Due terzi degli oltre 100 mila decessi per il Covid-19, in Italia, sono avvenuti da ottobre in poi (il 30 settembre infatti i morti erano circa 35 mila). Questo dato mostra il fallimento del governo Conte, come ha spiegato il sociologo Luca Ricolfi nel libro “La notte delle ninfee (come si malgoverna un’epidemia)”. Infatti sugli errori fatti da giugno in poi non c’è nessuna attenuante, perché il ritorno autunnale del contagio era stato ampiamente previsto dagli esperti.

Accanto a questo bilancio devastante del governo nazionale c’è il colossale fallimento dell’Unione Europea nell’operazione di acquisto dei vaccini. Sommando i due disastri (e la passività del governo Conte anche sulla possibile produzione di vaccini in Italia) abbiamo il triste risultato che ci sta oggi di fronte.

L’attuale governo Draghi sta meritoriamente cercando di correggere gli errori del precedente esecutivo e della UE, ma mettere in sicurezza il Paese in tempi brevi non è facile, sembra un compito immane. Continua

Paralizzato da anni per un incidente e cieco, Loris Bertocco, dopo aver affrontato molte difficoltà, a 59 anni è arrivato a prendere la decisione più tragica: andare a morire in una clinica svizzera.

Non perché fosse un malato terminale (non lo era affatto), né perché lui desiderasse morire, tutt’altro (“amo la vita”, ha scritto), ma perché è stato lasciato solo: “se avessi potuto usufruire di assistenza adeguata” ha spiegato “avrei vissuto meglio la mia vita, soprattutto questi ultimi anni, e forse avrei magari rinviato di un po’ la scelta di mettere volontariamente fine alle mie sofferenze”.

Ha anche scritto: “il muro contro il quale ho continuato per anni a battermi è più alto che mai e continua a negarmi il diritto ad una assistenza adeguata… Perché è così difficile capire i bisogni di tante persone in situazioni di gravità?”.

Il fatto che Bertocco fosse una persona molto impegnata e conosciuta (fra i fondatori dei Verdi, candidato a varie elezioni, animatore di iniziative e programmi culturali) e che ciononostante non sia riuscito ad abbattere quel “muro” di sordità fa capire meglio qual è la situazione dei tantissimi disabili gravi meno noti di lui.

Il suo caso ha colpito. Ora è il momento delle geremiadi. Ieri su “Repubblica” si leggeva questo titolo: “Dopo il caso Bertocco. La vita a ostacoli dei 4 milioni di disabili gravi. Atto d’accusa: ‘Dallo Stato solo un’elemosina’. Per la loro assistenza ricevono appena 500 euro al mese”. Continua