C’è una contraddizione insuperabile nel pensiero “progressista”, il miscuglio di idee che caratterizza l’ideologia della sinistra europea e americana: sta nell’aver abbracciato l’ideologia ecologista, facendone il pilastro della politica.

Per “ideologia ecologista” non intendo la doverosa cura dell’ambiente che, ovviamente, deve caratterizzare qualunque persona di buon senso e qualunque schieramento politico.

Intendo piuttosto quella filosofia che considera l’uomo il cancro del pianeta, la causa di tutti i mali, e giudica le attività umane come un terribile attentato alla natura. Continua

Proprio nelle stesse ore in cui il Viminale dava notizia di una nuova ondata migratoria all’assalto dell’Italia (oltre 13 mila in soli quattro giorni: siamo già arrivati a 145 mila migranti ospitati, quando in tutto il 2015 erano stati 103 mila), proprio nelle stesse ore – dicevo – papa Bergoglio ha varato un nuovo dicastero sociale prendendo lui stesso – in persona – la responsabilità della “sezione migranti” per potenziare al massimo le sue pressioni per l’abbattimento delle frontiere d’Europa.

Ormai quello dell’emigrazione, per lui, è qualcosa più di un’ossessione: è un dogma ideologico con cui sta sostituendo i bimillenari pilastri della Chiesa Cattolica.

Non lo sfiora l’idea che l’emigrazione, in sé, sia una tragedia che dovrebbe essere scongiurata (sia per i paesi d’origine, sia per chi parte, sia per i paesi d’arrivo). Continua