME? E SE NON SI INSEGNA LORO (COME FACEVA DON GIUSSANI) COS’E’ L’IDEOLOGIA, SPECIE NEL NOSTRO SECOLO, E QUESTA IDEOLOGIA JIHADISTA IN PARTICOLARE, NEL SUO SIGNIFICATO VIOLENTO?

Carron in questo comunicato fa finta di non vedere che qua trattasi di un massacro ideologico e di una ideologia religiosa – quella jihadista – che semina terrore e morte in tutto il mondo (specie contro i cristiani), che continua a minacciarci e che non nasce oggi, ma ha una storia.

Se non si riconosce la verità dei fatti non si può iniziare nemmeno un serio e sincero dialogo con quei musulmani che, come noi, condannano questi eccidi. Non si è capaci quindi di aiutare una riflessione critica profonda.

E’ possibile pronunciarsi sulla strage di Parigi evitando clamorosamente di nominare chi e perché ha perpetrato il massacro che purtroppo non è nemmeno il primo e non sarà l’ultimo della serie?

Sarebbe come se davanti agli anni di piombo o davanti alle stragi del comunismo o a quelle del nazismo, noi – senza considerare gli autori di quei misfatti e le loro ideologie – ce la cavassimo dicendo: “eh, sai com’è, oggi ci siamo, domani non più”. Come se fosse la fatalità ad aver provocato tutti quei morti.

VI PARE SERIO? SAREBBE QUESTA UNA SERIA EDUCAZIONE DEI GIOVANI AL DISCERNIMENTO? E’ CON CON QUESTO “CORAGGIO”, CON QUESTA “PROFONDITA'” E CON QUESTO “TEMPERAMENTO UMANO” CHE CARRON PENSA DI TESTIMONIARE IL SENSO DELLA VITA? 

Per abbeverarsi invece a un giudizio cattolico ecco qui il Discorso di Ratisbona di Benedetto XVI. Lo si rilegga con attenzione. E qui una riflessione su una certa storia spirituale della Francia…

 

Antonio Socci

 

Print Friendly, PDF & Email