La cosa più “irriverente”, sul viaggio in Iraq del pontefice argentino, l’ha scritta Dagospia in uno dei suoi titoli notoriamente scanzonati, ma spesso efficaci: “Andare a cercarsi le rogne. Non c’è stato verso di far capire a papa Francesco che forse era il caso di rinunciare al viaggio in Iraq”.

Sotto il titolo era riprodotto l’articolo di Gian Guido Vecchi, pubblicato dal “Corriere della sera”, dove si sottolineavano due dati importanti.

Il primo notissimo: tutti sanno che l’Iraq è in assoluto una delle aree più pericolose del globo, perché è ancora instabile e vi imperversano organizzazioni terroristiche (“il 21 gennaio, a Baghdad, due islamisti si sono fatti esplodere nel mercato e hanno ucciso 32 persone. Il 15 febbraio” ricorda Vecchi “sono stati lanciati tre razzi sull’aeroporto di Erbil, a Nord, nel Kurdistan iracheno, dove il Papa atterrerà con un volo interno domenica”).

L’altro dato è meno noto, ma altrettanto drammatico: anche in Iraq si è scatenato il Covid, i casi sono in forte aumento e proprio in questi giorni il Paese è in lockdown. Dunque era proprio il caso di andare là adesso? Continua

PADRE JACQUES HAMEL, 86 ANNI ERA UN SACERDOTE FRANCESE ED E’ STATO SGOZZATO DURANTE LA MESSA, A ROUEN, DA DUE TERRORISTI CHE HANNO FATTO IRRUZIONE TENENDO IN MANO DEI COLTELLI.
ANCHE UN’ALTRA PERSONA (FORSE UNA SUORA) E’ STATA GRAVEMENTE FERITA.
PADRE JACQUES, CIOE’ GIACOMO: IERI ERA SAN GIACOMO. E’ IL NOME DEL PRIMO APOSTOLO A MORIRE MARTIRE.
L’ISIS HA RIVENDICATO QUESTA MATTANZA E QUESTA PROFANAZIONE DI UNA CHIESA.
E BERGOGLIO COSA DICE?
STAVOLTA NON POTEVA USARE LE SUE SOLITE PRETESTUOSE SPIEGAZIONI (I MERCANTI DI FUCILI, L’OCCIDENTE EC): INFATTI SIAMO DI FRONTE AL CHIARO ODIO ANTICRISTIANO CHE HA MACELLATO UN POVERO, ANZIANO, INERME E INNOCENTE SACERDOTE DI CRISTO CON UN COLTELLO…
DUNQUE BERGOGLIO NON PERVENUTO.
A QUANTO PARE LUI SEGUE, DISCIPLINATAMENTE, L’ATTEGGIAMENTO DETTATO DA OBAMA CHE NON VUOLE NEMMENO MAI PRONUNCIARE LA PAROLA “ISLAMICO” DI FRONTE AGLI ATTACCHI DEL TERRORISMO.
INFATTI SI E’ SENTITO SOLO IL BALBETTIO IMBARAZZATO E GENERICO DEL PORTAVOCE VATICANO
QUASI MAI UNA POSIZIONE NETTA. UNA PAROLA CHIARA E DECISA PRONUNCIATA DAL VESCOVO DI ROMA. TRANNE RARISSIME ECCEZIONI (PERALTRO CON GROSSE RETICENZE)
DA BERGOGLIO NON SI SENTE SOLITAMENTE UNA DIFESA APPASSIONATA DELLA CHIESA CATTOLICA PERSEGUITATA E ODIATA.
LUI NORMALMENTE NON HA PAROLE D’AMORE PER LA CHIESA DI CRISTO, PER TANTI FEDELI CHE SI TROVANO COME PECORE IN MEZZO AI LUPI.
ANZI, DA TRE ANNI BERGOGLIO RIVOLGE ABITUALMENTE CONTRO LA CHIESA PAROLE DURE, UMILIANTI. ATTACCHI QUOTIDIANI.
LA DELEGITTIMA IN OGNI MODO. ALTRO CHE DIFENDERLA, LA DEMOLISCE OGNI GIORNO DI PIU’ PER INNALZARE SE STESSO, ESALTATO E MITIZZATO DAI MEDIA LAICISTI E ANTICATTOLICI.
COSI’ NOI CATTOLICI SIAMO SOLI DAVANTI AL DISPREZZO DEL MONDO E DAVANTI ALL’ODIO E ALLA VIOLENZA DEI PERSECUTORI.
SICURI PERO’ DEL VERO BUON PASTORE, ONORIAMO LA MEMORIA DI PADRE JACQUES, MARTIRE DELLA FEDE CRISTIANA E PREGHIAMO CON DOLORE PER LE DISGRAZIATE ANIME DEI PERSECUTORI E DEGLI ASSASSINI.
CHE PADRE JACQUES INTERCEDA PER LA CHIESA E PER IL MONDO. LUI CHE E’ STATO MARTIRIZZATO DURANTE UNA SANTA MESSA, CIOE’ DURANTE IL RIACCADERE DEL SACRIFICIO DI COLUI CHE CON LA SUA CROCE CI HA SALVATI.
CHE QUEL SACRIFICIO SALVIFICO RESTI PER SEMPRE IL CUORE DELLA CHIESA E LA SALVEZZA DEL MONDO, CHE NESSUNO PROVI MAI A OBNUBILARLO.

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Antonio Socci

I migranti morti nel Mediterraneo dal 2000 ad oggi, secondo calcoli approssimativi, sono stati circa 27 mila. E’ un’orribile tragedia e va fermata. Ma da qui a definirla – come ha fatto ieri papa Bergoglio a Lesbo – “la catastrofe umanitaria più grande dopo la Seconda guerra mondiale” ce ne corre.

Debole in teologia l’attuale vescovo di Roma appare debolissimo in storia contemporanea. Basta ricordare una tragedia che Bergoglio dovrebbe conoscere bene: la dittatura militare argentina dal 1976 al 1983 ha fatto circa 40 mila vittime.

TRAGEDIE IGNORATE

Parlando di catastrofi umanitarie dal 1945 ad oggi (ma morti ammazzati, mentre così non è per i migranti), va ricordato il genocidio del Sudan dove, nel 1983, fu imposta la sharia anche a cristiani e animisti: alla fine del 2000, su 30 milioni di abitanti, si contavano quasi 2 milioni di vittime, 4,5 milioni di sfollati, 500 mila profughi all’estero e centinaia di donne e bambini ridotti in schiavitù. Continua

Aspettavamo una parola, da papa Bergoglio, che sapesse andare oltre i balbettii dell’intervista a Tv2000 sulla strage di Parigi e oggi un suo discorso c’è stato.

Ma ancora una volta ci ritroviamo delusi dalla superficialità e dall’ambiguità delle cose che dice, che non comunicano uno sguardo veramente cattolico sul mondo.

E così, in questi momenti drammatici che viviamo, viene a mancare l’unica luce che potrebbe rischiarare l’orizzonte di tutti: la voce vera e profonda della Chiesa.

Nel discorso di oggi il solo concetto che ha espresso è stato questo: maledetto chi fa la guerra, la colpa è di chi vende le armi.

Se questo fosse vero basterebbe chiudere le industrie di armi e il mondo diventerebbe un paradiso terrestre. Come se il primo omicidio della storia non fosse stato consumato da Caino ben prima che fossero costruite le fabbriche di armi. Come se il problema fosse la ferraglia, anziché il cuore umano che usa tale ferraglia, così come usa bastoni, machete e pure le mani per fare il male. Continua

Il discorso bergogliano di Firenze ha d’un solo colpo cancellato il pontificato di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI riprecipitando la Chiesa italiana nel devastante marasma clericoprogressista degli anni Settanta, proprio gli anni in cui Paolo VI – isolato e inascoltato – denunciava il “fumo di Satana” entrato nel tempio di Dio e la furia autodemolitrice scatenatasi nella Chiesa. Quelli furono gli anni più cupi della storia della Chiesa italiana e ci stiamo tornando.

Bergoglio peraltro è così a digiuno di riferimenti culturali e privo di solide basi teologiche che in quel discorso fiorentino ha preso abbagli incredibili. Ho già segnalato quello sul don Camillo di Guareschi, un goffo autogol.

Il professor Pietro De Marco (QUI pubblicato da Sandro Magister con una breve introduzione) mostra pure come siano del tutto sbagliati e rovesciati anche i suoi riferimenti polemici a gnosi e pelagianismo.

Passano pochi giorni e arriva l’eccidio di Parigi… Continua

L’ennesima minaccia contro Roma, da parte dell’Isis, è nella rivendicazione della strage di Parigi. L’ultima di una serie. Sono minacce che sembrano prospettare quasi un colpo di mano su Roma, con stragi e distruzioni, più devastanti che a Parigi.

Si trova curiosamente uno scenario simile a quello minacciato dall’Isis, in diverse “rivelazioni profetiche” di mistici e apparizioni mariane. E si tratta di “profezie” scritte e pubblicate assai prima della nascita dell’Isis. Continua

Sulla strage di Parigi, Bergoglio è apparso timidissimo e fioco. Dov’è finita l’indignazione? E quel “vergogna! vergogna!” sfoderato contro gli europei colpevoli di non abbattere le frontiere? Dov’è la verve polemica con cui ogni mattina, da Santa Marta, bastona i cattolici accusandoli di fondamentalismo?

Nulla di nulla. Sulla strage di Parigi Bergoglio è riuscito solo a dire due parole di circostanza. Fra cui:
“Non capisco, ma queste cose sono difficili da capire”.

DIFFICILI DA CAPIRE? … E STUDIARE UN PO’ LA STORIA DELL’ISLAM PER CAPIRE COSA E’ L’ISLAMISMO O COSA E’ IL JIHADISMO ISLAMICO, NO? 
NON E’ DIFFICILE CAPIRE “QUESTE COSE” … MAGARI BERGOGLIO POTREBBE ANCHE LEGGERSI IL DISCORSO DI RATISBONA DI BENEDETTO XVI E IMPARARE… Continua

STAMANI AVEVO CHIESTO PERCHÈ PAPA BERGOGLIO DIMENTICA SEMPRE I MARTIRI CRISTIANI PURE QUANDO SONO BAMBINI E PERFINO IERI DI FRONTE AL TERRIFICANTE RAPPORTO DELL’ONU SUI BAMBINI CRISTIANI E YAZIDI CROCIFISSI, SEPOLTI VIVI, VIOLENTATI, FATTI SCHIAVI DALL’ISIS IN IRAQ… Continua

Adesso finirà in satira anche la frase sul pugno detta dal papa della tenerezza. C’è già chi – parafrasando Giovanni XXIII – scrive: “Quando tornate a casa, date uno sganassone a vostro figlio e ditegli: questo è lo sganassone del papa!…” Continua