Il referendum è un salasso per le finanze statali e se raggiungerà il quorum altri 2 miliardi di vecchie lire andranno ai comitati promotori dalle casse pubbliche: evitiamo questo ulteriore sperpero facendo mancare il quorum.

Ci sono mille e un motivo per non andare a votare, cioè per far mancare il quorum ai referendum del 12 giugno i quali non saranno validi se non voterà il 50 più uno per cento degli elettori. Bisogna astenersi per difendere i diritti umani più elementari, per difendere la vita dei piccoli dall’arbitrio dei forti, per scongiurare la riduzione di esseri umani a cavie o a serbatoio di organi, per difendere veramente la salute della donne e per molti altri motivi (che ho cercato di spiegare, con Carlo Casini, nel pamphlet “In difesa della vita”). Infine anche per ribellarsi all’arroganza e al “pensiero unico” imposto da quasi tutti i giornali.

Ma c’è anche un motivo concreto di giustizia economica. Si apprende dal “Giornale” del 1 giugno (articolo di Francesca Angeli a pag. 12, vedi www.ilgiornale.it) che i referendum voluti da una ristrettissima minoranza di cittadini costeranno alle casse pubbliche, cioè a tutti noi, 365 milioni di euro (circa 700 miliardi delle vecchie lire).

Inoltre, se verrà raggiunto il quorum, dalle casse pubbliche sarebbero versati, come rimborso elettorale, ai promotori dei referendum, circa 1.032.953 euro (circa 2 miliardi di vecchie lire: perché la legge prevede un rimborso di 500 milioni di vecchie lire per ogni referendum).

Dunque facendo mancare il quorum si risparmiano concretamente 2 miliardi di lire che restano nelle casse pubbliche, si evita che i promotori di questi referendum usufruiscano di questo cospicuo rimborso e si dà un forte segnale negativo contro i promotori di referendum a raffica che fanno spendere un sacco di soldi pubblici inutilmente (infatti dal 1995 a oggi sono stati indetti 6 referendum e solo uno, nel 1995, ha raggiunto il quorum: soldi buttati al vento…).

Anche stavolta infatti il referendum si rivela uno strumento sbagliato, devastante e manicheo per intervenire – a colpi di accetta – in materie complesse, che hanno comportato anni di studio e di elaborazione da parte del Parlamento.

Se anche questo referendum non raggiungerà il quorum sarà evidente che bisognerà alzare di molto il numero di firme necessarie a richiedere una consultazione e si eviteranno probabilmente ulteriori sperperi per referendum inutili o dannosi.

DUNQUE NON VOTARE FA ANCHE RISPARMIARE MOLTI SOLDI !!! MEGLIO SPENDERLI PER GLI STUDI SULLE STAMINALI ADULTE CHE GIA’ OGGI SONO IMPIEGATE IN 58 PROTOCOLLI MEDICI DI CURA (mentre le staminali embrionali, scoperte da più tempo, non sono utilizzate e utilizzabili in nessuna terapia: si sono rivelate utili solo alla propaganda dei referendari).
PS: per capire il merito (drammatico!!!) del problema-referendum, leggete tutti e diffondete lo strepitoso articolo di Oriana Fallaci sull Corriere della sera di oggi: “Noi cannibali e figli di Medea”
Segnalo anche il mio articolo uscito sul Giornale, che potete trovare qui nel sito: per capire che non è solo in gioco ciò che la Fallaci spiega meravigliosamente, ma anche molto altro, specialmente per i cattolici.

Fonte: AntonioSocci.it

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