È noto che fra l’8 settembre 1943 e la Liberazione, tante chiese e conventi dettero rifugio a perseguitati e ricercati dai nazifascisti, in particolare ebrei che la sanguinaria ideologia hitleriana aveva destinato allo sterminio. A Roma – secondo lo storico Renzo De Felice – furono circa 150 questi istituti religiosi.

LA SCOPERTA

Nei giorni scorsi è stato reso noto che nell’archivio del Pontificio istituto biblico si è ritrovato un documento di grande valore, l’elenco delle 4.300 persone che a Roma furono salvate da quest’opera di accoglienza clandestina, con l’identificazione di 3.600 nominativi. Dall’incrocio con i documenti della Comunità ebraica romana risulta che 3.200 di loro erano sicuramente ebrei.

Per una pura coincidenza temporale questa scoperta è stata fatta alla vigilia della beatificazione della famiglia Ulma, la cui vicenda mostra cosa accadeva a chi, in quei mesi tremendi, nascondeva ebrei, quando venivano scoperti. Continua